BASKET CANTÙ – Prima volta con Treviso, Ragland pronto al debutto

sabato, 14 dicembre 2019

CANTÙ - Doppio weekend in casa per Pallacanestro Cantù che, nel giro di una settimana, disputa la sua seconda partita consecutiva tra le mura amiche del PalaBancoDesio. Dopo la straripante vittoria nel derby di domenica scorsa contro Varese, infatti, la squadra di coach Cesare Pancotto cercherà di bissare il successo contro la neopromossa Universo Treviso Basket, formazione dalla storia molto giovane ma che da una piazza storica e importante come quella di Treviso ne ha saputo assorbire la passione e l’entusiasmo. Domani sera a Desio, in campo alle 18:30, la “nuova” Cantù sponsorizzata dal binomio S.Bernardo-Cinelandia cercherà in tutti i modi di vincere il secondo match consecutivo in campionato, dopo essere uscita da un vortice pericoloso di quattro sconfitte in altrettante partite.

Per l’incontro con la De’Longhi, capitan Andrea La Torre e compagni potranno contare su una risorsa in più, chiamata Joe Ragland. Il funambolo americano, 30enne play-guardia già in Brianza tra il 2013 e il 2014, ha fatto ritorno in biancoblu a distanza di cinque stagioni, periodo in cui ha saputo prendere il volo anche in competizioni internazionali come l’EuroLega - disputata con le maglie dei rivali dell’Olimpia Milano e dei turchi del Pinar Karsiyaka – e l’EuroCup, importante manifestazione europea che Ragland aveva già assaporato in maglia canturina, salvo poi giocarci nuovamente con Lokomotiv Kuban e Stella Rossa Belgrado. Con la squadra russa, addirittura, nella stagione 2017-’18 è andato a un passo dal vincerla, arrendendosi poi solo in finale di EuroCup contro il Darussafaka.

QUI CANTÙ
Cantù dunque riparte da Ragland e dall’entusiasmo travolgente che solo un derby vinto contro Varese può regalare a una piazza come quella biancoblu, da sempre innamorata dei grandi duelli storici. Non solo Ragland però, anche perché il “folletto” di Springfield necessita di calma e pazienza, dovendo lavorare ancora molto in palestra non solo per recuperare la forma migliore ma anche perché, in fin dei conti, la sua ultima partita ufficiale risale a più di sette mesi fa. Mentre coach Pancotto attende di avere a disposizione il miglior Ragland possibile, ecco l’asso nella manica in più: Wes Clark. Il play americano, 25 anni compiuti l’altro ieri, sta crescendo settimana dopo settimana, come dimostrano anche le sue medie nelle ultime quattro uscite stagionali (14 punti, 6 rimbalzi e 3 assist a partita). Con meno pressione attorno per via di un prepotente innesto di mercato come quello di Ragland – dal quale Clark può solo che trarre dei benefici – l’ex Brindisi potrebbe riuscire a spiccare ancora di più il volo, sprigionando tutto il suo potenziale tecnico, alternandosi con il compagno tra il ruolo di playmaker e quello di guardia. Intanto, in settimana è nata subito un’intesa in campo tra Ragland e Kevarrius Hayes, i quali potrebbero formare un’asse play-pivot semplicemente devastante.

QUI TREVISO
Tuttavia, se la S.Bernardo-Cinelandia si appresta ad affrontare Treviso con il morale alle stelle, lo stesso vale anche per la formazione trevigiana guidata in panchina da coach Max Menetti, in passato ai vertici del massimo campionato italiano con i colori della Pallacanestro Reggiana, con cui l’allenatore friulano è arrivato per ben due volte a giocarsi una finale scudetto, entrambe però perse contro le corazzate Sassari e Milano. Al suo secondo anno a Treviso, dopo aver conquistato lo scorso giugno una storica promozione in Serie A (contro l’Orlandina di coach Marco Sodini, tecnico di Cantù due stagioni fa), Menetti sta finora facendo molto bene, con all’attivo sei vittorie e sei sconfitte. Treviso si trova al momento all’ottavo posto in classifica, con 12 punti, in piena corsa per la post season. La compagine del presidente Paolo Vazzoler è reduce da ben tre successi nelle ultime quattro giornate di LBA, ottenuti in successione contro Brescia, Roma e Reggio Emilia, proprio l’ex squadra di coach Menetti, che la De’Longhi ha saputo rimontare e sconfiggere dopo essere andata sotto di quindici lunghezze all’intervallo lungo. Il 37-52 di fine primo tempo non ha intimorito Treviso che, nella ripresa, ha saputo imporsi sugli avversari con grande autorità, andando poi a vincere persino di otto: 91-83 il finale del PalaVerde, palazzetto peraltro rimasto tra i più caldi d’Italia nonostante l’abbandono del basket professionistico da parte dell’allora Benetton Treviso, che regalò ai tifosi anni indimenticabili sia in campo nazionale sia internazionale, tra scudetti vinti, coppe nazionali e finali di EuroLega. Con una società tutta nuova, oltre a dei colori sociali differenti rispetto allo storico biancoverde, la piazza di Treviso è rinata, ritrovando una Serie A che alla città mancava da sette lunghi anni. Per l’annata d’esordio in Serie A, la società trevigiana ha puntato tutto sulla forza del gruppo e, in particolar modo, sul reparto italiani, confermando in tutto ben otto elementi del roster della passata stagione che ha conquistato la promozione nella massima serie. Oltre alla stella americana David Logan, infatti, sono rimasti ben sette giocatori italiani della stagione 2018-’19, sintomo che dirigenza e staff tecnico hanno la seria intenzione di costruire un progetto a lungo termine.

IL QUINTETTO AVVERSARIO
In avvio di campionato, il Treviso Basket ha dovuto far fronte a numerosi infortuni. Questo ha inevitabilmente portato coach Menetti a cambiare molto il proprio starting five, lanciando in quintetto in più occasioni gli italiani Lorenzo Uglietti e Davide Alviti, entrambi titolari nelle ultime uscite ufficiali. Infortuni a parte, sulla carta i cinque titolari sono in verità molto ben delineati: in cabina di regia spicca il talentuoso playmaker sloveno Aleksej Nikolic, classe ’95 cresciuto cestisticamente in Germania tra Brose Bamberg e Baunach, formazione di German Pro A in cui il regista ha giocato per due anni in prestito, dopo non essere riuscito a trovare spazio nell’allora corazzata allenata dall’ex canturino Andrea Trinchieri, ritrovato poi anche sulla panchina del Partizan Belgrado, squadra in cui Nikolic ha militato prima di sbarcare in Italia. Nell’annata 2016-’17 è “esploso” facendo registrare oltre 6 assist e 16 punti di media nel secondo livello del basket tedesco, guadagnandosi l’anno seguente un ruolo abbastanza stabile nel Bamberg, disputando 57 partite tra campionato ed EuroLega a circa 15’ di media. Successivamente, la già citata esperienza al Partizan, con cui colleziona anche 16 presenze in EuroCup a oltre 8 punti a partita in 21’ di impiego. A Belgrado con coach Trinchieri vince una Coppa di Serbia, battendo gli acerrimi rivali della Stella Rossa. A Treviso arriva in prestito proprio dalla gloriosa formazione bianconera: sinora ha giocato sempre da titolare, 12 volte su 12, trovando quella continuità che ha sempre cercato in carriera. Al momento segna più di dodici punti a partita in Serie A, a cui si aggiungono anche 4 rimbalzi e 4 assist di media. Al fianco di Nikolic l’eterno David Logan, veterano naturalizzato polacco prossimo a compiere, il 26 di dicembre, 37 anni. L’Italia è quasi una seconda casa per la combo guard di Chicago che, nel 2005, iniziò la carriera nei professionisti in quel di Pavia, nell’allora Legadue. Poi, le rapide tappe in Israele e nella lega di sviluppo americana della NBA, la D-League, prima di trasferirsi stabilmente in Polonia per quattro stagioni; quindi la svolta, ai vertici del basket europeo con le prestigiose maglie di Baskonia, Panathinaikos, Maccabi Tel Aviv e Alba Berlino. Ma il top - perlomeno a livello di trofei - lo ottiene a Sassari, dove nella stagione 2014-’15 fa incetta di titoli, conquistando uno storico “triplete” con la Dinamo. Al termine di un biennio in Sardegna si trasferisce in Lituania, alla Lietuvos Rytas, salvo poi fare ritorno in Italia per rafforzare una delle versioni più ambiziose di sempre della Scandone Avellino, facendo coppia con il neo canturino Joe Ragland e andando a formare così, insieme anche alla presenza di Marques Green dalla panchina, una delle squadre più nostalgiche e di maggiore talento della storia del basket irpino. Due anni più tardi, dopo le parentesi in Francia e in Corea del Sud, non resiste all’ennesimo richiamo dal Belpaese, accettando la proposta di Treviso che, prima, trascina alla vittoria in Coppa Italia di A2 (da MVP) e, poi, a una storica promozione in Serie A. In maglia De’Longhi, con cui ha siglato la scorsa estate un accordo sino al 2021, potrebbe anche chiudere la carriera. La data di nascita sulla carta d’identità non sembra incidere: finora l’esterno ha infatti prodotto 13.9 punti di media, superando proprio in questa stagione il traguardo dei 1700 punti in LBA.
L’ala piccola titolare è Charles Cooke III, esterno statunitense nato a Trenton, nella capitale del New Jersey. Cooke, che a gennaio spegnerà ventisei candeline, è all’esordio assoluto in Europa dopo due anni trascorsi principalmente in G-League, senza però dimenticare un assaggio di NBA, in cui l’ala – che all’occorrenza può scalare anche nel ruolo di guardia – ha collezionato 13 presenze con la franchigia dei New Orleans Pelicans. In maglia De’Longhi, lo swingman produce oltre 10 punti di media, tuttavia con percentuali al tiro piuttosto deludenti. Il “quattro” titolare è il nazionale neozelandese Isaac Fotu, con alle spalle ben due mondiali disputati: nell’ultima rassegna intercontinentale - tenutasi in Cina - ha fatto vedere ottime cose, facendo registrare oltre 17 punti e 5 rimbalzi di media. Nato a York, in Inghilterra, Fotu possiede la cittadinanza britannica e, come Cooke, è anche lui prossimo a compiere 26 anni, tra quattro giorni. È all’esordio in Italia dopo un triennio in Spagna che lo ha visto militare per due anni a Saragozza e per un anno a Manresa, salvo poi trasferirsi a Ulm, in Germania. Con la formazione tedesca ha collezionato 21 presenze in EuroCup, venendo impiegato in campo sempre da titolare. In questo primo scorcio di stagione in LBA è partito fortissimo, di Treviso è infatti il miglior marcatore con 14.4 punti di media e, con 6 rimbalzi a partita, è anche il miglior rimbalzista della compagine trevigiana. Il pivot di riferimento è l’ex canturino Amedeo Tessitori, 25 anni, nato a Pisa. Scuola Virtus Siena, il lungo toscano ha indossato la canotta della Pallacanestro Cantù nella stagione 2015-’16, disputando 24 gare di campionato a 7’ di media e 12 in FIBA Europe Cup con un minutaggio leggermente più alto). Sassari, Forlì, Caserta e, appunto Cantù, queste le sue tappe in carriera, senza però mai riuscire a trovare spazio. Poi, la svolta: un triennio in A2 con i colori di Biella e Treviso lo hanno totalmente rilanciato, tanto da strappare una clamorosa convocazione in azzurro per i Mondiali in terra cinese, in cui peraltro ha ben figurato. Nel secondo campionato nazionale è riuscito a trovare la sua dimensione, mettendo insieme ottimi numeri in 114 partite giocate: 12.5 punti e 5.9 rimbalzi di media, oltre a un ruolo da protagonista nella promozione conquistata da Treviso lo scorso giugno. Adesso che è tornato ai piani alti più forte e più esperto, sta cercando di imporsi anche con buoni risultati: 8.4 punti e 5.3 rimbalzi, sono queste sinora le sue medie in LBA.

LA PANCHINA AVVERSARIA
Il giocatore di Treviso ad avere maggiore spazio dalla panchina è, minuti alla mano, Lorenzo Uglietti. Guardia torinese classe ’94, Uglietti ha mosso i primi passi a Biella, scegliendo di tornarci in un secondo momento dopo aver trascorso quattro anni a Latina, formazione di cui è stato anche capitano. Alla seconda stagione in maglia De’Longhi, l’esterno piemontese fa ritorno in Serie A dopo averla brevemente assaggiata nel 2012-’13 con l’allora Biella targata Angelico (3 gare giocate a 9’ di media). Quest’anno, invece, gioca in media 22’ a partita, addirittura quinto per minutaggio e titolare nelle ultime due gare giocate. Non è un attaccante, ma in difesa sa farsi valere con grinta ed energia. È poi il turno di Matteo Chillo, ala-centro bolognese classe ’93, cresciuto nel vivaio della “Effe” e anche lui ex Biella come Uglietti. Nonostante le presenze ingombranti di Fotu e Tessitori, riesce ugualmente a trovare spazio: per lui 13’ di impiego medio, in cui realizza 3.6 punti e cattura 2.2 rimbalzi. Titolare contro Virtus Roma e Trieste, è poi il momento di Davide Alviti, ala classe ’96 cresciuta nelle giovanili dell’Eurobasket, l’altra squadra della Capitale. A causa di un infortunio non è sempre stato a disposizione di coach Menetti, tanto da non giocare cinque partite. Nelle sette volte che è sceso in campo, in ben due occasioni è partito in quintetto. Al momento viaggia a 12’ di media con 5 punti a partita e un abbondante 42% da oltre l’arco.
A proposito di infortuni, ancor più sfortunato è Matteo Imbrò - capitano della De’Longhi e a Treviso dal 2017 – che ha giocato solamente quattro gare, con un minutaggio che si aggira sui 12’ di media. Ha sicuramente talento ma la sua carriera è stata spesso condizionata dagli infortuni. In passato è stato capitano anche alla Virtus Bologna, dove tuttora detiene un record molto importante: è infatti il giocatore più giovane di sempre della gloriosa storia delle “Vu Nere” ad aver ricoperto il ruolo di capitano, all’età di 19 anni. In bianconero dal 2012 al 2015, prima di trasferirsi a Treviso è stato per due stagioni a Ferentino. Allunga le rotazioni Luca Severini, ala-centro la scorsa stagione a Pistoia, prima di lasciare i colori biancorossi nel girone di ritorno per vestire quelli biancoblù di Treviso, scendendo di categoria. Quest’anno è tornato in LBA, dove gioca 10’ a partita. Pur tirando poco sta segnando tanto da tre (46.2%). Chiude il roster il giovanissimo Manuel Saladini, playmaker classe 2002. Non sarà della partita, invece, a causa di infortunio alla caviglia sinistra, l’ala statunitense Jordan Parks, il grande assente. Dopo due anni a Trieste tra il 2015 e il 2017, e una stagione a Capo d’Orlando, sempre in A2, il classe ’94 del Queens è al debutto in Serie A. Lo scorso anno in la maglia Orlandina ha dominato e, per un soffio, non è riuscito a guidare la squadra siciliana alla promozione diretta nella massima serie. L’infortunio di Parks pesa molto anche perché reduce da una favolosa performance contro Reggio Emilia da 25 punti e 9 rimbalzi in soli 23 minuti, che gli ha permesso di vincere il premio di MVP della dodicesima giornata.

I PRECEDENTI
Non ci sono precedenti in Serie A tra le due società ma gli allenatori si sono incontrati ben nove volte. Quattro le vittorie portate a casa da coach Pancotto, cinque invece quelle di Menetti. Il tecnico di Treviso le ha giocate tutte sulla panchina di Reggio Emilia, mentre Pancotto su quelle di Udine, Avellino e Cremona.

INFO GENERALI
S.Bernardo-Cinelandia Cantù – De’Longhi Treviso si sfidano domani sera per la tredicesima giornata di andata di LBA regular season 2019-’20. Ad arbitrare l’incontro saranno i signori Roberto Begnis, Guido Federico Di Francesco e Gianluca Capotorto. La partita sarà trasmessa su Eurosport Player, radiocronaca su Radio Cantù 89.600 FM e streaming su radiocantu.com. Domani, con una serie di attivazioni, il partner Intesa Sanpaolo sarà “match sponsor” di Cantù-Treviso.

 

 

il Canturino NEWS - supplemento quotidiano a Lario News, testata giornalistica registrata (Tribunale LC n. 234/2015)