MARIANO – Il pianista Christian Leotta esegue le 39 Sonate di Beethoven

martedì, 20 maggio 2025

MARIANO COMENSE - Con uno straordinario e atteso programma che spazia dalla pressocché sconosciuta e meravigliosa Sonata L 14 (WoO 51), passando dalla notissima Sonata L 26 (ex. n. 21) “Waldstein” Op. 53, fino alla sublime e ultima dell’intero catalogo Sonata L 39 (ex n. 32) Op. 111, si avvia alla conclusione la prima esecuzione della monumentale integrale di tutte le 39 Sonate per pianoforte scritte da Ludwig van Beethoven, interpretate dal pianista di fama internazionale Christian Leotta.

Una serie di concerti che ha messo in luce per la prima volta sia la straordinaria importanza, sia l’esistenza, di un corpus di ben sette Sonate per pianoforte del genio di Bonn - della considerevole durata complessiva di quasi un’ora e mezza - finora ingiustamente mai incluse in un ciclo integrale e inspiegabilmente trascurate persino dai grandi interpreti fino ai giorni nostri.

Il numeroso pubblico che ha assistito all’importante tour sul Lago e in provincia di Como di Christian Leotta - oltre 14 ore complessive di musica - è stato così testimone di un evento musicale e culturale straordinario, che pone le basi per una nuova e più completa comprensione dell’intera opera per pianoforte di Beethoven.

Basti pensare che sono ben quaranta gli anni che separano la pubblicazione della Sonata L 1 (WoO 47 n.1), avvenuta nel 1783, dall’ultima del catalogo, la Sonata L 39 (ex n. 32) Op. 111, avvenuta nel 1823, mentre le Sonate incluse nella catalogazione “ufficiale” delle 32 Sonate coprono un arco temporale della vita e dell’evoluzione artistica di Beethoven di soli 27 anni (la Sonata Op. 2 n.1, la numero uno del catalogo delle “32”, è stata infatti pubblicata nel 1796).

Nel mese di giugno Christian Leotta sarà di nuovo in tour in America per la 56esima volta nella sua carriera (e per la 42esima nello specifico in America Latina) partendo da Lima, dove completerà l’esecuzione del ciclo dei cinque Concerti per pianoforte e orchestra di Beethoven nell’ambito del prestigioso “Ciclo Sinfonico” della storica “Sociedad Filarmonica de Lima”, cui faranno seguito una serie di recital solistici fino a Rio de Janeiro, nell’ambito dei quali Christian Leotta farà conoscere per la prima volta anche in America Latina lo straordinario corpus delle Sonate per pianoforte di Beethoven non incluse nel catalogo delle “32”.

Ricordiamo che quest’anno RAI 5 ha trasmesso per la quinta volta il film del suo recital con ultime tre Sonate per pianoforte Op. 109, 110 e 111 di Beethoven. Il film è tuttora disponibile su Raiplay.

 

IL TOUR E L’EVENTO DI MARIANO COMENSE

La seconda parte di questo straordinario e inedito viaggio musicale si conclude con il sesto evento giovedì 22 maggio alle 21 a Mariano Comense a Villa Sormani in via Palestro 2. Ingresso libero con prenotazione, telefonare allo 031.757.268 o scrivere una mail all’indirizzo manifestazioni@comune.mariano-comense.co.it.

Ludwig van Beethoven è una delle icone universali della musica, simbolo insieme a pochi altri del genio assoluto. Sono oltre vent’anni che Leotta si cimenta praticamente con la totalità della sua monumentale e sconfinata opera per tastiera. Mai però prima d’ora un pianista aveva avuto l’idea di eseguire un ciclo dedicato all’integrale delle Sonate per pianoforte di Beethoven che includesse sia le Sonate pubblicate con un numero d’opera, sia le Sonate pubblicate senza un numero d’opera, sia le Sonate “postume”, sia le Sonatine. Il numero totale delle Sonate di Beethoven individuato da Leotta sale così come detto dalle tradizionali 32 a 39 brani, di cui l’interprete propone anche una nuova catalogazione compilata seguendo il loro ordine cronologico di composizione. Il tutto in prima assoluta in un ciclo di 12 concerti, 6 nel 2024 e 6 nel 2025, che tocca diverse località del territorio lariano.

Assolutamente innovativo dal punto di vista musicologico, il progetto di Christian Leotta è originale anche nella sua dimensione territoriale. Presenta infatti in numerose località composizioni universalmente celebri e simboli del genio beethoveniano abbinate a sue opere di rarissimo ascolto, rendendo così per la prima volta accessibile in forma completa (i concerti sono tutti a ingresso gratuito), anche per un pubblico che non è solito frequentare le sale da concerto, uno dei corpus musicali più importanti e profondi di tutta la storia della musica: un evento culturale da fare invidia alle più importanti capitali internazionali della musica.

I Comuni che ospitano la “Parte II 2025” della tournée sono Albavilla, Cantù, Limido Comasco, Mariano Comense, Nesso e Torno.

In ogni concerto è stata eseguita da Christian Leotta almeno una delle sette Sonate non incluse nel tradizionale e noto catalogo delle “32”.

La tournée è organizzata dall’Associazione Melos con il sostegno della BCC di Cantù, il contributo di Fondazione Cariplo e Regione Lombardia, il contributo e la collaborazione dei Comuni di Albavilla, Cantù, Limido Comasco, Mariano Comense, Nesso e Torno.

“Se è vero, come è vero, che la musica unisce e che la cooperazione rafforza ogni tipo di unione – afferma il Presidente della BCC di Cantù Angelo Porro - possiamo dire che la nostra BCC - Banca di Credito Cooperativo - sostenendo questo impegnativo progetto del Maestro Christian Leotta, realizza appieno uno degli scopi fissati dall'articolo 2 dello Statuto sociale, cioè "perseguire il miglioramento delle condizioni morali e culturali" delle Comunità nelle quali opera”.

 

IL SESTO CONCERTO

Programma:

Sonata per pianoforte L 14 in Do maggiore (WoO 51 del catalogo Kinsky-Halm)
Titolo edizione originale: “Sonate pour le Pianoforte”

 

Allegro

Adagio

 

Sonata per pianoforte L 26 (ex n. 21) in Do maggiore, Op. 53 “Waldstein”
Titolo edizione originale: “Grande Sonate pour le Pianoforte”

 

Allegro con brio

Introduzione. Adagio molto

Rondo. Allegretto moderato - Prestissimo

Intervallo

 

Sonata per pianoforte L 39 (ex n. 32) in Do minore, Op. 111  
Titolo edizione originale: “Sonate pour le piano-forte”

 

Maestoso - Allegro con brio ed appassionato

Arietta. Adagio molto semplice e cantabile

 

LA PAROLA AL MAESTRO

Sonata per pianoforte in Do maggiore L 14 (WoO 51), “Sonate pour le Pianoforte”

Pubblicata postuma nel 1830 con il titolo di “Sonate pour le Pianoforte” dall’editore Dunst di Francoforte sul Meno, questa Sonata in due tempi rappresenta certamente l’opera di Beethoven concepita in tale forma che più a torto è stata esclusa dal catalogo “ufficiale” delle Sonate per pianoforte, venendo così “dimenticata”, ingiustamente, anche dagli interpreti beethoveniani più coscienti. Se infatti ciascuna delle 32 Sonate costituisce un “unicum” a sé,  rappresentando oltre che un opera d’arte nuova e mai ripetitiva di soluzioni precedentemente utilizzate anche un’occasione per sperimentare nuove possibilità formali ed espressive, la Sonata in Do maggiore L 14 è certamente quell’opera dove Beethoven ha utilizzato più che in qualsiasi altra Sonata per pianoforte l’arpeggio come suo elemento strutturale principale, riproponendo tale scelta compositiva anche nel secondo movimento di questo incantevole brano. Come avvenuto per la Sonata L 4 (WoO 50), anche in questo caso il manoscritto non riporta alcun titolo; non vi è tuttavia alcun dubbio che si tratti di una Sonata a tutti gli effetti. Dedicata ad Eleonore von Breuning, moglie dell’amico fraterno Gerhard Wegeler (a sua volta dedicatario della Sonata L 4, WoO 50), si ritiene che quest’opera possa essere stata in origine concepita per orfica, anziché per pianoforte. In una lettera del 23 dicembre del 1827 (quindi dopo la morte di Beethoven) Gerhard Wegeler scriveva ad Anton Schindler di “due piccoli pezzi per orfica che Beethoven ha composto per mia moglie”, riferendosi a questa Sonata. L’orfica era uno strumento a tastiera di modeste dimensioni, una sorta di pianoforte portatile, la cui tastiera aveva un’estensione massima di sole quattro ottave. L’utilizzo di numerosi arpeggi in entrambe le mani di estensione limitata all’ottava o poco più quale elemento strutturale ed espressivo principale di questa Sonata, contribuirebbe a mio avviso a validare tale ipotesi, non potendo l’orfica contare né sulla potenza di suono (le dinamiche principali utilizzate sono qui infatti il “piano” e il “pianissimo”), né su un’ampia estensione della tastiera. Il primo tempo, un Allegro, apre questa Sonata con una serie di arpeggi che si alternano in moto contrario in entrambe le mani, introdotti da trilli alla mano destra, creando un’atmosfera di tranquillità, successivamente ritrovata anche nel secondo tema, anch’esso costruito su di una figura melodica alla mano sinistra riconducibile ancora una volta ad un arpeggio. Ma il vero centro espressivo della Sonata è sicuramente lo splendido Adagio che segue, fra i movimenti più belli di tutte le Sonate per pianoforte di Beethoven. Ad un primo tema melodico marcato “dolce”, segue un misterioso e teso secondo tema in tonalità minore, che presenta nuovamente una serie di arpeggi alla mano destra, elemento strutturale ed espressivo principale di tutta la Sonata, riproposto nuovamente nella successiva “codetta” che ci condurrà alla ripresa del tema principale di questo splendido movimento per troppo tempo dimenticato.

 

Sonata per pianoforte in Do maggiore L 26 (ex n. 21) Op. 53, “Grande Sonate pour le Pianoforte”

Scritta fra il 1803 e il 1804, rappresenta senza dubbio uno dei capolavori di Beethoven ed è certamente da annoverare fra le composizioni più note in assoluto per pianoforte. Beethoven dedica quest’opera monumentale al conte Ferdinand von Waldstein, già protettore del compositore ai tempi di Bonn e, successivamente, anche suo mecenate a Vienna, quando i due vi si trasferiranno. Il primo tempo, un “Allegro con brio”, ridefinisce magistralmente le possibilità espressive dello strumento, dal quale Beethoven è sempre più in grado di trarre sonorità inedite e straordinarie. Il secondo tempo, un “Adagio molto”, ha la funzione anche di “Introduzione” al movimento successivo. Dal carattere assai lirico, questo movimento lento è al contempo misterioso, e conduce l’ascoltatore verso le sfere sublimi dell’espressione che verranno ampiamente sviluppate nel corso del movimento finale dell’Op. 53, un “Rondo” marcato “Allegretto moderato”, cui il “Prestissimo” conclusivo coronerà in un clima di vera gioia e splendore uno dei più grandi capolavori di tutta la storia della musica.

 

Sonata per pianoforte in Do minore L 39 (ex n. 32) Op. 111, “Sonate pour le piano-forte”

Composta fra il 1821 e il 1822, l’Op. 111 chiude l’intero ciclo delle 39 Sonate per pianoforte scritte da Beethoven, mirabile serie di composizioni che può certamente essere definita quale il più importante e universale corpus di tutta la storia della musica. Formata da due movimenti, la Sonata Op. 111 raccoglie in sé l’ultimo messaggio all’umanità, e forse anche il più profondo e commovente, che Beethoven abbia voluto lasciare attraverso il suo strumento prediletto, il pianoforte. Il primo tempo si apre con un “Maestoso”, dal carattere teso ma allo stesso tempo solenne e misterioso, che introduce un “Allegro con brio ed appassionato”, scritto in forma-sonata, dove il primo tema viene sviluppato in modo straordinario attraverso l’ampio utilizzo del contrappunto, unito ad un virtuosismo dirompente, contrapponendosi al successivo secondo tema, lirico ed espressivo. Il secondo tempo, il più ampio di tutte le 39 Sonate per pianoforte, è un’“Arietta”, che reca l’indicazione agogica di “Adagio molto semplice e cantabile”. Anche se non è stato espressamente indicato da Beethoven, questo movimento è scritto essenzialmente in forma di Tema con variazioni. Ma ogni “classificazione”, a questo punto della sua vita, rappresenta evidentemente per Beethoven anche una possibile “limitazione” all’espressione. A partire da quella che potrebbe essere definita come la quarta “Variazione”, pur passando dall’indicazione di tempo di dodici trentaduesimi a quella di nove sedicesimi, Beethoven non indica più alcuna relazione di metro da seguire (come invece fatto nelle misure precedenti, annotando per due volte “L’istesso tempo” nei passaggi corrispondenti): è come se lo spirito, assieme alla forma, cominciassero da qui in poi a staccarsi man mano da questo mondo, per condurci verso vette sublimi dell’essere, che grazie alla musica ci portano più vicine al sublime e a Dio.

 

Christian Leotta

I programmi dei concerti riportano sia la nuova numerazione delle 39 Sonate proposta da Christian Leotta (preceduta dalla lettera “L”, ovvero l’iniziale del suo cognome) sia, fra parentesi, quella precedente riferita al catalogo delle 32 Sonate, se in esso incluse.

 

CHRISTIAN LEOTTA

 Christian Leotta è stato definito dalla leggendaria Rosalyn Tureck come “uno straordinario talento con una meravigliosa musicalità innata” e il grande Karl Ulrich Schnabel ha di lui scritto: “Christian Leotta ha preso lezioni da me per alcuni anni. Il suo rispetto delle indicazioni dei compositori Classici e Romantici è perfetto e notevole è la loro comprensione”.

Esibitosi in più di cinquanta Paesi nei cinque continenti, Christian Leotta è stato solista con le maggiori orchestre, quali i “Münchner Philharmoniker”, i “Wiener Kammerorchester”, l’“Orchestra Nazionale Sinfonica della RAI”, l’“Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi”, suonando in prestigiose sale concertistiche, come la Philharmonie del Gasteig di Monaco di Baviera, la Konzerthaus di Vienna, la Tonhalle di Zurigo, la Sala Verdi e l’Auditorium di Milano, la Salle Claude-Champagne di Montreal, la Sala Grande del Teatro Bunka Kaikan e la Musashino Civic Cultural Hall di Tokyo, la Xinghai Concert Hall di Canton.

Fra i più apprezzati interpreti del repertorio classico e romantico della sua generazione, Christian Leotta si è imposto sulla scena concertistica internazionale nel 2002, quando, all’età di soli 22 anni ha eseguito a Montreal l’integrale delle 32 sonate per pianoforte di Beethoven. Christian Leotta è stato da allora protagonista di ben ventidue esecuzioni delle 32 sonate di Beethoven, interpretandole in importanti capitali musicali internazionali quali Madrid, Montreal, Vancouver, Ville de Québec, Kyoto, Città del Messico, Guadalajara, Venezia, Como, Bergamo, Lima, Bangkok e Rio de Janeiro; nell’aprile del 2004 il Presidente della Repubblica italiana, On. Carlo Azeglio Ciampi, lo ha insignito con una Medaglia per le sue interpretazioni delle 32 sonate nel mondo.

Grazie allo straordinario successo di pubblico e di critica delle sue esecuzioni di Beethoven, Christian Leotta firma nel 2007 un contratto in esclusiva con la casa discografica canadese Atma Classique per la registrazione dell’integrale delle 32 sonate per pianoforte, pubblicata in una serie di cinque doppi album dal 2008 al 2014.

La stampa specializzata internazionale ha descritto Christian Leotta come “uno dei più importanti interpreti di Beethoven del nostro tempo” (Pizzicato, Lussemburgo), definendo la sua registrazione dell’integrale delle 32 sonate come “un importantissimo contributo agli altri cicli finora disponibili” (Fanfare, Stati Uniti d’America); la nota rivista tedesca Rondo ha aggiunto: “questa integrale rivela un interprete di Beethoven che molto difficilmente potrà essere eguagliato da qualsiasi altro pianista della sua generazione” e, a coronamento dello straordinario successo del ciclo delle 32 sonate inciso per Atma Classique, Bryce Morrison ha scritto su Gramophone: “Il Volume V della serie di cinque

doppi album completa il ciclo delle 32 sonate di Beethoven registrato da Christian Leotta. A breve avrà terminato la quindicesima performance delle sonate in pubblico; e nonostante una discografia ferocemente competitiva, la sua devozione per questa grande impresa risplende grazie alla sua eccezionale musicalità”.

Le interpretazioni di Christian Leotta sono state inoltre apprezzate per “la sua tecnica prodigiosa, usata per esprimere al meglio la poesia della musica di Beethoven” (The Whole Note, Toronto), per “la sua capacità di sorprendere davvero l’ascoltatore in momenti inaspettati” (All Music Guide, Stati Uniti d’America), descrivendolo come “un pianista di altissimo livello: tecnico, musicale ed interpretativo tutti insieme” (La Presse, Montreal).

Nel 2016 Atma Classique ha pubblicato la sua registrazione delle “Variazioni Diabelli”, riscuotendo subito grandi elogi sulla stampa internazionale. La rivista lussemburghese Pizzicato ha scritto: “L’interpretazione di Christian Leotta delle Variazioni Diabelli di Beethoven deve essere annoverata fra le migliori esecuzioni disponibili su disco” e, su American Record Guide, Alain Becker ha aggiunto: “visto che tutto ha contribuito a far diventare questa registrazione di Christian Leotta una delle mie preferite, citerò i miei altri interpreti di riferimento: Anderzewsky, Brendel, Demidenko, Kovacevich, Pollini, Schnabel e Serkin”.

Primo pianista italiano ad avere in repertorio l’integrale delle Sonate per pianoforte sia di Beethoven, sia di Schubert, Christian Leotta ha eseguito nel 2018 all’Alti Hall di Kyoto in Giappone un ciclo di sette recital interamente dedicati a Franz Schubert, presentando in tale occasione la più completa serie di programmi schubertiani mai eseguiti da un pianista. La sua interpretazione delle Sonate, della Fantasia Wanderer, dei Moments Musicaux, degli Impromptus D 899 e D 935, delle Variazioni D 576, dell’Allegretto D 915 e dei Drei Klavierstücke, ha riscosso uno straordinario successo di pubblico e di critica e, a coronamento di questa nuova eccezionale impresa musicale, il noto critico Takayoshi Nakamura ha scritto su Ongaku No Tomo, la principale rivista di musica classica giapponese: “conoscendo molto bene il pianismo di Christian Leotta, ero certo che avrebbe prodotto un suono bellissimo, e questo ha donato così tanto già di per sé alla musica di Franz Schubert. Christian Leotta è stato inoltre in grado di creare un mondo lirico e drammatico che, grazie alle sue meravigliose sonorità, ha fatto credere al pubblico che la musica da lui prodotta provenisse dal paradiso… Specialmente la Sonata D 960, eseguita nell’ultimo concerto, è stata al di là di qualsiasi descrizione”.

Ha riscosso grande successo su Rai 5 il film del recital di Christian Leotta con in programma le ultime tre Sonate per pianoforte di Ludwig van Beethoven, trasmesso già cinque volte, due delle quali in prima serata, e disponibile su RaiPlay.

Impegni di rilievo della corrente stagione includono concerti in Italia, Europa e America Latina, l’esecuzione del ciclo dei cinque Concerti per pianoforte e orchestra di Beethoven per il “Ciclo Sinfonico” della “Sociedad Filarmonica de Lima” e, in particolare, l’esecuzione del primo ciclo di concerti che include tutte le 39 Sonate per pianoforte scritte da Beethoven, presentato in un tour di 12 concerti sul Lago di Como e in Brianza.

 

 

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