BASKET – Cantù torna a casa, a Desio mercoledì la sfida con Trieste

martedì, 15 dicembre 2020

CANTÙ - Dopo tre trasferte consecutive in campionato l’Acqua S.Bernardo torna a disputare una partita in casa dove i biancoblu mancano dallo scorso 22 novembre in occasione della sfida interna vinta contro la Virtus Roma. La compagine allenata da coach Cesare Pancotto, fresca dell’innesto di un nuovo giocatore, il centro inglese Kavell Bigby-Williams, sarà di scena domani al PalaDesio per affrontare l’Allianz Trieste, nel recupero della sesta giornata di LBA, palla a due alle 20. Per capitan Andrea La Torre e compagni sarà la quarta partita in appena undici giorni; la quinta di questo incredibile tour de force di dicembre è in programma per domenica 20, sempre in casa, contro la Germani Bresca del neo allenatore Maurizio Buscaglia.

A causa dei tanti rinvii, Trieste ha sinora disputato solo sei incontri di LBA, nessuna squadra ha giocato così poche partite. I giuliani, reduci da una sconfitta interna contro la corazzata Virtus Bologna nel turno precedente (60-77), hanno attualmente gli stessi punti in classifica della S.Bernardo, scesa a 4 dopo i due punti tolti per il ritiro dal campionato della Virtus Roma.

Alla vigilia di Cantù-Trieste, coach Pancotto si è così espresso in sede di presentazione: "La consapevolezza è di aver fatto a Trento un’ottima partita, anche molto solida. La realtà però è che non è bastato. Da allenatore dico allora che bisogna fare subito un passo avanti. I tempi stretti tra calendario e recuperi non ci permettono di farlo durante gli allenamenti come vorremmo; sarà nostro dovere quindi farlo in partita. Affrontiamo Trieste con la coscienza di dover fare uno sforzo in più e di avere più fame di quella che abbiamo sempre avuto nelle partite finora giocate, comprese quelle che abbiamo giocate bene" ha concluso il tecnico marchigiano, che dovrà ancora rinunciare al suo play titolare, Jaime Smith.

IL ROSTER DI TRIESTE
Roster davvero completo quello dell’Allianz, che può contare sia sull’esperienza nel panorama italiano di almeno un paio di pedine (Juan Fernandez e Daniele Cavaliero su tutti) sia sull’esperienza in campo internazionale dei suoi americani, tutti più o meno navigati, con esperienze in diversi Paesi. Quindi nessun rookie in organico, che tradotto in parole povere significa tante certezze, zero scommesse.

La sicurezza in cabina di regia è data proprio dalla presenza de “El Lobito” Fernandez, play italo-argentino di 30 anni, ormai in simbiosi con l’ambiente giuliano, di cui è uno dei principali idoli. Il suo cambio è il più giovane Tommaso Laquintana, cinque anni di meno, ma già alla sua sesta stagione consecutiva nel massimo campionato italiano. Brescia l’ultima tappa del play pugliese, un buon biennio in cui ha superato le 100 presenze in LBA e i traguardi dei 1000 punti e dei 250 assist.

La guardia titolare è Milton Doyle, classe ’93 di Chicago, il cui identikit è ben identificato: ottimo passatore, osso duro in difesa, leader e per il ruolo anche un gran rimbalzista. Per Doyle il debutto nei professionisti dopo il college fu subito altisonante, con dieci partite in NBA tra le fila dei Brooklyn Nets (3.4 punti di media in 13’ di utilizzo); poi, lo sdoppiamento in G-League, dove vanta 85 presenze a cifre davvero importanti (19.1 punti, 5.1 assist e 5.2 rimbalzi). Per il nativo dell’Illinois è la prima volta in Italia ma non la prima in Europa: sul curriculum, infatti, spiccano le esperienze in Spagna, al Murcia, e in Israele, all’Hapoel Eliat, trascorso che ha preceduto quello in terra alabardata. La guardia di riserva è il già citato Daniele Cavaliero, veterano con alle spalle ben venti stagioni in Serie A e quasi 4mila punti realizzati. È la bandiera della squadra, orgoglio del pubblico triestino.

L’ala piccola di riferimento è Mike Henry, anche lui nativo di Chicago come Doyle e che con il compagno di squadra condivide tantissime analogie: curriculum pressoché identici con esperienze in Israele, G-League e NBA, dove Henry - come Doyle - ha giocato nell’annata 2017-’18. Per lui, però, le presenze collezionate nella lega più importante al mondo sono 20 e con la maglia dei Memphis Grizzlies, con i quali la possente ala ha avuto un impiego più significativo (5.4 punti di media in 19’ a partita). Il suo cambio naturale è il ciociaro Davide Alviti, due metri di altezza, classe ’96 reduce da un buon biennio a Treviso e fresco di esordio in Nazionale maggiore.

Il “quattro” titolare è il massiccio Andrejs Grazulis, 27enne lettone, con una lunga militanza in patria e lo scorso anno a Tortona, in A2. Nel 2013 vinse una medaglia d’argento ai campionati Europei U20, venendo sconfitto in finale dall’Italia. In quella Lettonia figurava, tra gli altri, il tiratore “varesino” Ingus Jakovics e l’ala Ojars Silins, vecchia conoscenza del basket italiano e che in passato ha vestito proprio la maglia di Trieste. Talvolta titolare nelle scorse stagioni a Trieste, l’altra ala grande è Matteo Da Ros, due metri e quattro, alla sua quinta annata consecutiva con i colori biancorossi.

Chiudono il pacchetto dei lunghi i centri Ike Udanoh, capitano canturino nella stagione 2018-’19 (poi conclusa ad Avellino) e lo scorso anno alla Reyer Venezia; e DeVonte Upson, che prima di sbarcare in Italia ha girovagato a lungo tra Svizzera, Finlandia, Estonia, Polonia, Argentina e Francia. Entrambi portano tanta fisicità sotto canestro ma anche tanta dinamicità. A questi due si è aggiunto a stagione in corso il nazionale argentino Marcos Delia, 28 anni, due metri e nove per centoundici chili, da un decennio membro fisso della selezione sudamericana e con cui il pivot ha recentemente conquistato una medaglia d’argento ai Mondiali di Cina 2019. In Italia, dove ha ottenuto la cittadinanza, ha vestito la maglia della Virtus Bologna: la passata stagione ha collezionato con le “Vu Nere” 12 presenze in EuroCup e 7 in campionato, in cui ha messo insieme anche buone cifre (7.5 punti e 4.5 rimbalzi di media in poco meno di 22’ a partita). Una curiosità: firmando a Trieste, Delia ha ritrovato come compagno di squadra Milton Doyle, con il quale aveva condiviso per metà stagione l’esperienza a Murcia, in Spagna, nell’annata 2018-’19.

I PRECEDENTI
Dopo il fallimento nel 2004 e la rifondazione della Pallacanestro Trieste, sono solo tre i precedenti tra Cantù e la compagine giuliana; squadra di coach Dalmasson attualmente in vantaggio nel computo delle vittorie con 2 vittorie a 1. L’ultimo confronto però è stato vinto da Cantù, il 22 dicembre del 2019 in casa di Trieste; 96-86 il finale per la squadra di Pancotto, guidata da uno scatenato Wes Clark autore, in 28’, di 32 punti e 4 assist.

INFO GENERALI
La partita di domani, trasmessa in diretta su Eurosport Player, sarà arbitrata dai signori Saverio Lanzarini, Denny Borgioni e Alessandro Perciavalle. Radiocronaca del match su Radio Cantù 89.6 FM, streaming su radiocantu.com.

Alcune curiosità: Trieste è la miglior squadra del campionato per rimbalzi catturati, 41.2 di media, ma è anche quella che ne lascia catturare di più agli avversari (43.5 a partita); i migliori rimbalzisti della squadra sono Grazulis (8.2) e Alviti (7.3). Con 14.5 punti di media, invece, il top scorer è Mike Henry, pur avendo giocato soltanto due partite; più significative quindi le statistiche di Milton Doyle, il quale, in sei partite disputate, ha realizzato 14.2 punti di media. Infine, Juan Fernandez, re negli assist: il regista italo-argentino ne “smazza” quasi 6 di media, 5.7 per l’esattezza, il migliore in casa Allianz.

 

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