RUBRICA – Sostenibilità: la sfida di Fridays for future. Intervista a Pasquale Coppolella

venerdì, 9 ottobre 2020

CANTÙ - Oggi migliaia di giovani che aderiscono a Fridays for future, movimento internazionale a favore della giustizia climatica e ambientale, manifesteranno in molte città del mondo per reclamare un futuro migliore, un futuro sostenibile.

Il concetto di sostenibilità è ricco di sfaccettature che necessitano una presa di coscienza: se è vero che il mondo che viviamo è in prestito dalle generazioni future, allora è tempo di guardare la realtà che ci circonda con uno sguardo diverso e responsabile capace di renderci presenti ai nostri sbagli, capace di non farci commettere gli stessi errori, capace di consegnare alle nuove generazioni il mondo sereno che meritano.

L'apertura di uno sguardo consapevole verso una tematica tanto delicata quanto variegata non è semplice ma è raggiungibile attraverso fonti di informazioni serie e attendibili, come sottolinea Pasquale Coppolella, consulente aziendale sulla sostenibilità.

Dottor Coppolella, cos’è la sostenibilità e perché è importante?
Un modo di chiamare la sostenibilità fra gli addetti ai lavori è sviluppo sostenibile. Lo sviluppo sostenibile  permette di soddisfare tutti i bisogni di oggi senza compromettere la possibilità alle future generazioni di soddisfare i propri. Sostenibilità significa mantenere il benessere nel tempo. Si parla quindi di durata, è quella che è a rischio. Di questo benessere le nostre generazioni e le passate hanno beneficiato, mentre le prossime se lo vedono compromesso, con un progressivo deterioramento delle risorse della terra, i cambiamenti climatici e, a livello sociale, il progressivo impoverimento di grandissime porzioni di popolazione. Ecco perché i Fridays for future, ormai diffusi in tutto il mondo, sono organizzati da giovani, appunto le future generazioni, che reclamano “pretendi di avere un futuro”, per loro, per i loro figli e i loro nipoti. Sostenibilità è dunque importante, fondamentale perché è l’unica possibilità per l’essere umano. Le generazioni attuali, quelle che comandano, hanno un’immensa responsabilità.

Quali sono i fattori che ostacolano la sostenibilità?
Sono gli stessi che hanno generato le catastrofi ambientali e sociali di oggi: interessi economici. Inquinamento ed emissioni di gas serra, responsabili del riscaldamento globale, provengono principalmente dalle industrie di tutto il mondo, dalla combustione di carbone, dal petrolio per produrre energia, dai carburanti per veicoli, ma anche da industrie insospettabili come quella della carne e della moda.  La soluzione ideale sarebbe cessare subito tutto questo o abbatterlo enormemente, cosa che avrebbe comunque implicazioni immediate catastrofiche a livello economico. Solo la politica e il supporto di tutti noi può fermare gradualmente, ma velocemente, tutto questo.

Ha menzionato la politica, in che modo è possibile a livello politico, sviluppare una società sostenibile?
Ci sono davvero tante cose che la politica può e deve fare, che si possono riassumere in “guardare al futuro”. Innanzitutto pianificare una riconversione delle industrie in termini di energia, incentivando quella solare, eolica e idrica, incentivare la creazione e sviluppo delle cosiddette “smart city”, città verdi, vivibili, istruire la popolazione sulla sostenibilità ed incentivarla a comportamenti coerenti. Tutto questo, però va detto, la politica nazionale lo deve fare con la politica mondiale, remando tutti dalla stessa parte, perché su questa Terra viviamo tutti. Purtroppo non tutta la politica mondiale sembra allineata e ben vengano i ragazzi dei Fridays for future per fare pressione sui governi. 

In che modo noi, nel quotidiano, possiamo contribuire?
Possiamo fare molto. Dalle cose più basilari e intuitive, tipo non sprecare acqua, usare la macchina il meno possibile, separare bene i rifiuti per riciclarli, evitare la plastica quanto possibile e tante altre che avremo sicuramente sentito ripeterci. Però io credo che non sia solo questo, noi tutti abbiamo un dovere che è quello di informarci. Informarci su cosa compriamo per capire se avrà un impatto sull’ambiente. Un esempio? Limitare l'acquisto di alimenti contenuti nella plastica. Internet ci dice tanto oggi, usiamolo. Se qualcosa, oggetto o servizio, non è indiscutibilmente un bene per il futuro, allora abbiamo un grande potere: smettere di acquistarlo. E’ un potere immenso che, insieme agli incentivi della politica, può fare la differenza. 

S.D.D.

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