IL BLITZ – “Violenze, soprusi, pestaggi: ‘ndrangheta nella piazza di Cantù”

martedì, 26 settembre 2017

Risultati immagini per Alessandra DolciMILANO -  "La mafia non è silente, nemmeno al nord. È così poco silente che nella piazza centrale di Cantù ci sono pestaggi, violenze e soprusi della 'ndrangheta senza alcun ritegno". Lo ha detto il pm della DDA di Milano Alessandra Dolci a conclusione dell'inchiesta che ha portato a una trentina di arresti per infiltrazioni di 'ndrangheta nel mondo dell'imprenditoria e della politica in Lombardia e a Reggio Calabria.

"C'è un episodio piccolo ma eloquente - ha aggiunto il magistrato, alla presenza del procuratore Ilda Boccassini e del nuovo comandante provinciale dei carabinieri di Milano Luca De Marchis - Il titolare di un bar, dopo l'ennesima consumazione non pagata da parte di esponenti di una famiglia 'ndranghetista, si è presentato nel loro locale per lamentarsi. La risposta è stata semplice: si sono ripresentati nel suo bar, hanno chiesto un vassoio di bevande e hanno rovesciato tutto per terra. In quel momento l'imprenditore non aveva ancora denunciato ai carabinieri. I militari di Cantù hanno fatto un lungo lavoro per convincere le vittime a denunciare, la paura e l'omertà erano sono un muro difficile da rompere". In relazione alla 'gestione' della 'ndrangheta e di una eventuale separazione della "sezione Lombardia", il pm ha spiegato che "al momento la barra resta saldamente in Calabria" (fonte: ANSA on line).

Risultati immagini per BoccassiniE di "violenza inaudita e gratuita" ha parlato il procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini: "Penso al nipote di Tiradritto, il boss Morabito" in riferimento ad alcuni episodi particolari emersi nell'indagini e chiariti dalla Pm  Dolci: "Un cittadino di Cantù si recava al lavoro alle cinque di mattina, ha avuto una discussione con soggetti indagati e questi lo hanno colpito con una pistola. Non ha avuto il coraggio di denunciare, anzi ha detto 'Non me lo chiedete perché ho paura e so che sono pericolosi'". In questo caso però, ha concluso Boccassini "È piu' facile investigare quando sono così brutalmente e stupidamente violenti. E posso dirlo grazie ad una attivià di monitoraggio da sette anni della Procura di Milano" (AGI).

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