BASKET – La “Effe” è tornata, domani il big match tra Cantù e Fortitudo

sabato, 23 novembre 2019

CANTÙ - 31 marzo 2019: in un trepidante e infuocato PalaDozza, contro Ferrara, la Fortitudo Bologna conquista con tre giornate di anticipo la promozione aritmetica nel massimo campionato italiano. Una data, questa, scalfita nei cuori dei sostenitori fortitudini, scritta con inchiostro indelebile sulle pagine del libro dei ricordi della gloriosa storia del club bolognese, campione d’Italia nel 2000 e nel 2005 e che, alle spalle, può contare sulla forza di una tifoseria dalla passione prima di tutto atavica, poi travolgente nel tempo e, mai come oggi, con pochi eguali in Europa. Il 31 marzo del 2019, però, è una data che risuona come un tarlo anche nelle menti dei tifosi canturini, un chiodo fisso, un pensiero unico, uno e uno solo: la “Effe” è tornata.

La Pallacanestro Cantù e i suoi tifosi non aspettavano altro che tornare nuovamente a duellare contro un’acerrima rivale del calibro dell’Aquila, tornata a volare in Serie A dopo dieci lunghi interminabili anni. L’attesa, snervante quanto un’ossessione, ha alimentato in questi mesi l’entusiasmo e le aspettative di un big match che - per storia, prestigio e rivalità – ruberà certamente la scena a tutte le altre gare in programma per la decima giornata di LBA. Una partita, quella tra Acqua S.Bernardo Cantù e Fortitudo Pompea Bologna (palla a due domani alle 20:45), che in questo caso supera per aspettative anche una grande classica come il derby con l’Olimpia Milano, per una volta in secondo piano di fronte a tanta attesa.

QUI FORTITUDO
A proposito di Olimpia, la Pompea è reduce da una straripante vittoria casalinga contro la corazzata meneghina nell’ultimo turno di campionato, schiantata 85-80 tra le roventi mura del Madison di piazza Azzarita, con i bolognesi avanti persino di ventuno lunghezze (57-31). Dopo il sorprendente successo sul blasone guidato dall’ex virtussino Ettore Messina, la Fortitudo è salita lo scorso weekend a quota dieci punti, attualmente sesta in classifica con cinque vittorie e quattro sconfitte. In trasferta la compagine allenata dall’emergente Antimo Martino – al debutto assoluto in Serie A – ha vinto una sola volta in questo avvio di stagione, nella gara di esordio in quel di Pesaro, dove a sospingere la “Effe” c’erano quasi 1500 tifosi biancoblu. Poi, in successione, le sconfitte esterne sui campi di Varese, Roma e Cremona. In casa, invece, la squadra felsinea ha fatto quasi piazza pulita, riuscendo a battere Treviso, Pistoia e – oltre a Milano – anche un’altra candidata al titolo come la Reyer Venezia, campione d’Italia in carica. L’unico stop casalingo è finora rappresentato dalla sconfitta non poco polemica contro la Leonessa Brescia, che ha fatto discutere più per gli avvenimenti accaduti fuori che dentro al campo da gioco.

QUI CANTÙ
La S.Bernardo di coach Cesare Pancotto, che guidò la Fortitudo nella stagione 2008-’09 (l’ultimo allenatore della “Effe” in Serie A prima del grande ritorno dieci anni più tardi), è reduce invece da una cocente sconfitta sul campo della OriOra Pistoia per 77-69, la seconda consecutiva dopo quella interna rimediata contro un’altra neopromossa di prestigio come la Virtus Roma che, insieme a Treviso e Fortitudo Bologna, è tornata nell’olimpo della Serie A, sfruttando a pieno la grande chance delle tre promozioni in palio dalla A2. Per la sfida di domani contro l’Aquila, i brianzoli si affideranno all’ottimo momento di Jason Burnell, carismatica ala classe ’97 che contro Pistoia ha fatto registrare la sua miglior performance in Italia: 19 punti, con un poderoso 8/10 da due. Contro i toscani, il rookie a stelle e strisce è andato per la prima volta in questo campionato in doppia cifra e, dopo otto partite giocate, contribuisce alla causa con 7.4 punti e 4.4 rimbalzi di media in 22’ di impiego a partita, il tutto uscendo dalla panchina. In netta ripresa rispetto alle prime uscite stagionali è anche il playmaker titolare Wes Clark: il giocatore in maglia numero dieci sta producendo finora 9.9 punti, 3.7 rimbalzi e 3.9 assist di media, specialità che lo vede di un soffio fuori dalla Top Ten dei migliori assist man del campionato, attualmente undicesimo in compagnia di Josh Mayo della Pallacanestro Varese. Contro Pistoia il nativo di Detroit ha messo a referto il suo season high, 21 punti, a cui l’ex Brindisi ha aggiunto anche 6 rimbalzi e 2 assist, risultando il top scorer della gara tra le fila canturine.

IL QUINTETTO AVVERSARIO
Finora titolare nove volte su nove a discapito del veterano Rok Stipcevic, il playmaker di riferimento è il classe ’93 Matteo Fantinelli, 26 anni domani. Il regista di Faenza, alto un metro e novantacinque, è alla prima vera stagione in Serie A dopo qualche gettone collezionato da giovanissimo con la maglia della Virtus Bologna, senza tuttavia mai mettere piede in campo. È al secondo anno alla “Effe” dopo quattro anni trascorsi a Treviso, dove ha assunto anche i gradi di capitano tra il 2016 e il 2018. In 24’ di impiego produce 5.7 punti e 3.1 assist di media. Al suo fianco nello spot di guardia il tiratore canadese Kassius Robertson, 25 anni, di Toronto. Dopo una prima stagione da rookie in Germania al Bayreuth, con cui ha disputato – da titolare - un campionato importante a 12.3 punti di media (con oltre il 46% da tre), in questo suo anno da sophomore nei professionisti si accinge a fare un ulteriore step in avanti, che ha già iniziato con il giusto piglio, sfiorando i 15 punti di media e risultando così il secondo marcatore della squadra. Top scorer della “Effe” è Pietro Aradori, guardia-ala bresciana prossima a compiere 31 anni il 9 dicembre. Nel turno precedente, proprio contro l’Olimpia Milano, con cui nella stagione 2007-’08 fece il suo esordio in Serie A, ha giocato la sua partita numero 400 nel massimo campionato italiano, dove vanta 4537 punti (con un abbondante 38% da tre), 1413 rimbalzi e 620 assist, in ben tredici stagioni. Importanti anche i numeri in maglia azzurra, con cui ha realizzato quasi 1500 punti in 154 presenze, partecipando a tre Europei e disputando, da capitano, le qualificazioni agli scorsi Mondiali in terra cinese, tuttavia senza parteciparvi per scelta tecnica del CT Romeo Sacchetti. Tra la mancata convocazione in Nazionale e il trasferimento nell’altra piazza di Bologna, Aradori ha vissuto un’estate molto intensa e discussa, che lo ha visto al centro del mercato dopo il divorzio a sorpresa con le “Vu Nere”, con le quali aveva vinto una Champions League, anche in questo caso da capitano. Insieme a Leunen, che è l’ala forte titolare della Fortitudo, l’esterno bresciano è il grande ex della partita in programma domani a Desio. Con i colori di Cantù tra il 2012 e il 2014, periodo in cui ha partecipato anche a manifestazioni importanti come EuroLega ed EuroCup, in Brianza ha totalizzato 75 presenze in LBA, producendo 14.4 punti, 4.2 rimbalzi e 2.2 assist di media. Nelle coppe internazionali, invece, conta 93 presenze in carriera e 867 punti segnati. Il “quattro” titolare è il già citato Maarten Leunen, 34 anni, americano. È il classico giocatore di sostanza, che non bada molto alle statistiche personali o alle giocate spettacolari quanto piuttosto al risultato di squadra e all’essere il più efficace su entrambi i lati del campo. Giocatore dal rendimento costante e sempre presente su tutto il campo, queste sono solo alcune caratteristiche del lungo americano che lo hanno reso molto apprezzato in Brianza, dove è stato per cinque stagioni. In questo primo scorcio di campionato sta viaggiando a 5.9 punti, 2.7 assist e 7 rimbalzi di media, miglior rimbalzista della compagine bolognese. In LBA è a un solo punto dal traguardo dei 2600, realizzati in 312 presenze, a cui si sommano anche 828 assist, sintomo delle sue grandi doti di passatore che spesso in carriera gli sono servite per fungere da playmaker aggiunto. Lo ha sempre fatto a Cantù, così come ad Avellino, dove è rimasto per tre stagioni. In cinque anni in biancoblu ha vinto uno Supercoppa, nel 2012, e ricoperto, nella stagione 2013-’14 (l’ultima prima del trasferimento a Ulm, in Germania), il ruolo di capitano nell’era post Nicolas Mazzarino. Con i colori canturini vanta oltre 1800 punti e oltre 1000 rimbalzi, in 192 presenze in Serie A. Il pivot tiolare della Fortitudo è l’ex NBA Henry Sims, classe ’90 nativo di Baltimora. Uscito da Georgetown University, college frequentato in passato da alcune leggende del calibro di Patrick Ewing e Allen Iverson, Sims è alla terza esperienza in Italia dopo quelle con le canotte di Vanoli Cremona e Virtus Roma. Con quest’ultima, in Serie A2, è stato protagonista lo scorso anno di una splendida cavalcata che ha portato la squadra della Capitale alla promozione e al ritorno nella massima serie. A causa di un infortunio a una mano, che lo ha costretto a saltare le prime cinque partite di questa stagione, finora ha giocato solamente in quattro occasioni, risultando comunque decisivo dal suo ritorno in campo. Nelle ultime settimane ha cambiato pelle alla Pompea, con un fatturato importante di 14.5 punti e 6.8 rimbalzi di media. L’ultimo acuto lo scorso weekend, contro la corazzata Armani, match in cui ha fatto registrare una doppia doppia da 17 punti e 11 rimbalzi, MVP della gara. Il suo, infine, è un curriculum prestigioso perché può annoverare 135 presenze nella NBA, in cui ha realizzato più di mille punti. Oltreoceano è stato messo sotto contratto da quattro franchigie differenti: New Orleans, Cleveland, Philadelphia e Brooklyn. Con i Cavaliers, nella stagione 2013-’14, ha giocato insieme alla superstar Kyrie Irving.

LA PANCHINA
Il sesto uomo di lusso della squadra è il 33enne croato Rok Stipcevic, alla nona stagione in LBA e alla sesta maglia in Italia dopo gli esordi a Varese, le parentesi a Milano prima e a Pesaro poi, l’esperienza alla Virtus Roma e il triennio in quel di Sassari. In Serie A, dove ha staccato le 200 presenze e superato i 2100 punti, è sicuramente uno dei giocatori più esperti. Lo scorso anno ha disputato una buona stagione in Lituania, alla Lietuvos Rytas – squadra rivale del più famoso Zalgiris Kaunas -, con cui ha preso parte anche all’EuroCup. Ha esperienza e doti tecniche per portare in alto la Fortitudo, anche se finora i suoi numeri non sono poi così esaltanti (5.1 punti e 2.4 assist di media in 21’ a partita). A scalare, per minutaggio medio, tocca poi a capitan Stefano Mancinelli, vera colonna della “Effe” nonché idolo indiscusso della tifoseria. Anche lui come Aradori e Leunen è un ex Cantù, seppur, a differenza dei due, l’ala di Chieti non ha lasciato grandi ricordi in Brianza. 36 anni, Mancinelli gioca in media 19’ a partita, in cui fa registrare 7 punti, 3.1 rimbalzi e 1.3 assist. Questa è per lui la quindicesima stagione in Serie A, la numero tredici con la Bologna biancoblu, dove è tornato nel 2016 per riportarla nella massima serie. È tornato nel primo campionato italiano dopo tre anni, l’ultima stagione fu con l’Auxilium Torino. Dopo nove anni di Fortitudo dal 2000 al 2009, per tre stagioni è stato anche a Milano, esperienza che ha preceduto il suo breve trascorso a Cantù. In Serie A è a tredici punti dai 3700 in carriera, numeri a cui vanno aggiunte anche ben 468 presenze. A Cantù collezionò 27 apparizioni, giocando tuttavia poco e partendo quasi sempre dalla panchina. A rendere ancor più prestigiosi i suoi numeri, ci pensano le statistiche con la Nazionale italiana: Mancinelli, infatti, per presenze in azzurro (146) è nella top 30 di sempre, davanti a nomi illustri come Romeo Sacchetti, Alessandro De Pol, Carlton Myers e Ferdinando Gentile. La guardia di riserva è Daniele Cinciarini, che cambia perlopiù Robertson nelle rotazioni di coach Martino. Alla sedicesima stagione nel massimo campionato italiano, Cinciarini – che di recente ha superato le 300 gare giocate – ha un impiego medio di 16’ a partita. Nonostante in questo avvio di stagione non stia tirando bene da tre (20%), nel mirino ha il traguardo dei 3000 punti in Serie A, obiettivo alla portata entro la fine del campionato. Fa ritorno in A dove mancava dalla stagione 2016-’17, l’ultima ai vertici per lui e per la Juvecaserta. A chiudere le rotazioni è il centro “undersized” Ed Daniel, rientrato in Italia dopo tre anni vissuti tra Israele, Francia e Grecia. Lo scorso anno ha contribuito a far raggiungere al Peristeri un clamoroso secondo posto in regular season, complice anche le vicissitudini extracampo che coinvolsero Panathinaikos e Olympiacos. Con la “Effe”, dove aveva già giocato quattro stagioni fa, sta viaggiando a 6.4 punti e 2.9 rimbalzi di media, in 15’ a partita. Nelle gerarchie di coach Martino è il cambio naturale di Sims, anche se con lui in campo il quintetto si abbassa non poco.

I PRECEDENTI
Sono 92 le gare disputate tra Pallacanestro Cantù e Fortitudo Bologna, brianzoli avanti nei precedenti con 56 successi, contro i 36 dei felsinei.

INFO GENERALI
Acqua S.Bernardo Cantù e Pompea Fortitudo Bologna si sfidano domani per la decima giornata di regular season, ad arbitrare l’incontro tanto atteso saranno i signori Fabrizio Paglialunga, Valerio Grigioni e Alessandro Perciavalle. La partita sarà trasmessa in diretta su Rai Sport HD ed Eurosport Player, radiocronaca su Radio Cantù 89.600 FM e streaming su radiocantu.com.

La “Effe” è tredicesima in LBA per punti realizzati, 76.1 di media, ultima Cantù con 69.9 punti a partita. Si invertono, invece, le posizioni di classifica nei rimbalzi catturati: la Pompea è ultima con appena 35.2 carambole, mentre Cantù è al tredicesimo posto con 36.4 rimbalzi di media. Cantù, che è ultima anche nelle percentuali da tre (27.4%), è però la squadra che perde meno palloni di tutto il campionato, solo 10, contro le quasi 12 palle perse dei bolognesi. La formazione di coach Martino, che in casa produce ben 81.4 punti di media, grazie anche alla grande spinta del suo pubblico, in trasferta non riesce a superare il “muro” dei settanta punti, fermandosi solo a 69.5.

Prima dell’incontro, Pallacanestro Cantù sarà protagonista di alcune attività collaterali contro la violenza sulle donne e a supporto di Special Olympics Italia, per la sedicesima edizione della Special Olympics European Basketball Week.

 

il Canturino NEWS - supplemento quotidiano a Lario News, testata giornalistica registrata (Tribunale LC n. 234/2015)