CANTÙ - Erano ormai parecchie settimane che il patron Dmitry Gerasimenko non parlava ufficialmente, lasciando che fosse il vice Andrea Mauri a tessere i rapporti con la stampa. D’altro canto, lo stesso presidente ha dichiarato che in Russia non parla mai con i giornalisti, mentre in Italia è tutto differente.

E anche la stessa conferenza stampa è stata diversa dal solito, poiché Gerasimenko non si è presentato con argomenti preconfezionati ma ha lasciato che fossero poste subito varie domande, come per dire “sono a vostra disposizione”, sempre però sottolineando come la società stia lavorando giorno dopo giorno, ininterrottamente.

“La stagione è appena conclusa, è il momento di rilassarsi ma allo stesso tempo di lavorare – ha detto il patron -, non ho mai preso giocatori a fine stagione, state tranquilli”. Il concetto di tranquillità (relax ha ripetuto spesso Gerasimenko) lo fa trasparire in ogni momento il presidente biancoblu, facendo qualche battuta e dicendo di non sentire assolutamente la pressione della città del basket, dove i supporter sono sempre ansiosi di avere novità, di sapere chi saranno i giocatori, l’allenatore, gli sponsor; insomma, Cantù è una città curiosa da questo punto di vista.

“È bello che ci sia tanta gente che parla di pallacanestro e che viene a vedere le partite – ha spiegato il presidente –, qui a Cantù mi trovo a mio agio e ho intenzione di costruire una squadra equilibrata per la prossima stagione, che possa stare in zona playoff”.

L'ormai ex capitano Awudu Abass, sulla strada di Milano, con Dmitry Gerasimenko

Inevitabile, quindi, parlare di cosa si stia facendo per allenatore e giocatori, oltre a fare chiarezza sulla situazione della acciaieria in Russia, considerando le notizie che sbucano navigando in internet: “Il mercato in cui lavoro ha molti competitor in Russia ed è facile scrivere di tutto – ha illustrato Gerasimenko –, io sono più che tranquillo e comunque il progetto che ho con Cantù non è in alcun modo legato al mio lavoro. Per quanto riguarda la prossima stagione posso dire che Abass, giocatore che volevamo tenere, andrà a Milano, e anche Zugno non farà più parte della nostra squadra. Zugno ha un agente e questi pensano solo al minutaggio dimenticandosi dei ragazzi. Ritengo inaccettabile che io non possa bloccare un giocatore delle giovanili”.

Dmitry Gerasimenko parla a fondo di questo argomento, il desiderio era avere cinque italiani del Progetto Giovani campione d’Italia ma la società non può trattenerli; ecco perciò che il presidente ha intenzione di collaborare maggiormente con Antonio Munafò, per unire il PGC alla Pallacanestro Cantù: “Antonio investe soldi e tempo nelle giovanili, sono convinto che nei prossimi giorni raggiungeremo un accordo”.

Niente nomi su altri papabili arrivi, JaJuan Johnson ha un contratto con opzione per continuare con l’Ottobre Rosso di Volgograd, quindi potrebbe rimanere nella squadra brianzola, ma null’altro viene svelato, perché fino a quando Euroleague non deciderà sul futuro europeo di Cantù è impossibile pianificare: “Prima della fine di giugno non ci saranno altri aggiornamenti ma vi ripeto di stare tranquilli – ha nuovamente detto il patron, che facendo vedere i messaggi sul cellulare, aggiunge – guardate, ieri sera ho parlato fino a tardi di giocatori con Daniele Della Fiori, come vedete si lavora sempre”.

Niente novità sul Pianella, dove la società preferisce mantenere il riserbo e garantisce che appena potranno ufficializzare qualcosa, lo faranno, e ci sono state parole di ringraziamento dal presidente per Sam Bianchi, e di lode a Nicola Brienza: “Ho chiamato Sam, l’ho ringraziato e gli ho fatto i miei auguri per il suo futuro; Nicola è ancora sotto contratto con noi e ho senz’altro delle buone impressioni su di lui”.

Cantù è quindi ancora un cantiere aperto, il club lavora giorno dopo giorno e attende con ansia la decisione di Euroleague, anche per poter essere più appetibili sul fronte sponsorizzazione, campo in cui ci sono alcuni contatti; a occhio e croce, comunque, non ci saranno ulteriori aggiornamenti per due-tre settimane, e si incrociano le dita per l'accesso all'Eurocup.

Davide Porro