OMICIDIO DI ALBATE – Il marito incapace di intendere e socialmente pericoloso

giovedì, 18 maggio 2017

COMO - Secondo la perizia dello psichiatra incaricato dal sostituto procuratore Simona De Salvo, Armando Molteni, l'anziano di 82 anni, in passato agente della polizia locale di Como, che il 17 febbraio  ha ucciso sua moglie, di 74 anni malata di tumore, e poi ha tentato il suicidio, era incapace di intendere.

Questa incapacità sarebbe collegata, stando alla consulenza, a un deterioramento cognitivo legato all'età e, maggiormente, a uno stato depressivo via via più acuto, notato nei giorni precedenti l'uccisione anche dai vicini e dal gestore del bar abitualmente frequentato dall'uomo, secondo cui l'82enne avrebbe dato "segni di squilibrio". Inoltre Molteni è stato dichiarato dallo psichiatra socialmente pericoloso, in grado cioè di nuocere agli altri e a sé stesso.

Il gip di Como Luciano Storaci, considerati questi accertamenti, ha revocato gli arresti domiciliari e ha ordinato il trasferimento dell'uomo in un centro di accoglienza per anziani in Valle Intelvi. In ogni caso, come misura di sicurezza, gli è vietato allontanarsi da questa struttura e stare sotto il controllo costante del personale medico, obbligati a riferire comportamenti devianti.

Data questa consulenza psichiatrica Molteni potrebbe essere giudicato non punibile, costretto in ogni caso a un monitoraggio sempre attivo per i prossimi anni, ma senza incorrere in una condanna processuale.

 

 

 

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