TENTATO OMICIDIO – Nei guai due pregiudicati già in carcere

giovedì, 21 luglio 2016

CANTÙ - Arrestati per tentato omicidio in un regolamento di conti per spaccio. Ma sono già in carcere. Nella mattinata di oggi, i carabinieri del Nucleo Operativo di Cantù hanno notificato due ordini di custodia cautelare in carcere, emessi dal Tribunale di Como, a carico di due pregiudicati, già recentemente arrestati per alcune rapine commesse nei comuni limitrofi a Seregno. Si tratta di T.M., quarantenne, residente a Carugo, e P.P.N., trentanovenne, residente a Cantù. A seguito di una complessa attività d'indagine coordinata da Pasquale Addesso, della procura di Como, sul conto dei due, i militari hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza in relazione a vari reati tra cui tentato omicidio, danneggiamento aggravato e porto abusivo di armi da fuoco.

I FATTI
Lo scorso 16 giugno, alle 22.30 circa, a Cantù in via Spluga, i carabinieri sono intervenuti perché era stata segnalata l'esplosione di alcuni colpi di pistola che avevano danneggiato la porta dell'abitazione di R.M., un marocchino trentaseienne, in regime di arresti domiciliari per spaccio. In quel momento, all'interno dell'appartamento, vi era tutta la famiglia dell'uomo, composta dalla moglie e due bambini, che fortunatamente non hanno riportato alcuna ferita. Nel corso del sopralluogo gli inquirenti hanno rinvenuto quattro bossoli e i relativi proiettili che, trapassando la porta, hanno danneggiato anche il divano e alcuni mobili del soggiorno. Inoltre, sono state raccolte le informazioni di alcuni testimoni che, poco prima, avevano visto due persone allontanarsi a bordo di una BMW Z4 di colore scuro.

Le indagini, dunque, si sono incentrate da subito su alcuni soggetti gravitanti nel Marianese, conosciuti in quanto utilizzavano un'automobile di quel modello. I militari canturini, insieme a quelli di Mariano, hanno eseguito una serie di perquisizioni domiciliari che hanno portato al rinvenimento del veicolo ancora con il motore caldo utilizzato per compiere il crimine, occultato in un garage di Arosio in uso proprio a T.M. Ulteriori accertamenti e attività d'indagine, anche di natura tecnica, hanno consentito di acquisire altri elementi accusatori nei confronti dello stesso pregiudicato di Carugo nonché del suo complice, che era già stato protagonista di episodi di minaccia nei confronti dello stesso marocchino nei giorni precedenti all'evento.

I carabinieri nel corso dell'indagine hanno ricostruito il movente del gesto, da ricondursi ad un regolamento di conti nel panorama delle sostanze stupefacenti. La tesi investigativa è stata confermata due giorni dopo l'accaduto, quando i militari, a seguito di un mirato controllo a casa del marocchino, lo hanno sorpreso con un complice (R.V., 36 anni, pregiudicato) a confezionare dosi di cocaina e marijuana.

Nell'operazione i militari hanno sequestrato 100 grammi di cocaina, 20 grammi di marijuana, sostanza da taglio e materiale per il confezionamento. R.M. e il complici sono stati portati in carcere del Bassone di Como. Gli altri due continueranno la loro detenzione rispettivamente a Como e Monza.

 

 

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