MILANO - Prima udienza nell'aula bunker di Milano per i 18 indagati di 'Gaia' che hanno scelto il rito abbreviato. Complessivamente rischiano oltre duecento anni di condanna, con pena massima di 20 anni per quattro di loro.
L'indagine della Dda aveva coinvolto i locali e le discoteche del comasco, dove secondo l'antimafia erano gli 'ndranghetisti della locale di Seregno ad occuparsi della security. Una posizione quella della sicurezza notturna che avrebbe permesso loro di "compiere estorsioni, controllare i settori economici, intimidire i concorrenti".
Durante le indagini vennero identificate 14 possibili parti civili - gestori dei locali a cui vennero imposti i buttafuori e clienti malmenati - ma nessuna di loro si è costituita davanti al giudice.
I pubblici ministeri Sara Ombra e Cecilia Vassena hanno sollevato accuse di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, porto abusivo di armi, ma anche di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
RedGiu
DALL'ARCHIVIO
‘NDRANGHETA – Droga e buttafuori, in manette la locale di Seregno