COVID – Rientro a scuola, la dolce saggezza di Gaia e Alessandro

martedì, 15 settembre 2020

CANTÙ -  Hanno saputo aspettare. Mentre gli adulti manifestavano crisi di ogni tipo loro, i nostri ragazzi, si sono rimboccati le maniche per adattarsi alle difficoltà esplose da una situazione pericolosa per tutta la comunità.

Il Covid, con successivo lockdown, ha messo in luce molti elementi: il primo è che no, non siamo diventati migliori, il secondo è che le nuove generazioni ci hanno regalato, per l'ennesima volta, una lezione di saggezza che, con estrema umiltà, dovremmo accogliere a capo chino.

Così, mentre sui social infuriavano post rabbiosi di adulti inferociti, loro accendevano il computer e cercavano di concludere l'anno scolastico e alle nostre continue lamentele loro rispondevano con resilienza e capacità di adattamento, consapevoli di dover rinunciare a qualcosa, consapevoli anche che quelle rinunce erano per il bene della comunità e la salvaguardia dei più fragili. E hanno detto sì, senza recriminare.

In questi giorni i nostri ragazzi sono tornati sui banchi di scuola, con loro i fratelli Gaia e Alessandro Cattaneo, 15 anni e studentessa al secondo anno dell'istituto Cardinal Ferrari lei e 12 anni e studente delle scuole medie all'istituto Santa Marta lui.

Ragazzi, raccontateci la vostra esperienza con la didattica a distanza.

Non è stato facile, per diversi motivi. Innanzitutto per la nostra salute perché stare tante ore davanti allo schermo di un computer non è una buona pratica, e poi per la mancanza di contatto umano: la didattica a distanza riduce la vita di classe e l'interazione con compagni e  docenti, lo schermo non può sostituire la presenza di altri esseri umani. Però siamo soddisfatti perché, grazie all'aiuto dei nostri docenti, siamo riusciti a superare queste difficoltà e a completare il nostro anno scolastico. I nostri istituti scolastici si sono attivati subito per venire incontro nelle nostre necessità e noi abbiamo contribuito adattandoci a un cambiamento necessario per salvaguardare la comunità.

Poi, finalmente, il rientro a scuola. Con regole da rispettare.

Le regole ci sono e vanno rispettate: mascherine, distanziamento, disinfettare le superfici con cui veniamo a contatto, misurare la febbre e lavarsi spesso le mani. I protocolli di sicurezza permettono di salvaguardare la nostra salute e quella di chi ci circonda quindi vale la pena adattarsi a questi piccoli cambiamenti nelle nostre abitudini. Soprattutto ci permetteranno di sostenere l'iter scolastico in presenza e la gioia di poter essere di nuovo in classe con i nostri docenti e compagni annulla ogni sacrificio!

Ci sono stati aspetti positivi anche nella didattica a distanza?

Sì, abbiamo creato progetti scolastici interessanti, ad esempio al Cardinal Ferrari abbiamo utilizzato questo strumento per poter intervistare personaggi famosi instaurando un confronto costruttivo.

Alle volte un cambiamento può portare alla scoperta di nuove risorse, dunque.

Sì, noi abbiamo cercato di vivere questa situazione anche sotto questo punto di vista.

Il distanziamento sociale, soprattutto alla vostra età, non è semplice.

Sicuramente crea un distacco e modifica le nostre abitudini: una pacca sulla spalla, un abbraccio, una stretta di mano sono dimostrazioni di affetto che non possiamo compiere al momento. Però siamo tornati a scuola e siamo insieme, questa è la cosa più importante.

Quando il Covid sarà solo un triste ricordo, qual è la prima cosa che farete?

Riallacceremo i contatti con gli studenti delle altre classi, che al momento non sono possibili, per poter vivere la dimensione scolastica nella sua totalità. E poi, magari, faremo qualche bella festa tutti insieme!

S.D.D.

 

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