CANTÙ - Continua a far discutere il caso moschea a Cantù e, dopo le parole della sindaca Galbiati, arriva la risposta delle opposizioni con un comunicato scritto da Lara Moggia, esponente di Cantù Civica, che riportiamo.
"La Giustizia Amministrativa, dopo 11 anni di battaglie legali e giudiziarie e lo sperpero di ben 200.000,00 mila euro, pari a ben 400.000,00 milioni delle vecchie lire, di denaro pubblico, ha finalmente messo la parola fine. Una grande notizia e un gran bel giorno per la Città di Cantù, che ha subito per tutti questi anni l’onta di essere citata nelle cronache regionali come una Città discriminatoria, che non riconosceva e non dava attuazione al principio sancito nella Costituzione di poter professare liberamente la propria fede religiosa. Ora le persone di fede mussulmana potranno ritrovarsi a pregare nel capannone acquistato con i propri soldi. Un ringraziamento profondo va, quindi, all’associazione Assalam e ai suoi legali che, credendo nella Giustizia, hanno lottato per veder riconosciuto e affermato il diritto di poter pregare. La Lega non vuole mollare il suo cavallo di battaglia, che è zoppo fin dall’inizio, perché è in palese violazione dei principi sanciti dalla Costituzione della Repubblica Italiana, nonché della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU), che tutelano in modo inequivocabile la libertà di culto e la parità di trattamento. Il motivo? Per puro calcolo elettorale e per mantenere il consenso elettorale diffondendo notizie false e mistificando la realtà a proprio uso e consumo (nel frattempo gli altri partiti che compongono la maggioranza, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Cantù Sicura, hanno sempre taciuto e tacciono, non si sono mai espressi e non si esprimono avvallando di fatto l’operato della Lega). I rappresentanti canturini della Lega hanno dichiarato che l’immobile è abusivo. Falso. L’immobile era di proprietà di un società che l’ha venduto all’associazione Assalam. Hanno dichiarato che per destinazione del nostro Piano di Governo del Territorio è semplicemente un capannone ad uso produttivo. Falso. In relazione alla domanda di Permesso di Costruire prot. n. 0044759 del 09.12.2014, il Comune di Cantù ha rilasciato il seguente provvedimento: in data 05.06.2025 con prot. n. 0030509 è stato emanato il provvedimento del Permesso di Costruire per l’intervento di “cambio di destinazione d’uso da laboratorio (UP) ad attività culturali ricreative e per il tempo libero (UC/10) con opere di ristrutturazione edilizia di cui all’art. 3, comma 1, lett. d) del D.P.R. n. 380/2001 e modifica dell’acceso carraio e della recinzione. Con possibilità di utilizzo come luogo di culto conformemente all’accoglimento dell’Osservazione n. 313 al Piano delle Regole del Piano di Governo del Territorio”. L’immobile può essere utilizzato come luogo di culto ! E’ ben chiaro ! Hanno dichiarato che in quel capannone non si può pregare per motivi di ordine pubblico e di sicurezza. Falso. Non si sono mai verificati episodi di alcun tipo. Anzi! La sede dell’Associazione Assalam è stata presa di mira da “ignoti” che, approfittando dell’oscurità delle tenebre, hanno affisso uno striscione nel quale era scritto Moschea: Cantù dice no. Costoro non hanno neanche avuto il coraggio di manifestarsi apertamente! Hanno dichiarato che sono per la legalità. Falso. La loro battaglia è puramente ideologica".
"La riprova è che ora, che ci sono delle sentenze, che devono essere rispettate ed eseguite, i rappresentanti comunali e nazionali della Lega canturina continuano con la loro campagna di paura e di odio parlando di islamizzazione del territorio, riproponendo la raccolta firme "Mai una Moschea a Cantù", riproposta perché la prima raccolta firme sulla piattaforma change.org è stata cancellata per i contenuti discriminatori e perché la raccolta firme non può essere proposta da partiti politici. D’altronde le regole sono regole e vanno rispettate o no? L'Associazione Assalam (= Pace) è un luogo di incontro, di accoglienza. Le porte dell’Associazione sono aperte a chiunque voglia conoscerla. L’Associazione ha organizzato diversi momenti invitando tutta la cittadinanza. Inoltre durante la pandemia Covid l’Associazione si è messa a disposizione della Comunità canturina. Perché si deve aver paura di chi prega? Perché Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Cantù Sicura hanno scelto di spendere oltre 200.000 euro di denaro delle canturine e dei canturini per quella che si potrebbe definire una ossessione? Questi soldi pubblici si sarebbero potuti spendere per servizi utili alla collettività e non sperperati. Sollecitiamo, pertanto, un immediato ravvedimento da parte dell’Amministrazione, affinché cessino definitivamente le condotte persecutorie e si assicuri il rispetto dei diritti fondamentali nel pieno rispetto delle normative vigenti e della Carta costituzionale, che tutela i diritti di tutti e per tutti comprese le minoranze religiose e culturali. Restiamo umani!.
RedPol
,
LEGGI ANCHE:
MOSCHEA – La sindaca leghista “si arrende”: preghiera libera agli islamici
MOSCHEA – I ‘paletti’ posti dalla sindaca Galbiati dopo la sentenza







