CAOS IN CONSIGLIO – “Divino Otelma Metrangolo” e Arosio avverte Di Gregorio

martedì, 29 gennaio 2019

CANTÙ – Durante l’ultima sessione del consiglio comunale di Cantù, la prima del 2019, i dossier legati all’asilo Colibrì e al partenariato comunale sull’illuminazione pubblica sono passati in secondo piano, lasciando spazio ad accesi scontri verbali tra assessori e consiglieri, tra l’ex sindaco e l’opposizione, in un crescendo di tensione che ha caratterizzato l’intera seduta consiliare, dall’inizio alla fine.

A pochi minuti dall’inizio del consiglio comunale, l’assessore alla Sicurezza del Comune di Cantù, Antonio Metrangolo, è stato paragonato al Divino Otelma. Il curioso accostamento è stato suggerito dal consigliere di maggioranza Tonino Intini, eletto con la lista civica a cui appartiene anche l’ineffabile assessore (Cantù Sicura), quella stessa lista il cui logo, negli scorsi giorni, sarebbe stato arbitrariamente registrato da Metrangolo senza una reale consultazione con il resto degli iscritti. “Si tratta di un atto molto grave, che lede la democrazia – ha affermato il consigliere Tonino Intini - Nel tentativo di giustificarsi, l’assessore ha dichiarato che si tratta di “cose interne nostre”, utilizzando il plurale maiestatis. Leggendo le dichiarazioni dell’assessore, mi è subito venuto in mente un altro personaggio che utilizzava il plurale per parlare di sé: il Divino Otelma. Ora mi chiedo - prosegue Intini - se posso rimanere nella vostra lista o se devo forse chiedere asilo politico ad altri. Vorrei comunque tranquillizzare l’assessore: il logo di Cantù Sicura rappresenta ormai un peso per Cantù, e sicuramente nessuno vorrà rubarglielo”.

A queste affermazioni, con il consueto garbo, l’assessore Metrangolo ha risposto che il consigliere Intini “ha perso un’occasione per starsene zitto”, aggiungendo che “se dovesse andarsene dalla lista mi farebbe una cortesia”.

L’assessore alla sicurezza è poi tornato sulle polemiche che avevano caratterizzato l’ultimo consiglio comunale, quando alcuni consiglieri d’opposizione avevano rivolto aspre critiche all’operato del Comune in materia di sicurezza. L’assessore di Cantù Sicura ha dunque elencato i risultati raggiunti dal suo assessorato, enumerando gli investimenti totali per il potenziamento della strumentazione dei vigili – circa 189mila euro nel 2018 – e le nuove, esaltanti aggiunte all’equipaggiamento della polizia locale, tra le quali le bodycam, le “fototrappole” e i tablet di nuova generazione, che andranno a sostituire quelli ritenuti obsoleti. Al consigliere d’opposizione Giacomo Bargna, che durante l’ultimo consiglio aveva accusato l’assessorato alla Sicurezza di non aver fatto nulla, Metrangolo ha suggerito di portare più rispetto per le divise, dietro le quali – secondo l’assessore – vi sarebbero “famiglie, mogli e figli”. “L’assessore utilizza le divise per nascondere la propria pochezza, i propri fallimenti politici – ha replicato Giacomo Bargna di Lavori in Corso - Ma la divisa non è sua, non deve appropriarsene”.

Un altro scontro piuttosto vivace è stato quello tra l’ex sindaco Edgardo Arosio, ora assessore ai Servizi sociali e ai Lavori pubblici, e il capogruppo del Partito Democratico, Filippo Di Gregorio, che ha presentato alcune richieste di chiarimento in merito allo spostamento dell’asilo colibrì – di cui si parla da mesi – e sul partenariato quindicennale sull’illuminazione pubblica stipulato dal Comune con la Gesta Spa, una società emiliana. Per quel che riguarda l’asilo Colibrì, Arosio ha difeso strenuamente l’operato della giunta, affermando di aver preso in considerazione ogni criticità e di aver sempre mantenuto un buon dialogo con le famiglie interessate, alle quali era stata concessa la possibilità di presentare osservazioni prima della definitiva formalizzazione della decisione.

Ben più acceso è stato il confronto sul tema dell’illuminazione pubblica, per il quale il consigliere Di Gregorio ha sollevato diversi dubbi: non solo sulla reale efficacia della nuova illuminazione, ma anche sui rischi assunti dal Comune. “Il rischio – ha affermato il capogruppo del Partito Democratico – è che si finisca per privatizzare i benefici e pubblicizzare i costi”. Dopo questo intervento, Edgardo Arosio ha chiesto spiegazioni in merito alla presunta presentazione, da parte di Filippo Di Gregorio, di un’interrogazione all’ANAC, innescando la scintilla per un nuovo, vivacissimo confronto. Arosio e Di Gregorio hanno dunque dato vita a un serratissimo scontro verbale, durante il quale l’ex sindaco ha lanciato un ammonimento inequivocabile: “Eventuali danni chiesti al Comune le verranno ribaltati – ha affermato l’assessore Arosio - Se dovessimo avere dei ritardi in materia di illuminazione, chiederò personalmente che sia lei a rispondere di questi danni”.

R. I. 

 

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