CARNEVALE ONLINE – Sabato Grasso la sfilata e un inedito Gran Galà di magia

venerdì, 19 febbraio 2021

CANTÙ - Il terzo ed ultimo appuntamento di questa edizione digitale del Carnevale Canturino 2021 dischiude le porte alla tradizionale celebrazione del Sabato Grasso. L’appuntamento che il Carnevale riserva ai propri appassionati sarà duplice e, come sempre, strepitoso e sorprendente.

Prima di svelare però cosa si accinga a far capolino dallo smisurato pentolone creativo del sodalizio canturino, ricapitoliamo gli eventi che hanno allietato questa settimana appena trascorsa. I carristi delle contrade canturine hanno proposto un proprio video celebrativo. E così abbiamo rivisto, nei diversi anni delle loro sfilate, i Baloss, il Coriandolo, la Maschera, i Buscaitt, Lisandrin, gli Amici di Fecchio e i Bentransema. Tutti guidati da Truciolo, la maschera simbolo della Città di Cantù, oltre che dello storico Carnevale. Ogni giorno inoltre, sui social del Carnevale, sono apparse simpatiche filastrocche recitate da due abilissimi interpreti e scritte da autori classici, da Lorenzo il Magnifico a Gabriele D’Annunzio, per citare soltanto due tra i più celebri, ma anche contemporanei come Rodari e Gasparini.

Sabato 20 febbraio il crescendo di iniziative raggiungerà il suo apice. Alle 14,30 la Gran Sfilata del Sabato Grasso andrà in onda, in pompa magna, in simultanea sul sito e sul gruppo Facebook del Carnevale Canturino con la riproposizione delle dirette e delle sfilate dell’edizione 2020. Edizione bruscamente interrotta al termine della seconda domenica di corso, a motivo dell’emergenza sanitaria che impose il lockdown in tutta Italia. L’occasione di sabato pomeriggio sarà dunque propizia per tornare ad ammirare quei carri maestosi per dimensioni e prodigiosi per meccanica che i carristi, faticosamente, avevano costruito durante i lunghi mesi invernali ma che, sfortunatamente, dovettero troppo presto venire ricoverati presso “La bottega di Truciolo”, in attesa di tempi migliori che – speriamo tutti! – possano giungere presto.

Ricordate? I Buscait avevano proposto “Giro giro tondo… Non fate cadere il mondo!”, un invito ai potenti della Terra ad unirsi in coro al famoso canto infantile, a tornare anch’essi bambini e guardare con stupore la meraviglia del Creato, consapevoli del fatto che, soprattutto, in mano loro riposino le sorti dell’umanità. I Lisandrin presentarono “Il can can lo facciamo noi”, carro satirico che esibiva la politica italiana come un gran can can! Per non parlare dell’Europa.  Gli Amici di Fecchio, con “Ralph spaccatutto”, invitavano il supereroe, con le sue possenti braccia, a riportare alla normalità la politica dell’Italia, che sembra ridotta ad un colabrodo.

Se il mare vuoi salvare… aiutaci a riciclare” era il tema presentato da La Maschera, attraverso un carro allestito con bottiglie di plastica che diventavano il corpo e i lunghi tentacoli delle meduse, contrapposti al grande pesce di cartapesta: un manifesto ecologico che, sfilando per le vie di Cantù, intendeva sensibilizzare a favore del riciclo. Un altro comicissimo carro satirico, quello dei Bentransema: “Tra gallo e galletti siamo sempre più poveretti”. Tutti vogliono comandare sul popolino, tartassato dalle angherie del potente di turno. Ma, se ci sono troppi galli a cantare, difficilmente spunterà l’aurora di un nuovo giorno!

Chiudevano l’edizione numero 94 del Carnevale Canturino, nell’anno 2020, i carri dei Baloss e de Il Coriandolo, entrambi incentrati sulle tematiche ecologiche. I primi, con “Sommersi in un mare di plastica”, rappresentavano il tema dell’inquinamento causato dalla plastica. Particolarmente simbolici erano i nidi di gabbiano, realizzati con bottigliette e vari oggetti di plastica recuperati in mare. I secondi, con “Australia”, un carro di denuncia, realizzato in collaborazione con il maestro viareggino, Emilio Cinquini: un grande albero al centro del carro evocava il grido di allarme della Natura, che chiede aiuto. Ricordiamo che, durante il 2019 l’Australia e, non tanto tempo prima, l’Amazzonia stavano andando letteralmente in cenere, a causa degli incendi dolosi, appiccati per conquistare terre nuove da sfruttare economicamente.

Grazie, dunque, ad un sapiente montaggio video, il revival che sarà presentato nel pomeriggio di Sabato Grasso ci porterà a rivedere anche le scuole di ballo che l’anno scorso avevano animato la festa per le vie di Cantù, accompagnando i carri in sfilata: Lady Anna, La danza, Colisseum, Newenergy Arosio Fitness Dance, Dance Academy & Musical School di Cantù.

Ma la vera novità di quest’anno, che costituisce una sorta di “numero zero”, le prove generali, di un futuro Veglione per le prossime edizioni del Carnevale in presenza, è affidata a “Magia&Fantasia”, il Gran Galà on line del Carnevale Canturino. Alle ore 20 di sabato 20 febbraio, infatti, in contemporanea sul sito, sul canale YouTube e sul gruppo Facebook del Carnevale, uno spettacolo di magia e un intrattenimento fiabesco e poetico allieteranno la serata conclusiva di questa edizione digitale. Non saranno necessari accrediti, prenotazioni, password, account, pin e altre diavolerie moderne per assistere a questo spettacolo (totalmente gratuito) che saprà catalizzare l’entusiasmo di grandi e, soprattutto, dei più piccini, tutti riuniti in felice compagnia.

Apre la serata Fabio Frigerio, presidente del Carnevale Canturino, in veste di presentatore dell’evento. A lui spetterà anche il compito di rendere gli onori di casa agli artisti invitati ad animare questa serata tutta scoppiettante e divertente. La scaletta prevede il tributo alle tradizioni locali, affidato ad Alberto Savioni, un poeta che, nel 2017, recitò per uno spot del Carnevale Canturino. Nell’elegante galà “Magia&Fantasia”, l’autore proporrà una poesia, estratta dal suo ultimo impegno editoriale “Quant me scàpa la puesia”, scritto in vernacolo canturino e recentemente presentato ai lettori locali. Il tema della serata volge presto al suo momento più misterioso e magico.

È il tempo, quindi, di passare il testimone ad un altro personaggio a dir poco fantasmagorico, quasi caleidoscopico, sfavillante e sfolgorante. In diretta dalla Bottega di Truciolo, dove vengono costruiti i carri allegorici del Carnevale Canturino, il Mago Valery proporrà ben tre spettacoli di prestidigitazione, illusionismo e trucchi inverosimili. Il Mago Valery si distingue per la sua straordinaria abilità nell’arte dei giochi di prestigio che lo ha consacrato tra i migliori maghi a livello internazionale.

Tra una magia e l’altra, si alterneranno sul palco virtuale del Gran Galà del Carnevale due narratrici di autentico, puro talento. Prende la parola Francesca Marchica, con i suoi pupazzetti che danno voce ad un racconto inedito – di sua invenzione –, pervaso da una vena fantastica ed affabulatoria, capace di catalizzare l’attenzione ammirata dei bambini più piccoli. Al termine del secondo spettacolo di illusionismo, Tiziana Scrivo, autrice di “Ines e Anita”, un romanzo sulle tematiche adolescenziali e “Dalila, l’eroina di Glauco”, una storia di dipendenza, per l’occasione, proporrà una fiaba di sua invenzione. Una favola molto leggera, spensierata ma, al contempo, appassionata. Lo spettacolo “Magia&Fantasia”, con la terza ed ultima esibizione del Mago Valery, chiuderà (ma solo per il momento!) i festeggiamenti del Carnevale Canturino.

Infatti, se la situazione sanitaria lo consentirà, è seria intenzione del direttivo del Carnevale organizzare un evento sui generis durante l’autunno, con un occhio privilegiato ai bambini.

Nei negozi di Cantù che hanno aderito all’iniziativa restano in esposizione i mascheroni, realizzati negli anni dai carristi e dai maestri cartapestai che costruiscono i carri che, abitualmente, vediamo sfilare durante le edizioni del Carnevale Canturino. Charturium ha allestito una mostra fotografica, lungo il corso di Via Matteotti, sul tema del Carnevale
Canturino.

Da venerdì, sul sito del Carnevale, insieme alle filastrocche e ai video dei gruppi dei carristi, comparirà un memorial dedicato ai celeberrimi “Magnan”, gli spazzacamini che, a bordo del loro carro allegorico, sin dagli anni ’70, facevano il loro chiassoso ingresso in città, dalle zone rurali attorno a Cantù.

 

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