CANTÙ - Ha scelto la sera di venerdì 6 febbraio per tornare in città il volontario dell'associazione Auroratutela di Cagno, già nota per la "truffa del 31". La frase di presentazione è la stessa usata l'ultimo giorno dell'anno a Vighizzolo, "Salve, sono un volontario dell'associazione Aurora, nata a tutela delle donne vittime di violenze. Vuole aiutarci nel nostro lavoro acquistando un biglietto della lotteria?".
Questa volta però gira i locali di piazza Garibaldi il signore, un uomo sulla quarantina e con gli occhiali, e rivolge la frase a Loris Diamante, del bar 7's Joe. "Erano circa le 18,30 quando è entrato nel locale. Un po' per la fretta di seguire l'aperitivo e un po per lo scopo nobile dell'associazione abbiamo acquistato tre biglietti". Stesso copione ma questa volta qualcosa va storto. Loris si ricorda di un articolo letto proprio su Il Canturino News qualche tempo fa, in cui si spiegava che l'associazione era sconosciuta alla Polizia Locale del paese, e manda un collega a chiedere spiegazioni al signore.
"Il volontario è tornato nel nostro locale spiegando che l'associazione esiste da 12 anni, è a Cagno e che ogni anno loro vengono a Cantù per vendere i biglietti della lotteria". Dal comune di Cagno intanto arriva la conferma che è in corso un'indagine sull'associazione, visto che non è la prima segnalazione che ricevono, ma nel corso di un anno ne hanno ricevute circa una decina provenienti anche dal Piemonte e la Liguria.
"Un po' sospettosi abbiamo contatto il numero di telefono riportato sul biglietto e un altro signore ci ha confermato che Aurotutela esiste e di andare a vedere il sito". Un sito in allestimento da almeno una decina d'anni, visto che a loro dire operano sul nostro territorio da una decina d'anni, senza foto, notizie e contatti. Il dubbio aumenta, il volontario restituisce i soldi a Loris e gli amici e se ne va.