PD – “Rivalutiamo la partecipazione di Cantù in ACSM-AGAM”

martedì, 10 aprile 2018

Abbiamo avanzato nel Consiglio comunale del 21 marzo scorso la proposta che il Comune invitasse la società Canturina servizi, di cui è proprietario al 100%, ad alienare le quote di ACSM-AGAM da essa detenute. Secondo la nostra proposta, tale operazione, condotta in vista dell’assemblea dei soci ACSM-AGAM che si sarebbe dovuto convocare per oggi, potrebbe fruttare, da subito, da 1.703.760 a 1.852.560 euro (a seconda dalle condizioni in cui dovesse avvenire il recesso). Quindi l’assemblea è stata rinviata al 16 maggio: un motivo in più per valutare con attenzione e ripensare un orientamento che la maggioranza del Consiglio comunale ha fatto proprio.

Infatti, a seguito della nostra proposta, discussa anche nella commissione VIII del 27 marzo scorso, le forze politiche di maggioranza, cui si è aggiunta la lista di LIC, hanno rifiutato di aderire alla possibilità di un recesso, chiudendo di fatto in commissione una discussione che a nostro parere è soltanto iniziata qui, e dovrà continuare, fino a tornare in Consiglio comunale, dove si dovrà discutere, inevitabilmente, delle reali intenzioni dell’Amministrazione comunale nei confronti della sua società.

Le motivazioni avanzate dall’Amministrazione comunale sono di natura finanziaria, e sono del tutto legittime, sia chiaro: poiché il titolo ACSM-AGAM è in crescita da un anno almeno nelle quotazioni borsistiche, l’Amministrazione comunale suppone che tale tendenza possa essere estrapolata anche nel futuro. Ma a nostro parere, al di là del merito, è proprio la natura di tale motivazione che non può essere condivisa.

Siamo infatti convinti che l’ente comunale debba essere il protagonista del governo della società cittadina, del territorio in cui essa opera, dei servizi di cui essa ha bisogno. A tali azioni deve essere orientata la sua attività. Non comprendiamo che senso abbia che un Comune o una sua società partecipata si orientino a iniziative di natura finanziaria, borsistica, valutando azioni da acquisire o non acquisire in base al loro rendimento.

Se esistono società che operano nel settore dei servizi, esse potranno agire o meno sul territorio comunale, se offriranno servizi di qualità a costi convenienti, e se vinceranno le gare a seguito delle quali potranno garantire un elevato servizio a un prezzo concorrenziale. E’ questa la filosofia di fondo che proviene da anni di discussione sia in sede italiana che europea, in merito alla gestione dei servizi di pubblico interesse. A tale impostazione si orienta la più recente normativa nazionale e comunitaria.

Per questo, pensiamo che il Comune debba disdettare la propria partecipazione, come la scorsa amministrazione Bizzozero aveva iniziato a fare, dismettendo le azioni di ACSM AGAM di cui il Comune era in possesso, per poter destinare tali risorse a interventi fondamentali per la cittadinanza.

Si discute oggi di Museo del mobile, di completamento del piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche, di messa a norma degli edifici pubblici. E con questi, ci sono altre centinaia di interventi che con quel denaro potrebbero essere portati a termine.
La scorsa amministrazione comunale aveva avviato un tale processo di dismissione. L’interruzione di questo processo è a nostro parere un segnale negativo.

 

Filippo Di Gregorio, Capogruppo Partito democratico - Comune di Cantù

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