SOSTENIBILITÀ – Un futuro senza gas? Ecco le prospettive

domenica, 6 ottobre 2024

RUBRICA - Uno degli argomenti  più frequenti, in tema di sostenibilità, riguarda il futuro del gas, soprattutto in relazione all'uso domestico: cucine e boiler in particolar modo. Il passaggio all'elettrico non è indolore e andrebbe a modificare parte delle nostre interpretazioni di casa e abitudini domestiche. Ma davvero faremo a meno del gas in futuro? Domande poste a Pasquale Coppolella, consulente aziendale sulla sostenibilità.

Dottor Coppolella, nell'ottica della transizione energetica quale futuro si prospetta per gas butano e gas metano?

In teoria il gas naturale dovrebbe essere eliminato entro il 2050, quando l’UE ha fissato la scadenza per la neutralità carbonica. Quindi, per rispondere alla sua domanda,  in Europa il gas naturale non è il futuro e se non sarà il 2050, certamente sarà una cosa che avverrà nella seconda metà di questo secolo. Abbiamo ancora un po’ di anni, ma neanche tanti, se pensiamo a tutto quanto necessario per arrivarci. I principali utilizzatori di gas naturale sono le caldaie per il riscaldamento domestico. Otto Stati membri (ma non l’Italia, per ora. Ndr) hanno già adottato misure per vietare l’installazione di nuove caldaie alimentate a gas o per richiedere elevati livelli di fonti rinnovabili negli edifici, ma non basta. Le caldaie a gas naturale producono il 38-39% dell’energia finale per il riscaldamento degli ambienti degli edifici residenziali europei,  sono fonte di alcuni inquinanti come gli ossidi di azoto e incidono sulla qualità dell’aria, soprattutto nelle aree urbane. Il processo di dismissione del gas naturale è comunque già iniziato timidamente anche in Italia, ove almeno per il riscaldamento il governo sta incoraggiando l’installazione di  caldaie a pompe di calore, parecchio costose, e qui sta il problema, ma che fanno a meno del gas e vanno bene per le abitazioni che hanno installati i pannelli solari, essendo queste nuove caldaie alimentate ad elettricità.  Visti i costi, come abbiamo già commentato di recente, per consentire a tutti i cittadini, soprattutto quelli meno abbienti, di acquistare un nuovo sistema di riscaldamento servono meccanismi di sostegno di lunga durata, finanziari e fiscali, rivolti specialmente a gruppi e famiglie più vulnerabili. In definitiva sarà un processo molto lungo, la cui fine, semmai ci sarà, la vedranno le generazioni che stanno nascendo in questo decennio.  

Ritiene possibile eliminare completamente l'uso del gas nelle abitazioni?

Teoricamente si, il problema è entro quando. Come detto, questo dovrebbe avvenire entro il 2050.  Praticamente lo ritengo improbabile, per i costi e per i tempi. La sostituzione di quasi tutte le caldaie sul territorio nazionale è un’impresa titanica e i costi proibitivi, anche per lo Stato, qualora si decidesse di finanziare l’operazione, che non è ancora iniziata e prenderà ancora un po’ di tempo. Processi di questo tipo, a mio avviso, richiedono almeno 50 anni, se non sopraggiungono nel frattempo altri eventi traumatici che prendono la priorità e ridirigono l’allocazione dei soldi: crisi mondiali, pandemie, terremoti, inondazioni, guerre, eccetera. Paradossalmente, ma è un mio pensiero personale, ritengo che l’utilizzo di gas naturale possa addirittura aumentare nei prossimi anni, poiché parecchio meno inquinante dei combustibili fossili classici, quali il petrolio ed il carbone e da qui alcune dichiarazioni di intento che si sentono sul gas naturale come combustibile di transizione verso la neutralità carbonica, in sostituzione degli altri combustibili fossili.        

In che modo potrebbe essere sostituito il suo uso nelle abitazioni negli anni a venire? Mi riferisco nello specifico a riscaldamento, scaldabagno e piano cottura.

Ad oggi, le principali alternative al riscaldamento a gas sono: pompa di calore, stufa a pellet, caldaia a biomassa, risaldamento elettrico a pavimento, caldaia ionica. La pompa di calore è una tecnologia che permette di sfruttare il calore naturale presente nell’aria, nell’acqua o nel suolo a seconda del modello. La tipologia più comune è la pompa di calore aria-acqua, una macchina che preleva l’aria per estrarne il calore per comprimere e condensare un liquido termovettore, con il quale riscaldare l’acqua destinata all’impianto di riscaldamento. La stufa a pellet, sfrutta il calore generato dalla combustione del pellet per riscaldare gli ambienti interni dell’abitazione. Questo tipo di stufa è più economica e facile da installare rispetto al riscaldamento a gas, assicura un maggior risparmio economico ed è una modalità più sostenibile per la climatizzazione invernale dell’immobile. La caldaia a biomassa è una caldaia senza gas, infatti funziona con un combustibile alternativo come il cippato, la legna o la segatura, ma può funzionare anche con i pellet. Alcuni modelli sono compatibili solo con un tipo di combustibile, altri con diversi offrendo una maggiore versatilità.  Il riscaldamento a pavimento offre diversi vantaggi, tra cui la diminuzione dell’ingombro all’interno dell’abitazione e una distribuzione del calore costante e omogena, senza causare moti convettivi dell’aria che possono risultare piuttosto fastidiosi. La  caldaia ionica è un impianto che riscalda l’acqua del circuito di riscaldamento attraverso il cosiddetto processo di elettrolisi. In pratica, viene fatta passare una corrente elettrica di tipo alternato tra due elettrodi, i quali sono immersi in una soluzione alcalina, quindi il movimento delle cariche scalda l’acqua mediante l’attrito. La gran parte delle soluzioni elencate sono però   adatte soltanto a chi dispone dei pannelli fotovoltaici, in quanto richiedono una grande quantità di elettricità, ma non emettono anidride carbonica. A questo aggiungo che è in atto un processo di introduzione di un nuovo attore, che è l’idrogeno, elemento pulito, con ottime potenzialità per il riscaldamento e la cottura. Stanno nascendo parecchie aziende per la sua produzione, anche se ad oggi i costi risultano essere ancora parecchio elevati, ma io ritengo che possa essere una buona soluzione, considerando che si trova nell’acqua in composizione con l’ossigeno e di certo quello che non manca sulla terra è proprio l’acqua. In ogni caso, sono processi lunghi e molti ancora in fase sperimentale, per cui io credo che le tempistiche non saranno così immediate.         

S.D.D.

 

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