OMICIDIO MOLTENI – Arrestati mandanti e killer. S’indaga sul movente

mercoledì, 13 luglio 2016

conferenza omicidio molteniCOMO - I Carabinieri del Comando Provinciale di Como e del Reparto Crimini Violenti del R.O.S. di Roma, nell’ambito dell’inchiesta relativa all’omicidio di Alfio Vittorio Molteni, avvenuto a Carugo il 14 ottobre 2015, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. di Como su richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico di:

RUGOLO Luigi, nato a Napoli il 12.05.1972, residente a Seveso (MB), guardia giurata; quale mandante, promotore ed organizzatore dell’azione criminale nonché materiale esecutore di alcuni degli episodi;

SCOVAZZO Vincenzo, nato a Caltagirone (CL) il 29.11.1961, residente a Seveso, attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Monza per altra causa; quale materiale autore dell’omicidio unitamente a CRISOPULLI Michele, già tratto in arresto, e autore materiale dell’esplosione di 8 colpi di pistola contro l’abitazione di MOLTENI con l’utilizzo di una pistola illegalmente detenuta;

DE MARTINO Giuseppe, nato a Castellammare di Stabia (NA) il 03.05.1956, residente a Cesano Maderno (MB), gravato da precedenti penali, quali autore materiale di alcuni atti intimidatori.

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nicola piacente procuratore como

Il movente ancora è sconosciuto. "Non si capisce ancora il perché degli atti intimidatori e dell'omicidio - spiega il procuratore della Repubblica Nicola Piacente - speriamo si capisca tramite gli interrogatori". Per questo proseguiranno le indagini.

I FATTI

Il 14 ottobre 2015, alle 20.50 circa, a Carugo, Molteni, architetto di fama internazionale, ha ricevuto un colpo di pistola alla coscia, di fronte al cancello della propria abitazione, spirando poco dopo per un'emorragia.

I malfattori, dopo l’azione di fuoco, si sono allontanati a bordo dell’autovettura Volkswagen Polo utilizzata dalla vittima, abbandonandola poi in fiamme nell’area industriale di Paderno Dugnano, alle successive 21.40.

Nel corso del sopralluogo eseguito dai carabinieri, è stata trovata una Fiat Uno di colore blu, utilizzata dagli autori dell’agguato per raggiungere Carugo.

Le attività d’indagine, particolarmente complesse - considerando che la vittima aveva di recente subito altri atti intimidatori - si sono sviluppate tramite l’analisi accurata della vita relazionale di Molteni.

Nel dettaglio, si è proceduto a:

  • escutere, in qualità di persone informate sui fatti, oltre 100 testimoni;
  • acquisire ed esaminare circa 3.800 ore di filmati registrati da 154 telecamere private e comunali, in un tratto stradale che in 17 Km circa lambisce 11 comuni;
  • acquisire ed analizzare circa 5.5 milioni di record telefonici;
  • analizzare reperti informatici e dati telematici per circa 10 terabyte (10.000 gigabyte);
  • condurre numerosissime attività d’intercettazione e relativi servizi di osservazione e pedinamento.

 

L’immediato sviluppo delle fonti di prova connesse con il furto della Fiat Uno utilizzata per raggiungere il luogo dell’agguato ha quindi consentito il 15 dicembre 2015 di concludere una prima fase dell’indagine, arrestando coloro che avevano materialmente rubato la citata Fiat il 9 ottobre 2015 a Bovisio Masciago (MB), ovvero Giovanni Vizzì e Luigi Federico, cedendola poi al gruppo coinvolto nell’evento criminoso in danno di Alfio Vittorio Molteni.

L’analisi combinata del traffico telefonico, in particolare nel giorno dell’omicidio, dei filmati delle telecamere d’interesse investigativo e delle tracce di DNA rilevate sulla Fiat Uno utilizzata dagli indagati, ha consentito di procedere in epoca successiva all’arresto di:

  • CRISOPULLI Michele, nato a Desio il 31.10.1970, originario di Strongoli (KR) e residente in Cesano Maderno, indagato in ordine ai reati di: omicidio aggravato; detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, detenzione illegale e porto in luogo pubblico di arma comune da sparo, rapina aggravata e danneggiamento seguito da incendio;
  • POSCA Stefano, nato a Crotone il 23.10.1988, residente a Cesano Maderno, indagato in ordine ai reati di: detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti e danneggiamento seguito da incendio.

conferenza omicidio molteni 2Recenti sviluppi dell’attività investigativa – ottenuti grazie all’esame mirato dei flussi telefonici (di cella e di utenza), analizzati in relazione ad un circuito ben definito di soggetti, di luoghi e di fasce temporali, oltre ai riscontri acquisiti a seguito di numerose escussioni testimoniali – hanno consentito di acquisire elementi individualizzanti a carico degli odierni arrestati e di fare emergere a loro carico precise responsabilità in ordine sia ai precedenti atti intimidatori patiti dalla vittima, sia in ordine alla commissione dell’omicidio.

 

In particolare, si è accertato che:

  • RUGOLO Luigi e DE MARTINO Giuseppe:
  • avevano effettuato reiterati pedinamenti sotto l’abitazione della vittima sita in Carugo Via Garibaldi, 32 e presso lo studio professionale in Mariano Comense;
  • si erano resi responsabili, il 25/07/2014, di un’aggressione in danno del MOLTENI dopo che questi aveva riaccompagnato le proprie figlie presso l’abitazione materna;
  • il 27 maggio 2015 avevano incendiato l’autovettura Range Rover Tg. DZ779VH di proprietà di MOLTENI Alfio, parcheggiata all’interno del garage del suo studio professionale di Mariano Comense;
  • la notte tra il 17 e il 18 giugno 2015 avevano appiccato il fuoco alla finestra dell’abitazione di Alfio MOLTENI sita in Carugo via Garibaldi 32;
  • SCOVAZZO Vincenzo:
  • il 26 luglio 2015, in concorso con CRISOPULLI Salvatore (la cui posizione è già stata vagliata dalla competente A.G.) e su richiesta di RUGOLO Luigi che aveva offerto un un compenso di euro 1.000,00, aveva esploso otto colpi di pistola cal. 9x21 contro l’abitazione di Alfio MOLTENI in Carugo;
  • il 14.10.2015, in concorso CRISOPULLI Michele e su richiesta di RUGOLO Luigi che aveva promesso un compenso pari a euro 10.000,00, aveva cagionato la morte di Alfio MOLTENI.

Le indagini sono tuttora in corso per accertare eventuali responsabilità di ulteriori soggetti legati alla vicenda.

 

 

 

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