FORZA NUOVA – “Grande responsabilità della scelta culturale dell’amministrazione Bizzozero”

domenica, 12 febbraio 2017

Cosa c’è dietro i quattro scalmanati che sabato sera in piazza Garibaldi, con gran tripudio di bandiere e vessilli, hanno inscenato una demenziale e sconclusionata manifestazione contro la rappresentazione di “Fa’afafine. Mi chiamo Alex e sono un dinosauro” al Teatro di San Teodoro?

Non si tratta certo, come si vorrebbe far credere, di una iniziativa come un’altra, di uno dei ricorrenti tentativi della “destra” di marcare la propria presenza, dell’ennesimo tentativo di un’organizzazione che, anche se formalmente lo nega, si ispira al fascismo di mettersi in evidenza.

Un’organizzazione che si presenta paludandosi furbescamente dietro un’ideologia in cui il mix formato da anticapitalismo, difesa dei “sacri valori” cristiani e razzismo forma davvero una pericolosissima piattaforma che non solo ingenera confusione ma costituisce anche la base di possibili oltre che poco piacevoli avventure politiche.

Grande responsabilità nella diffusione di questi orientamenti è da attribuire ad una precisa scelta culturale dell’amministrazione comunale che, benché oggi si schieri flebilmente a difesa della rappresentazione in programma al San Teodoro, nel corso di questi anni non solo ha tollerato ma ha persino tutelato il diritto di queste organizzazioni a diffondere il loro messaggio politico.

Lo ha fatto permettendo che una struttura pubblica ospitasse per tre anni consecutivi gli indegni bivacchi di Forza Nuova mentre il departitizzato ed ineffabile sindaco di Cantù citava, a sproposito, Rosa Luxembourg e si appellava ai suoi doveri di sindaco dichiarando con sussiego che la Costituzione prevede che “…tutti, nel nostro paese, 'hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero'…” ma dimenticandosi, nel contempo, di aggiungere che della nostra Costituzione sono parte essenziale anche le Disposizioni transitorie e finali dove è previsto il divieto di ricostituire il partito fascista.

Forse che Bizzozero non ha mai saputo chi fosse Roberto Fiore? O non era al corrente, nel 2014, di quale fosse il contenuto della conferenza di matrice negazionista “Politically Correct. Il Gulag del Pensiero”, e chi ne fossero i relatori? Oppure non aveva notizia della matrice neonazista, razzista, xenofoba e antisemita del British National Party, del Renauveau Francaise, di Democracia National latori, ospiti del Festival Boreal?

E non hanno nulla da rimproverarsi la Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia che con gli esponenti di Forza Nuova hanno addirittura organizzato uno spiritosissimo quanto poco frequentato aperitivo per manifestare contro l’arrivo a Cantù di alcuni richiedenti asilo, ospiti della Parrocchia di San Paolo?

Beh, certo, è del tutto naturale che i pesciolini di Forza Nuova possano tranquillamente nuotare nell’acqua che ha preparato chi, confusamente, teorizza il superamento della dicotomia destra-sinistra e caldeggia la nascita di una sorta di fronte comune contro il capitalismo e contro lo stato dipinto come un’entità indistinta, un odiosissimo “grande Moloch” da distruggere ad ogni costo.
Si tratta di un immaginario politico che assomiglia a quello del socialismo di Proudhon, un socialismo pre-scientifico, pronto per convergere con nazionalismo e comunitarismo, che ha trovato nuova linfa nelle idee della “nuova destra” di Alain de Benoist, venerato “vate” di molti degli “ultras” del “sindegh”.

Possibile che il Professor Pavesi, candidato sindaco di Lavori in corso, non abbia nulla da dire in proposito? Possibile che non senta la necessità di smarcarsi dal suo tutore almeno su un’impostazione culturale tanto vicina a questi movimenti, certamente di destra ma qualche volta espressamente fascisti? Possibile che sappia soltanto rivendicare la sua continuità con l’amministrazione Bizzozero e la sua impostazione culturale ed ideale senza accorgersi che è quanto di più lontano si possa immaginare da quella originaria del movimento di cui fa parte?

Opinione di

Enzo Marelli

 

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