BRIENZA – “Pensiamo a vincere. Consapevoli della situazione”

domenica, 17 aprile 2016

Nicola BrienzaCANTÙ - Tre giornate alla fine, una salvezza da conquistare e una sfida che potrebbe essere decisiva. Domenica sera (alle 18.15) Cantù scenderà in campo al Pianella contro Bologna, in un clima che gli Eagles cercheranno di rendere “greco”, coinvolgendo tutto il resto del pubblico in un tifo indemoniato, per spingere la Vitasnella a battere la Virtus (magari con 9 punti di scarto per la salvezza matematica).

Nella gara di andata i brianzoli persero 85-77, e in quell’occasione furono allenati (per la seconda e ultima volta finora) da Nicola Brienza, che guidò la squadra in attesa di coach Bazarevich: “Rispetto a quella partita abbiamo cambiato tutto – spiega Brienza – ma anche Bologna è diversa, con Hasbrouck e Collins. Inoltre, all’andata Berggren giocò poco perché si fece male e Pittman ci creò molti problemi, mentre ora abbiamo un giocatore di stazza come Fesenko da mettergli contro”.

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Kenny Hasbrouck, in possesso di palla, ha giocato la prima parte di stagione con Cantù ed è poi passato alla Virtus Bologna

Il delicato momento che Cantù sta attraversando, è oltretutto nuovo per molti giocatori, non avendo mai lottato per la retrocessione: “Sì, è una situazione nuova – conferma Brienza – però ad inizio anno sapevamo che sarebbe potuta andare così. Bologna si allena dal 15 agosto con la consapevolezza di doversi salvare anche all’ultima giornata, noi speravamo di avere un impatto diverso nella seconda parte di campionato e così non è stato, ma abbiamo l’esperienza per poter chiudere il discorso salvezza”.

Alla vigilia della partita d’andata contro Trento (vinta da Cantù 87-77), quando Brienza esordì come capo allenatore, ai tifosi piacque molto la sua voglia di vincere e il fatto che conquistare i due punti forse l’unica cosa importante, perché si arrivava da una situazione difficile, e ora purtroppo si continua a navigare in cattive acque: “Dobbiamo giocare per vincere – afferma l’assistente di Bazarevich – e anche se sappiamo che ribaltando lo scarto saremmo salvi, è un ragionamento che io farei solo all’ultimo quarto, in base al punteggio e alle sensazione provate. Non è come contro Chalon, dove era l’ultima occasione e si poteva giocare “alla garibaldina” – continua Brienza –, ovvio che tutti noi siamo ben consapevoli della differenza canestri ma pensiamo a vincere, anche perché vorremmo poi avere il derby in casa contro Varese per il gusto di giocarlo, senza pressioni”.

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Kyrylo Fesenko, centro di Cantù arrivato a stagione in corso

La Vitasnella arriva da due sfide perse pur avendo lottato e dimostrato di potersela giocare, e tornare a Cantù sconfitti, in questo modo, può fare molto male, ma Brienza sostiene l’unità della squadra: “Con le sue difficoltà, il gruppo lavora e ci prova, se non ci fosse unione non avrebbe giocato due tempi supplementari a Cremona o recuperato a Trento. La partecipazione della squadra non è mai mancata – prosegue Brienza, che difende anche l’operato di Bazarevich –. Ognuno ha il suo carattere, è diverso dai noi anche per cultura, da allenatore ha già una carriera importante con trofei vinti, vi assicuro che è una persona di temperamento e un gentleman come se ne vedono pochi in giro”.

Cantù si gioca quindi un match point importantissimo, vincere è d’obbligo, piazzare 9 punti di scarto vorrebbe dire salvezza, e tutto il Pianella potrebbe finalmente esultare e tirare un lungo sospiro di sollievo: “Ne approfitto per ringraziare i tifosi, ho letto le parole degli Eagles e ho la fortuna di sapere cosa ci aspetta dal punto di vista delle emozioni – conclude Nicola Brienza – e quello che ci è mancato a Cremona e Trento spero non ci mancherà domenica, perché il pubblico ci spingerà, e anche se avremo momenti no riusciremo a riaggiustare subito le cose”.

Tutti insieme, Cantù, le polemiche fuori dal palazzo, contro Bologna si deve tifare solo per la vittoria.

Davide Porro

 

 

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