CANTÙ – Addio a Roberto Draghi, il centauro generoso in un ricordo speciale

martedì, 23 ottobre 2018

CANTÙ – “Ogni persona che entra a far parte del club, per me rappresenta un’occasione” era questo Roberto Draghi ed è questo lo spirito del Moto Club Galliano Cantù che ha fatto della socializzazione, dell’inclusione e della fratellanza i suoi marchi di fabbrica.

Ci teneva a questi valori Roberto, presidente di un’associazione che raccoglie tutti gli appassionati di moto senza restrizioni di età, sesso, razza e ceto sociale: ”Ti dirò anche che sappiamo quanto siano duri questi tempi di crisi sai? E siamo consapevoli del fatto che non tutti possono permettersi il lusso di una moto ma questo problema non esiste da noi, ci si può iscrivere e partecipare come passeggero. Tutti hanno diritto a coltivare la propria passione”.

Ed era proprio la passione motociclistica quella che trapelava dai suoi occhi: “Devi credermi: la moto è una parte di me. Quando so che devo partire, i due giorni prima non dormo dall’euforia” e gli credevi perché quando ne parlava il sorriso si apriva generoso e un guizzo felice saliva nei suoi occhi chiari che custodivano strade, paesaggi magnifici, rombo di motori, raduni, cene in compagnia e abbracci degli amici.

Sulla sella fino agli ultimi istanti di vita mentre rincorreva “quel brivido che non ti so spiegare”: ci ha lasciati così, in un incidente che lo ha coinvolto mentre era passeggero dell’amico fraterno Fabio Piazzato (quest’ultimo fortunatamente sopravvissuto) avvenuto sabato 20 ottobre sul Passo dello Spino ad Arezzo e probabilmente causato da un leggero avvallamento della strada che ha fatto perdere aderenza alla moto.

Roberto aveva un forte senso di responsabilità e questa caratteristica gli ha permesso di diventare capoturno nell’azienda Salice di Novedrate e presidente del Moto Club Galliano di Cantù ma, allo stesso tempo, era un eterno ragazzo che amava socializzare, scherzare e sfrecciare per le strade con la sua moto: due lati della stessa medaglia di un uomo innamorato della vita, di sua moglie Nadia e delle figlie Eleonora e Stefania.

Quando lo intervistavi, il primo tratto che riuscivi a cogliere era la generosità che traspariva da un forte senso di amicizia e fratellanza, elementi distintivi dei motociclisti: “La fratellanza è fondamentale per i motociclisti: ci si saluta anche tra sconosciuti e se uno è in difficoltà gli altri si fermano per aiutarlo. Così è nel nostro club, così è il regno a due ruote”, parlava così Roberto e veniva voglia di diventare motociclista solo per sperimentare questo senso di generosità e aiuto reciproco di cui stiamo perdendo le tracce pur avendone tanto bisogno.

E di solidarietà se ne intendeva perché il Moto Club Galliano ha partecipato a numerose iniziative solidali a beneficio della comunità, come il Motogiro Sogno di Ale a favore della ricerca oncologica in campo pediatrico o la motobefana che da diversi anni regala un sorriso a tutti i bambini canturini, tutti eventi fortemente sostenuti da Roberto: “Unire la passione per la moto con la solidarietà è una grande soddisfazione per noi, una vittoria”.

Ogni persona rappresentava un’occasione per lui e lui è stato una grande occasione per tutti noi.

Ciao centauro dal cuore generoso, ciao Roberto.

Simona Di Domenico

 

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