CANTÙ – Il capogruppo consiliare leghista Alessandro Brianza ha presentato un’interrogazione in consiglio comunale per chiedere spiegazioni sui 43 profughi presenti in città.

“Il Comune non ha dato nessun tipo d’informazione sull’argomento: come consigliere mi aspetto di sapere prima queste cose, non da una commissione parlamentare – ha detto Brianza –. Voglio sapere da dove vengono, dove vivono ora a spese nostre e che controlli sono stati fatti. Esiste un reale pericolo che tra queste persone si nascondano jihadisti”.

In assenza del sindaco Claudio Bizzozero è stato il vicesindaco Francesco Pavesi a rispondere: “Premetto che di questo si occupa la prefettura e non il Comune, quindi questa domanda non va fatta a me, ma risponderò comunque. Non vogliamo nascondere nulla tanto che ne abbiamo discusso in un incontro con la Caritas. La prefettura ha chiesto ai comuni strutture per ospitare i profughi, noi abbiamo detto di non averne e ci è stato chiesto di sensibilizzare sul tema chiedendo disponibilità. La Croce Rossa si è offerta di accogliere i primi sei provenienti dal Gambia, poi si sono fatte avanti altre associazioni. La prefettura, con la cooperativa Intesa Sociale, ha deciso di ospitare 37 persone e di questo ho avuto anche io notizia dopo il loro arrivo”.

Pavesi ha poi informato che i paesi di provenienza sono diversi tra cui Nigeria, Bangladesh, Pakistan e Costa d’Avorio e ha aggiunto: “Non so se posso dare gli indirizzi e comunque per quello che ho potuto vedere non ci sono jihadisti”.