CANTÙ – I militanti di Forza Nuova, nel corso della loro recente visita a Cantù, hanno lasciato tracce del loro passaggio in diversi punti della città: in via Ettore Brambilla, ad esempio, hanno impresso il loro logo sulla parete esterna situata a pochi passi dalla sede locale del Partito Democratico, e in un secondo momento avrebbero perfino imbrattato la sede della Cgil e di altre associazioni canturine.

Ma la traccia più evidente l’hanno lasciata ieri sera, in piazza Garibaldi, quando un gruppo di militanti – una decina in tutto – ha dato vita a un presidio di protesta contro la rappresentazione teatrale “Fa’Afafine: mi chiamo Alex e sono un dinosauro”, uno spettacolo che si concentra sulla presunta teoria gender e sulla figura di Alex, il giovanissimo protagonista che ama definirsi “bambino-bambina”.

Lo spettacolo di Giuliano Scarpinato – che l’ha scritto e diretto – aveva già suscitato l’ira e lo sdegno di alcuni rappresentanti locali della Lega Nord, che qualche settimana fa, quando venne annunciata l’intenzione di proporre lo spettacolo all’interno del teatro di San Teodoro, si scagliarono con insistenza contro la rappresentazione, parlando di “esaltazione della teoria gender” e di “indottrinamento pseudo-scientifico”.

Un punto di vista del tutto simile a quello di Forza Nuova, che ha annunciato di aver organizzato il presidio in difesa “dei bambini, della famiglia e dell’ordine sociale”, con lo scopo di avversare il più possibile uno spettacolo definito “un’assurdità”. Al presidio di ieri era presente anche Riccardo Maceroni, il responsabile provinciale di Forza Nuova, che ha ribadito senza giri di parole la sua assoluta contrarietà allo spettacolo.

La rappresentazione di Scarpinato, in ogni caso, ha recentemente ricevuto il patrocinio ufficiale della sezione italiana di Amnesty International, “per aver affrontato in modo significativo un tema particolarmente difficile a causa di pregiudizi ed ignoranza, rappresentando con dolcezza il dramma vissuto oggi da molti giovani”.

R. I.