RUBRICA SOSTENIBILITÀ – Biodiversità: cos’è e come preservarla

venerdì, 1 luglio 2022

RUBRICA - Contribuire alla sostenibilità comporta informarsi su tutti gli aspetti che la riguardano: tra le domande più richieste, molte riguardano il concetto di biodiversità. Cos'è? Perché è importante per la nostra sopravvivenza? Quesiti rivolti a Pasquale Coppolella,  consulente aziendale sulla sostenibilità.

Dottor Coppolella, cosa significa biodiversità?

Per rispondere a questa domanda è necessario innanzitutto chiarire il concetto di ecosistema. Un ecosistema è un insieme complesso in cui coesistono, in profondo equilibrio, due elementi: gli organismi viventi, la cosiddetta parte biotica,  e l’ambiente fisico, parte abiotica, quali ad esempio il suolo, le rocce, ma anche l’acqua e l’aria, nonché i fattori climatici tipici di quell’ecosistema. La parte biotica, quindi vivente, è quella composta da animali e piante. Esempi di ecosistemi sono una foresta, la savana, la steppa, il deserto, il mare, ma anche uno stagno, una catena montuosa, un fiume, ecc… tutti ambienti che ospitano organismi viventi di vario tipo. L’insieme di tutti gli ecosistemi presenti sulla terra si chiama biosfera. Un ecosistema può ospitare un’elevata biodiversità la cui tutela è parte fondamentale di questo delicato equilibrio.

Il termine biodiversità, traduzione dall’inglese biodiversity, abbreviazione di biological diversity,  può essere definito come la molteplicità della vita sulla terra: i milioni di piante, animali e microrganismi, i geni che essi contengono, i complessi ecosistemi che costituiscono la biosfera. Questa varietà non si riferisce solo alla forma e alla struttura degli esseri viventi, ma include anche la diversità intesa come abbondanza, distribuzione e interazione tra le diverse componenti dell’ecosistema. In altre parole, all’interno degli ecosistemi convivono ed interagiscono fra loro sia gli esseri viventi sia le componenti fisiche ed inorganiche, influenzandosi reciprocamente. La biodiversità, quindi, esprime il numero, la varietà e la variabilità degli organismi viventi e come questi varino e si diversifichino da un ambiente ad un altro nel corso del tempo. Diciamo ancora che esistono tre tipi di diversità: genetica, di specie e di ecosistema. La diversità di ecosistema definisce il numero e l’abbondanza degli habitat, delle comunità viventi e degli ecosistemi all’interno dei quali i diversi organismi vivono e si evolvono. La diversità di specie comprende la ricchezza di specie, misurabile in termini di numero delle stesse specie presenti in una determinata zona, o di frequenza delle specie, cioè la loro rarità o abbondanza in un territorio o in un habitat. La diversità genetica definisce la differenza dei geni all’interno di una determinata specie; essa corrisponde quindi alla totalità del patrimonio genetico a cui contribuiscono tutti gli organismi che popolano la Terra. Questo tipo di diversità è molto affascinante perché permette la sopravvivenza delle specie, essendo ciascun individuo diverso dall’altro e quindi i virus non trovano terreno fertile.

 Perché preservare la biodiversità è importante per la sopravvivenza della Terra?

Ogni organismo sulla terra ricopre un ruolo specifico nella catena della vita: madre natura ha impiegato milioni di anni per creare un equilibrio perfetto, che sta alla base della nostra stessa sopravvivenza. Preservare la biodiversità significa preservare la nostra vita e questa questione è estremamente seria. Per farla molto semplice e facilmente comprensibile immaginiamo che per qualche motivo sconosciuto le api spariscano degli ecosistemi a causa dell' azione umana. In fondo si tratta solo di un insetto e oggi riusciremmo a produrre il miele in maniera chimica. Ebbene questa estinzione sarebbe un’apocalisse per il genere umano e, per riprendere una frase di Albert Einstein: “Se le api scomparissero dalla faccia della terra, alla specie umana non resterebbero che quattro anni di vita”, probabilmente esagerato, ma non irrealistico. Le api sono insetti impollinatori, dalla cui azione dipende la crescita di piante e frutti importanti. Se sparissero le api, sparirebbero mele, carote, limoni, angurie, agrumi, pere, mandorle, pesche, kiwi, castagne, ciliegi, albicocche, susine, meloni, pomodori, zucchine, soia, girasole, colza, cetrioli, cipolle, sedano, cavoli, cavolfiori, broccoli, eccetera. Inoltre, molte piante che nutrono i mammiferi non ci sarebbero più, iniziando così l’estinzione di massa di importanti specie, che si ripercuoterebbe immediatamente sulla catena alimentare di molti milioni di persone. Il 35% della produzione mondiale di cibo dipende dalle api. Il lavoro naturale di impollinazione vale 265 miliardi di euro all'anno, immaginiamo quindi la ricaduta sull’economia e sull’occupazione. Ecco, questo semplice esempio serve per rispondere alla sua domanda: preservare la biodiversità è fondamentale per la nostra sopravvivenza, ed è una questione molto seria. All’esempio delle api se ne potrebbero aggiungere tanti altri, ove la più eclatante è la sparizione della foresta amazzonica, un ecosistema fantastico con una incredibile biodiversità. Ci fornisce aria e assorbe anidride carbonica e tantissime piante medicinali che non possiamo immaginare. Ma è un ambiente che contiene tante specie animali che se costrette a fuggire, migrando verso aree abitate, potrebbero portarci virus e malattie sconosciute. Quindi è doppiamente fondamentale che possano restare lì dove madre natura li ha assegnati.      

In che modo noi possiamo contribuire in questo processo?

Informarsi è fondamentale. Spesso ci si perde nell’apparentemente complessa terminologia: ecosistema, biodiversità, biosfera, ecc… ritenendo erroneamente che siano temi per “quelli che ne capiscono”. Io dico: tutti ne capiamo. Si tratta semplicemente di salvaguardare l’ambiente e le specie esistenti sulla terra, null’altro. E’ poi molto importante continuare a perseguire quanto abbiamo sempre detto: meno carburanti fossili bruciati, raccolta differenziata, no plastica, no spreco dell’acqua, frutta e verdura senza fertilizzanti o pesticidi, eccetera. Perché la distruzione degli ecosistemi e delle loro biodiversità dipende in larga parte dai cambiamenti climatici. I mari stanno diventando acidi e alcune specie di pesci non ci saranno più, i fiumi stanno perdendo vita a causa delle siccità mai viste e impattando sulla popolazione, l’uso delle monocolture e dei pesticidi sta rendendo i terreni man mano sterili, eliminando sistematicamente tutti quei microorganismi del terreno che ne sostengono la fertilità. Informiamoci prima di acquistare distrattamente, la forza dei clienti, quali noi siamo, è devastante e può essere risolutiva.     

S. D. D.

il Canturino NEWS - supplemento quotidiano a Lario News, testata giornalistica registrata (Tribunale LC n. 234/2015)