L’OPERA – Carugo ospita l’esposizione “L’acqua è di tutti”

venerdì, 22 maggio 2015

bottiglia carugoCARUGO - C'è tempo fino a domenica 24 maggio per fare quattro a passi a Carugo, fermarsi al Parco del palazzetto di via Calvi e così poter ammirare al suo interno una installazione artistica interattiva. Più precisamente si tratta di un’opera realizzata da Manolo Benvenuti, Giulio Accettulli (entrambi dell’Emilia Romagna) e Claudio Ballestracci, lombardo di nascita ma ormai romagnolo doc.

Insieme hanno creato nel 2011, su richiesta del comune di Périguez in Francia, gemellato con Rimini, un’enorme bottiglia di plastica, in questi giorni collocata nel comune di Carugo grazie alla richiesta dell’amministrazione, che ha particolarmente apprezzato l’opera inserendola nella settimana culturale denominata RiSorgenze, nata nel segno di Expo 2015 in quel di Milano.

Ma per capire a fondo il perché di questa installazione, dobbiamo appunto tornare al 2011, quando da Périguez arrivò una richiesta particolare ai tre artisti: ideare e creare qualcosa d’inedito che avesse come protagonista il tema tutt’altro che semplice della privatizzazione dell’acqua, bene comune che deve rimanere di tutti. Il nome dell’installazione è infatti “L’acqua è di tutti” e a illustrarlo nei dettagli è uno dei suoi ideatori, Giulio Accettulli.

“Negli ultimi anni abbiamo fatto opere interattive utilizzando oggetti di uso comune riciclati, e così abbiamo pensato cosa avremmo potuto fare tenendo ben presente il concetto di acqua – racconta Accettulli – così è nata questa enorme bottiglia, fatta di piccole bottigliette in plastica riciclate messe a disposizione in Francia, e rappresenta lo spreco, l’inquinamento costante, ed è quello che deve sembrare da fuori”.

bottiglia carugo 2Tutto cambia se ci si addentra nell’opera, dove sono presenti quattro fontane che sgorgano continuamente acqua, facendo riflettere sullo spreco. Se però l’acqua viene fermata (grazie a dei sensori che rilevano il movimento delle mani) contemporaneamente parte una musica diversa per ogni sorgente, composta da Marco Mantovani; quattro fontane, quattro strumenti: primo violino, secondo violino, violoncello e viola. Nel momento in cui più persone “giocano” fermando lo scorrere dell’acqua, la composizione musicale prende vita e sarà sempre differente in base al “divertimento” dei visitatori.

“L’interno dell’installazione – continua Giulio – rappresenta la parte relazionale che l’acqua ha insita in sé, basti pensare alle piccole comunità nel passato che si sono stabilite accanto a fiumi e laghi. Se tante persone si trovano all’interno della bottiglia, i rapporti tra esse aumentano e questo accade grazie all’acqua, che si completa con la musica che è universale, per di più se come in questo caso si tratta di un brano strumentale”.

Interessantissimo vedere come le persone reagiscono all’interno di quella che può essere definita una piccola “giostra”, che unisce facendo divertire e insegnando che lo spreco è una delle rovine del pianeta. E non è tutto, perché intorno alla bottiglia è nato “il bosco degli eolini”, oltre 400 piccole girandole costruite dai bambini della scuola elementare e media di Carugo, rigorosamente con plastica riciclata.

Bella di giorno, meravigliosa di sera, grazie alle luci che danno quel tocco di magia, illuminando di blu l’intera installazione.

D.P.

 

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