“SACRIFICIO” – Molteni chiede spiegazioni al Governo: l’interrogazione

giovedì, 14 settembre 2017

CANTÙ – Nicola Molteni ha mantenuto la promessa: dopo aver minacciato di rivolgersi al Governo a causa dell’atteggiamento dell’associazione islamica Assalam – la quale, ignorando la diffida emessa dal sindaco Arosio, ha ugualmente celebrato la festa del Sacrificio all’interno dell’immobile di via Milano 127 – il deputato leghista ha presentato un’interrogazione parlamentare con l’obiettivo di ottenere delucidazioni sull’eventuale violazione della normativa regionale, sull’origine delle somme utilizzate dalla comunità islamica per acquistare l’immobile e sull’esistenza di eventuali carichi pendenti sui soci dell’associazione, richiedendo nel contempo di valutare l’ipotesi della chiusura definitiva del centro.

Ecco il testo integrale dell’interrogazione: “Premesso che opera nel comune di Cantù una sedicente associazione culturale denominata Assalam, che ha acquisito la disponibilità di un immobile sito nella locale via Milano 127/d, comunicandone alle autorità municipali la relativa destinazione d'uso e l'elenco dei soci, 99; ad Assalam l'acquisizione sia costata una cifra diverse centinaia di migliaia di euro; in data 5 febbraio 2015 è entrata in vigore la legge della regionale Lombardia 3 febbraio 2015, n. 2, che disciplina in modo assai rigoroso le procedure che regolano la costruzione di edifici di culto; Ad Assalam il comune di Cantù aveva intimato, con ordinanza datata 22 giugno 2017, la cessazione della destinazione dell'immobile acquisito a luogo di culto; attività ispettive successivamente condotte 17 volte, dalla polizia locale, tra il 10 maggio ed il 25 agosto 2017 hanno tuttavia accertato il perdurare della destinazione dell'immobile di Assalam a luoghi di culto e la presenza al loro interno di anche 200 persone alla volta; il 30 agosto 2017 il comune di Cantù, nella figura del sindaco, ha quindi deciso di diffidare formalmente il responsabile dell'associazione Assalam, Bourass Omar, dall'utilizzare come luogo di culto gli immobili acquisiti in via Milano in occasione della Festa del sacrificio, nel 2017 celebrata da tutti i musulmani a partire dal 31 agosto; A Bourass Omar è stato altresì intimato di vigilare affinché la presenza nell'immobile di Assalam situato in via Milano 127/d non superi mai le 99 unità, pena la segnalazione alle competenti autorità giudiziarie; a dispetto della diffida e dell'intimazione da parte delle autorità comunali canturine, i musulmani residenti a Cantù e dintorni si sono però egualmente recati in gran numero - oltre 600 persone - nell'immobile di via Milano per le loro tradizionali celebrazioni dell`Eid al Adha”.

A Minniti e al Governo, in definitiva, Molteni chiedequali iniziative di competenza intendano assumere per verificare il rispetto della normativa da parte dell'associazione Assalam, che in via Milano a Cantù sembrerebbe aver aperto una vera e propria moschea; In particolare, se il Governo non ritenga opportuno assumere iniziative di competenza, di concerto con l'amministrazione locale, per verificare l'utilizzo degli spazi sopra citati da parte di tutti gli associati di Assalam e di coloro che si recano a pregare negli immobili dell'associazione culturale situati a via Milano a dispetto delle sopramenzionate intimazioni e diffide; di quali elementi disponga il Governo circa le origini della somma che Assalam avrebbe versato per acquisire l'immobile in via Milano a Cantù; se nei confronti dei soci di Assalam esistono carichi pendenti o comunque se essi abbiano precedenti di natura giudiziaria; per quali ragioni il Governo non intenda verificare la sussistenza di presupposti per disporre la chiusura di quella che appare come una vera e propria moschea sorta a via Milano in Cantù”.

 

 

 

 

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