BASKET – Cantù a corto di fiato perde lucidità, servono rinforzi

mercoledì, 21 dicembre 2016

CANTÙ - Analizzando a mente lucida quanto accaduto a Pistoia, è inevitabile complimentarsi con la Red October, che su un campo difficile come quello del PalaCarrara era uscita vittoriosa, quanto meno sino agli ultimi 10”, quando inspiegabilmente è accaduto quanto già visto in casa contro Caserta: si doveva commettere fallo, tutti sapevano che era la cosa giusta da fare, eppure dei cinque biancoblu in campo nessuno si è preso la briga di farlo.

Lasciando da parte questo clamoroso errore (che si somma alla successiva infrazione di 5 secondi) la squadra di Bolshakov esce a testa dal parquet toscano, avendo giocato una buona partita con il ritrovato Dowdell, inserito al posto dell’infortunato Waters. Il playmaker americano che non giocava dalla seconda giornata di campionato (diciamo anche dalla prima, essendosi fatto male al polso nel primo tempo di Cantù-Venezia) ha mostrato di essere in condizione per riprendersi il ruolo che gli spetta, quello del leader, capace di smazzare assist (10 in 39 minuti, con 14 punti) e giocare forse più ordinatamente rispetto a Domic Waters che, sia ben chiaro, è un eccellente giocatore e le vittorie con Varese e Avellino sono arrivate anche per merito suo.

La sconfitta di Pistoia ha messo però ancora più a nudo un problema la cui soluzione non può essere rinviata ancora per molto, ovvero i minutaggi di alcuni giocatori: Darden ha giocato 39 minuti, così come Dowdell, mentre Johnson si è sobbarcato la bellezza di 44 minuti, difatti verso la fine della gara l’intera formazione ha perso di lucidità, e anche l’inesperienza di Bolshakov si è fatta sentire.

La The Flexx ha schierato per 29 minuti totali Crosariol (20) e Magro (9), mentre il canturino Francesco Quaglia ha trovato spazio solo per un minuto; era così insensato lasciare minuti di fiato a JJ permettendo così a Quaglia una decina di minuti di partita? Situazione su cui riflettere.

Un ragionamento andrebbe anche fatto su Alex Acker, 29 minuti sul parquet per 7 punti con 0 assist, non il contributo che ci si aspetterebbe specie quando Kariniauskas viene dimenticato in panchina dopo un discreto inizio.
Sembra quindi che ci sia paura di rischiare le varie seconde linee (per Parrillo 3 minuti in campo, per Laganà 6 e pare non abbia gradito) e questo può andare bene per due o tre sfide, poi però la stanchezza comincerà effettivamente a farsi sentire e questa Red October necessita di almeno un innesto, sarebbe meglio due.

Quando e se arriveranno non è dato sapere, ormai si aspetterà il nuovo anno, è però importante intervenire nel più breve tempo possibile su una squadra comunque serena, piuttosto che aspettare il ritorno di insicurezze e paure. Il calendario è tuttavia benevolo per il prossimo match perché a Desio arriverà Cremona (ultima in classifica) e la vittoria è d’obbligo, visto che successivamente ci saranno Trento e Milano, due uscite che definire complicati è un eufemismo.

Davide Porro

 

 

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