‘NDRANGHETA A CANTÙ – Qualche sconto in Appello ma confermati i metodi mafiosi

sabato, 25 luglio 2020

CANTÙ - Confermata l'associazione a delinquere e l'aggravante dei metodi mafiosi nella sentenza d'Appello al processo che ha sancito la presenza della 'ndrangheta nel tessuto economico di Cantù.

Le indagini partirono dalla gambizzazione nell'ottobre 2015 di Ludovico Muscatiello, nipote del boss Salvatore.

Il Tribunale di Milano ha ribadito nella sostanza quando affermato in primo grado nel Palazzo di giustizia di Como, pur concedendo qualche riduzione di pena con motivazioni che saranno rese note entro 90 giorni.

Tra gli "sconti" anche Giuseppe Morabito, che a Como aveva ottenuto la pena più severa, 18 anni, ridotti a 13 anni e 9 mesi. Passa da 16 anni e 6 mesi a 17 anni e 7 mesi la pena di Domenico Staiti e da 6 anni e 4 mesi a 13 anni e 11 mesi quella di Rocco Depretis, pena ridotta anche per Luca Di Bella, da 7 anni a 5 anni e 7 mesi.

Confermata in toto la sentenza per gli altri cinque imputati: Jacopo Duzioni 7 anni e 8 mesi, Antonio Manno 9 anni e 8 mesi, Andrea Scordo 7 anni e 8 mesi, Valerio Torzillo 9 anni e 8 mesi, Emanuele Zuccarello 8 anni e 8 mesi.

 

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