SOSTENIBILITÀ – Inflazione e caro bollette: cosa aspettarsi nei prossimi mesi

giovedì, 13 aprile 2023

RUBRICA SOSTENIBILITÀ - La stagione invernale appena conclusa ha segnato in rosso i conti di tante famiglie. Molte le case al freddo a causa dell'impossibilità di sostenere i costi del riscaldamento e, calcolatrice alla mano, i prezzi sono saliti in tutti i settori della vita quotidiana rendendo insostenibile l'esistenza di molte persone. Colpa della guerra? No, o meglio, la guerra ha inciso in maniera marginale. Ciò che ha gravato in maniera significativa sono state, e sono, le numerose speculazioni e la nostra quiete rassegnazione, la nostra incapacità di ribellarci. Ma ogni sana ribellione mette al centro la consapevolezza degli eventi e a far chiarezza ci aiuterà Pasquale Coppolella, consulente aziendale sulla sostenibilità.

Dottor Coppolella negli ultimi mesi la crisi energetica ha inciso molto sui costi delle famiglie. Può farci una panoramica degli aumenti che i cittadini hanno dovuto sostenere?

La lista è lunghissima. Dal costo dell’energia dipendono i costi delle materie prime e dei servizi, dai costi delle materie prime quelle dei prodotti finiti. Per cui, in aggiunta alle bollette abnormi che abbiamo ricevuto e che sono l’elemento più eclatante, che da solo basterebbe a farci rabbrividire, in sostanza tutto ha subito aumenti altrettanto abnormi.  Pane, latte, pasta, acqua, vestiti, ecc.... Alcune aziende “furbe” hanno ridotto le quantità di prodotto in una confezione o le dimensioni degli stessi, mascherando questa mossa come “eroico non aumento”, è davvero ridicolo ed una vera presa in giro. E la pizza margherita? Non tanto tempo fa si poteva comprare a 4 Euro, poi a 5, ora io la compro fra 6 e 7 euro. Da 5 a 6 euro significa il +20%. Se provate a chiedere al pizzaiolo dirà che materie prime ed energia sono componente essenziale della pizza, esse sono aumentate in media del 40%-50% e quindi la mossa di aumento della pizza era inevitabile. E, purtroppo, sarà permanente. I lavori di muratura sono diventati impraticabili. Il mio ristorante giapponese preferito ha innalzato in maniera sfacciata il prezzo del menu “all you can eat”, aumentando il prezzo del menu, introducendo una voce “coperto”, aumentando le bibite del 30% e riducendo le porzioni in maniera evidente, con il risultato di un aumento medio del +20% (ancora il +20%, sarà un caso?). Ora anche il “cibo economico” non è più economico e questo è quello che mi preoccupa di più, perché le implicazioni sulle persone sono devastanti. Non dimentichiamo ovviamente la mobilità, ove il rincaro della benzina ha avuto effetti molto negativi sulle famiglie. In buona sostanza siamo vittime di un’inflazione a cui non eravamo più abituati dagli anni 80, a due zeri. Ovviamente, la cosa crudele dell’inflazione è che il costo della vita aumenta, ma non aumentano i salari in maniera proporzionale, per cui, per fare un esempio, con un’inflazione teorica al 13% come quella attuale (secondo me reale il 20%), verso una “fisiologica” 2-3%, significa che il costo della vita è aumentato di oltre il 10%: per una famiglia che vive già al limite, l’effetto è devastante.                                          

 

Tutta colpa della guerra?

Purtroppo no. Ci ricordiamo tutti che dalla metà del 2021 abbiamo iniziato a liberarci dall’incubo Covid. Da qual momento la domanda di beni e servizi è esplosa. La gente aveva risparmiato forzosamente durante il Covid e la voglia di rifarsi si è tradotta in acquisti anomali, volti a premiarsi e a compensare il tempo perso.

I ristoranti hanno iniziato a riempirsi considerevolmente e anche tutti gli acquisti importanti rimandati di un anno e mezzo hanno trovato la loro realizzazione. Alberghi tutti sold-out nei periodi di vacanze, anche brevi.  Una marea di neopatentati, e potenzialmente nuove macchine, ha invaso le autoscuole. Abbiamo avuto la possibilità di aggiornare il guardaroba, tutti insieme e avendo saltato ben 3 stagioni. Abbiamo finalmente potuto viaggiare, tutti!   

Inoltre, ce lo ricordiamo bene, perché ancora in atto, il governo ha varato delle misure tipo il Superbonus 110% che ha creato una domanda spaventosa, la quale ha portato all’aumento sconsiderato e mancanza di materie prime e perfino di ponteggi.  In estrema sintesi la domanda è aumentata in maniera abnorme, superando l’offerta. La legge fondamentale del mercato afferma che al crescere della domanda crescono i prezzi e quindi si crea inflazione, soprattutto quando la domanda supera l’offerta, come nel nostro caso.  Infine, ciliegina sulla torta, durante il Covid le compagnie di trasporto marittimo hanno dismesso diverse navi, portando il costo del container da 1.000 dollari a 20.000 dollari. Una cosa agghiacciante, se pensiamo che dal trasporto marittimo dipendono una buona parte delle merci di cui abbiamo bisogno.

Il gas e il petrolio e, di conseguenza, l’elettricità, che viene prodotto bruciandoli sono aumentati quindi in maniera considerevole, a seguito dell’aumento della domanda, ben prima della guerra e mi ricordo molto bene già in Dicembre 2021 una bolletta del gas quasi doppia  rispetto all’anno precedente. Ovviamente in situazioni di questo tipo si innescano fenomeni speculativi vergognosi che non sempre i governi riescono a dirimere per tempo e anche questo è avvenuto. Ora, moltiplichiamo quanto sopra per tutti i Paesi del mondo è avremo la dimensione del fenomeno. Epocale direi, mai si era verificato un contemporaneo e considerevole innalzamento della domanda in tutto il mondo e l’effetto non poteva essere che questo.  

La guerra ha fatto ovviamente la sua parte. Putin ha cercato di creare scarsità a fronte di una notevole domanda, per far salire i prezzi e minacciare di chiudere i rubinetti, ma l’effetto che abbiamo subito non è dovuto alla guerra, o meglio solo in minima parte, aumento dei prezzi e speculazione sono purtroppo ben precedenti, entrambi hanno semplicemente cavalcato l’onda.         

 

Ritiene che questi costi caleranno nei prossimi mesi?

 I costi dell’energia dovrebbero calare e in realtà questo sta già avvenendo. L’effetto di azioni già intraprese dal governo Draghi sulla speculazione e sul livellamento del prezzo del gas, ma certamente anche perché la domanda è calata, ormai siamo in primavera e la necessità di riscaldarsi è minima e c’è l’ora legale. Abbiamo avuto un inverno piuttosto clemente, che di fatto è già finito. Quindi l’interrogativo resta su cosa succederà quando la domanda riprenderà, il prossimo inverno. Certo è che le famiglie non possono sopportare un carico così esoso e il governo non ha i soldi per ridurne l’impatto con contributi per sempre. Aggiungo che c’è stata una riduzione dei prezzi dell’energia e la guerra è ancora in corso e quindi questo dimostra la marginalità della stessa su aumenti e diminuzioni. Per cui chi sta pensando che quando la guerra finirà avremo riduzioni drastiche sui prezzi dell’energia,  potrebbe restare deluso. La guerra deve finire e basta, perché è ingiusta e genera morti e costi abnormi per tutti. Sono i governi che devono proteggerci, creando risorse sufficienti a coprire la domanda con sorgenti produttive aggiuntive, combattendo la speculazione e aumentando le energie rinnovabili ovvero fotovoltaico, eolico, idrico, geotermico. Quest’ultimo punto è davvero strategico, anche su lato sostenibilità. Sul fronte prezzi dei prodotti e dei servizi il discorso è invece più complesso. Come abbiamo sentito tutti, la Banca Centrale Europea ha alzato i tassi di interesse, con l’obiettivo di far scendere l’inflazione. Il discorso è che se il denaro costa di più, se ne prende di meno e cala quindi la propensione all’acquisto e quindi scendono i prezzi, che sono influenzati dalla domanda.  In linea teorica il ragionamento non fa una grinza, ma purtroppo non sembra funzionare, almeno in questa prima fase, cioè i prezzi non stanno scendendo, la mia pizza margherita costa sempre lo stesso e il mio ristorante “all you can eat” ha ancora stesso prezzo. Perché, se il tutto è iniziato dal prezzo dell’energia, che ora è sceso? Perché ormai i nuovi prezzi sono consolidati nella testa dei consumatori, che li hanno accettati, purtroppo. Temo che quasi nulla calerà, a prescindere dal costo del denaro. Ci abitueremo a questa nuova normalità, che oltre ad abbassare il nostro potere di acquisto, ha anche un altro effetto sgradito: far lievitare i prezzi dei mutui a tasso variabile, cosa di cui purtroppo ci siamo accorti recentemente. Quindi, l’unico prezzo che non era salito, ora lo ha fatto, paradossalmente proprio a seguito di una misura che vuole abbassare l’inflazione. Spero che io mi stia sbagliando, ma ora la palla passa ai governi, che a mio parere devono lavorare per imporre un calo dei prezzi, di autorità, se necessario e controllare che questo avvenga, perché altrimenti posso immaginare che a breve si dovrà affrontare una qualche forma di dura protesta e di lotta sindacale per l’immediato adeguamento dai salari.

S.D.D.

il Canturino NEWS - supplemento quotidiano a Lario News, testata giornalistica registrata (Tribunale LC n. 234/2015)