RUBRICA SOSTENIBILITÀ – Auto del futuro? Tenete d’occhio l’idrogeno

lunedì, 14 aprile 2025

RUBRICA - Parlare di futuro è sempre affascinante perché ci permette di sognare, immaginare, pensare il mondo che verrà: tante le opere d'arte che strizzano l'occhio a questo tema e tante le ipotesi, alcune concrete altre quasi impensabili. Tra gli elementi in gioco, le auto rappresentano una sfida stimolante capace di muovere settori importanti legati al design e allo sviluppo politico, economico e tecnologico. Ma come saranno le auto del futuro? Se è vero che le auto elettriche si stanno insediando nella società è altrettanto vero che altri orizzonti potrebbero aprirsi, come le auto a idrogeno. Scelta possibile? Lo chiediamo a Pasquale Coppolella, consulente aziendale sulla sostenibilità.

Dottor Coppolella, cosa si intende per automobili a idrogeno?
Le automobili a idrogeno rappresentano una nuova frontiera per la mobilità sostenibile, con il potenziale per ridurre drasticamente le emissioni di anidride carbonica, quindi rivestono una grande importanza in proiezione futura. Dal 2019 le auto a idrogeno possono essere vendute anche nel nostro Paese grazie all’intervento del Governo, che ha deciso di far rientrare l’idrogeno nel piano per le infrastrutture dei carburanti alternativi. Le automobili a idrogeno (dette anche tecnicamente FCEV, mentre quelle elettriche sono dette BEV. Ndr) funzionano grazie alla tecnologia a celle a combustibile, le cosiddette Fuel Cell dove l’idrogeno viene combinato con l’ossigeno, che è presente nell’aria e quindi “gratis”, per generare energia elettrica. Quindi, di fatto, una macchina a idrogeno, oltre che a un serbatoio, è dotata anche di una batteria, così come una elettrica, essa è soltanto più piccola il che, oltre a permettere di avere macchine più leggere e quindi che consumano meno, garantisce anche un ciclo di vita più lungo. Il processo chimico di generazione dell’energia elettrica avviene quindi nelle celle a combustibile all’interno del veicolo, producendo solo vapore acqueo come emissione. L’energia generata alimenta un motore elettrico, rendendo la vettura silenziosa e senza emissioni inquinanti. L’idrogeno non è però facilmente reperibile in forma pura, quindi è necessario produrlo tramite processi specifici, i tre principali metodi di produzione dell’idrogeno sono: Steam Reforming (il metodo più comune, dove l’idrogeno viene separato dal metano utilizzando vapore ad alta temperatura.Ndr), Gassificazione (consiste nel ricavare l’idrogeno da rifiuti organici a temperature elevate. Ndr), Elettrolisi (usa l’energia elettrica per separare l’acqua nei suoi componenti principali, idrogeno e ossigeno. Ndr). In definitiva diciamo che l’alimentazione a idrogeno alla fine comunque si fonda su motori elettrici, la differenza è che le macchine elettriche usano energia accumulata nelle batterie e prodotta precedentemente, quelle a idrogeno se la producono al momento, usando le celle. Il resto è uguale e il risultato è zero emissioni, quindi entrambe le alimentazioni sono virtuose dal punto di vista della sostenibilità ambientale.

Quali sono i vantaggi e i rischi di questo tipo di vettura?
Le auto a idrogeno presentano numerosi vantaggi rispetto ai veicoli tradizionali. Riassumendo: sono ecologiche perché emettono solo vapore acqueo, permettono un rifornimento rapido, fare il pieno richiede solo pochi minuti, come per le auto a benzina, hanno batterie leggere. Ci sono però anche svantaggi da considerare: costo elevato, sia per l’acquisto del veicolo (il cui costo parte da 70.000 euro.Ndr), sia per la produzione dell’idrogeno, mancanza cronica di distributori (ad oggi in Italia ce ne sono solo 2, uno a Bolzano, l’altro a Mestre. Ndr). La carenza di una rete di distribuzione è uno dei maggiori ostacoli alla diffusione di questa tecnologia. Aggiungo che Il costo alto, il doppio di un’auto elettrica o ibrida, è dovuto certo al livello di industrializzazione ancora arretrato nella produzione, ma anche alla necessità di utilizzare il platino in questa tecnologia come catalizzatore per generare corrente. La quantità di platino necessaria per le celle a combustibile delle auto, comunque, è già stata notevolmente ridotta. Va detto che ci sono progetti di ampliamento grazie a collaborazioni come quella di ENI con le principali case automobilistiche giapponesi, che mirano a creare distributori di idrogeno a Roma e Milano, con l’obiettivo di raggiungere 20 punti di rifornimento nei prossimi anni. Ma 20 sono ancora molto pochi. Un’auto a idrogeno consuma circa 1 kg di idrogeno ogni 100 km. Attualmente, il costo dell’idrogeno è di circa 10 € al kg, il che si traduce in un costo di circa 10 centesimi al chilometro. A confronto, un’auto a benzina come la Fiat 500 consuma 3,8 litri di benzina ogni 100 km, per un costo al chilometro di 0,13 €. Quindi parecchio interessante, soprattutto quando il costo dell’idrogeno diminuirà. Il costo di un pieno di idrogeno, che generalmente richiede circa 5 kg, permette di percorrere fino a 600 km.
In termini di sostenibilità, è meglio considerare le auto a idrogeno o elettriche?

Per gli amanti della tecnologia ad idrogeno e della sostenibilità voglio però prima dare un avvertimento. Sul web sono presenti parecchi annunci di kit di conversione per l’auto a idrogeno,ma occhio a non cadere in trappola. Se da un lato è ormai comune convertire un’auto per installare un impianto GPL o metano, dall’altro è impossibile effettuare la stessa operazione con l’idrogeno. Lo dico perché sono fra quelli che ha effettuato la ricerca. Comunque, diciamo che bisogna avere pazienza. A livello globale si stima che l'idrogeno possa raggiugere un quarto della domanda finale di energia entro 2050, creando 5,4 milioni di posti di lavoro in uno scenario decarbonizzato al 95 per cento. Quindi, possiamo dire che rappresenta sicuramente il futuro, insieme all’elettrico. Diciamo in prima battuta che entrambe le soluzioni sono sostenibili, perché usano tutte e due l’elettricità, quindi a emissioni zero durante il funzionamento delle macchine. Dobbiamo considerare però come l’energia viene prodotta nel caso delle macchine elettriche. Se questa viene da fonti rinnovabili, allora la macchina elettrica è davvero molto sostenibile, viceversa la sostenibilità è purtroppo solo nominale, perché l’elettricità prodotta da sorgenti fossili genera parecchie emissioni. Per quanto riguarda le macchine a idrogeno, come detto, l’energia viene prodotta spesso dal gas naturale (steam reforming) con elevate emissioni. In definitiva, la conclusione è che le auto elettriche sono più sostenibili nel breve-medio termine, grazie alla maggiore efficienza e infrastruttura già presente. Il loro impatto, come abbia sottolineato, dipende da come viene prodotta l’elettricità. Le auto a idrogeno sono però molto promettenti nel lungo termine, soprattutto se l’idrogeno diventa “verde” e l’infrastruttura si espande. Oggi sono meno efficienti e meno sostenibili a causa della produzione di idrogeno da fonti fossili.

S. D. D.

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