CRONACA – Denunciati 4 borseggiatori al centro commerciale

sabato, 9 marzo 2024

CANTÙ - La Compagnia Carabinieri di Cantù, attraverso il NOR, le 9 Stazione Carabinieri e la Tenenza di Mariano Comense, sta attuando un’attenta attività preventiva, repressiva ed investigativa, nei confronti degli autori di reati predatori, che stanno preoccupando la popolazione e stanno creando allarme sociale. Le attività investigative sono condotte in stretta collaborazione tra il NOR ed i vari Reparti presenti sul territorio, con l’impiego delle tecnologie più avanzate che permettono di risalire, anche dopo molto tempo, ai responsabili dei reati, in questo caso quelli predatori.

In questo ambito i militari della Stazione Carabinieri di Fino Mornasco, a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà per furto aggravato in concorso ed indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diverso dai contanti, quattro cittadini bulgari, tre donne ed un uomo, di 37, 42, 44 e 49 anni, tutti domiciliati in Emila, con precedenti di polizia.

Nel pomeriggio del 6 marzo, i quattro cittadini stranieri, venivano controllati da una pattuglia della Stazione Carabinieri di Fino M. nei pressi di Via Risorgimento, nel Comune di Cassina Rizzardi, a bordo di un’auto con una targa bulgara, segnalata nelle banche dati delle forze di polizia, poiché sospetta di essere usata per la fuga dopo i furti nei centri commerciali.

Dopo i controlli e le perquisizioni personali e del veicolo, svolti in collaborazione con la Polizia Locale di Fino M., i quattro cittadini bulgari venivano riconosciuti, attraverso le telecamere di un centro commerciale, quali presunti autori di un borseggio nei confronti di una pensionata 81enne.

Il borseggio era avvenuto nel pomeriggio del 2 marzo all’interno di un centro commerciale della zona, ed in seguito al furto, i presunti autori avrebbero effettuavano dei prelievi con le carte bancomat aspartate, presso degli istituti bancari di Fino M., per un ammontare complessivo di 500 euro.

Nel corso delle indagini veniva anche usato il sistema S.A.R.I. (Sistema Automatico di Riconoscimento Immagini). Attraverso l’impiego di questa tecnologia, da un'immagine fotografica di un soggetto ignoto si riesce ad effettuare una ricerca computerizzata nella Banca dati AFIS, e grazie a due algoritmi di riconoscimento facciale, si è in grado di fornire un elenco di immagini ordinate secondo un grado di similarità.

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