L’INTERVENTO – La Lega, i profughi e un po’ di sano populismo

sabato, 20 agosto 2016

I “vopos” dei “falsi profughi” si sono fatti di nuovo fregare.

Nonostante possano contare su di un deputato, su un certo numero di consiglieri comunali e persino su un “responsabile immigrazione” provinciale, i leghisti canturini hanno subito l’ennesima beffa.

Hanno infatti scoperto che, sfuggendo al loro ferreo sistema di controllo, ben 16 nuovi “richiedenti asilo” o, se si preferisce il loro truculento linguaggio, “falsi profughi”, vengono ospitati in un appartamento di Cantù.

Naturalmente di fronte alla beffa hanno fatto il diavolo a quattro ma, essendo momentaneamente chiusi per ferie, non hanno potuto organizzare i soliti presidi con tanto di cartelli, bandiere e l’accompagnamento dei consueti variopinti slogan(s).

Insomma, in attesa che i soliti cinquanta scalmanati, quelli che abitualmente raccolgono fra Cabiate ed Asso e fra Olgiate e Lecco per animare le loro manifestazioni, presidi, raccolte di firme e via discorrendo, ritornino dalle vacanze marine a Rivabella o da quelle montane a Ponte di Legno, si sono dovuti accontentare di inviare il bellicoso On. Molteni a bussare alla porta del “covo” di questi provericristi.

Naturalmente, al termine della ispezione, non ha fatto mancare il suo illuminato parere e, come un provetto diplomato in computisteria delle “commerciali”, dopo vari e complessi calcoli, ci ha reso edotti che ciascuno di loro ci costa 12.187,50 euro all’anno.

Cioè qualcosa meno della somma, pari a 13.294,80 euro, che lo stesso On. Molteni, da solo, incassa annualmente soltanto come rimborso delle spese di viaggio che gli sono necessarie ad arrivare all’aeroporto più vicino alla sua residenza (e per fortuna che Malpensa e Linate sono a meno di 100 km. da Cantù altrimenti la cifra sarebbe più alta) e per raggiungere Montecitorio da Fiumicino.

Ovviamente, per non farci mancare nulla, oltre a questo rimborso spese o, se si preferisce, in aggiunta a questo rimborso spese, ha diritto anche ad una tessera di libera circolazione (si legga gratuita circolazione) su treni ed autostrade.

Dunque il mantenimento annuale di un “richiedente asilo” costa poco meno di quello che spendiamo, nello stesso periodo, per mandare a lavorare l’On. Molteni!

Ma mentre il “richiedente asilo” costa al contribuente italiano solo la sua “quota parte” del Fondo Europeo per i Rifugiati, i costi necessari per mandare a lavorare quel povero pendolare dell’On. Molteni sono invece completamente ed esclusivamente a nostro carico.

L’è dulza l’uga!

Enzo Marelli

 

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