ANTIMAFIA – Osservatorio a Mariano: combattere la criminalità un dovere di tutti

venerdì, 31 luglio 2020

MARIANO COMENSE - Lo raccontò bene don Luigi Merola, durante una conferenza a Lurago d'Erba nell'aprile del 2019: la criminalità si combatte con una comunità unita e coesa.

La convinzione che questo male sia appannaggio esclusivo delle forze dell'ordine contribuisce a creare una società di ponzi pilati, pronti a volgere lo sguardo altrove con in bocca le parole non è compito mio.

E proprio Merola sottolineava quanto questo atteggiamento contribuisca alla diffusione della criminalità, perché ogni parola taciuta si tramuta in perseguitati lasciati soli e in un carico maggiormente gravoso sulle spalle dei militari che ogni giorno operano per la sicurezza dei cittadini.
Un puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità, queste le parole di Paolo Borsellino che auspicava una comunità in grado di conquistare il profumo della legalità, da contrastare con ogni mezzo possibile perché le mafie, proprio quelle, non sono più intrappolate al sud, da molto tempo ormai.

Le recenti operazioni portate avanti dalla magistratura sul nostro territorio, gli arresti e i processi testimoniano un'urgenza che non va più nè taciuta nè sottovalutata: le mafie vivono intorno a noi, nel nord Italia, nel sud e nel resto del mondo. A Mariano, in particolare, negli anni '70, è stato molto attivo il clan Muscatello che ha costitutito una vera e propria 'ndrina, ovvero una cosca malavitosa, individuata e  combattuta dagli inquirenti.

Ecco allora che la creazione di un'Osservatorio della criminalità anche a Mariano Comense rappresenta un passo importante verso quella società ideale sognata da Borsellino e dai tanti eroi come lui.

Fortemente voluto dalla mozione presentata in Consiglio Comunale da PD, Progetto Mariano e Mariano 2.0, il progetto è stato approvato nei giorni scorsi all'unanimità e prevede la creazione di una commissione consiliare che progetterà  un organismo in cui confluiranno non solo le istituzioni politiche locali ma anche rappresentanti delle imprese, delle categorie produttive, del terzo settore e delle associazioni.

"Le mafie - spiegano i promotori dell'osservatorio - non le combattono solo le forze dell'ordine. Spetta a tutti noi portare avanti la cultura della legalità e denunciare per tempo ogni tentativo di infiltrazione".

L'Osservatorio della criminalità mira proprio a diffondere la cultura della legalità nelle scuole e nelle aziende ma non solo: l'ambizione è quella di allargare l'esperienza ai comuni limitrofi al fine di creare un organismo capace di monitorare il territorio donando sostegno alle forze dell'ordine e a coloro subiscono fenomeni mafiosi.

S. D. D.

 

 

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