SCUOLA – Montorfano: “Didattica a distanza utile, ma ha sia pro che contro”

sabato, 2 maggio 2020

CANTÙ - Zaini pieni di libri, felpe, sorrisi, tante nozioni da scoprire per meravigliarsi alla vita, risate e scherzi durante la ricreazione poi, d'un tratto, il silenzio: l'arrivo del Covid-19 ha sconvolto le nostre vite costringendoci a fermarci e a chiudere tutte le attività, scuole comprese.

Lo spaesamento iniziale è stato indubbiamente duro ma la sinergia tra istituzioni, docenti, studenti, famiglie e istituti scolastici ha salvato l'anno grazie alla didattica a distanza che, come tutte le novità, raccoglie critiche e consensi.

Ma come hanno reagito i principali protagonisti? Lo racconta Simone Montorfano, docente di storia e filosofia all'Istituto Cardinal Ferrari di Cantù.

Montorfano, cos'è la didattica a distanza?

Si tratta di una classe virtuale, accessibile tramite una piattaforma web, dove docenti e studenti possono connettersi. Si tratta di una modalità di insegnamento attivata per far fronte al Covid-19 che vieta ogni forma di assembramento, inevitabile nella didattica tradizionale. Grazie a questo strumento è possibile fare lezione dalla propria abitazione, senza muoversi da casa, davanti allo schermo del proprio computer.

Alcuni lodano la didattica a distanza, altri la demonizzano. Qual è la sua posizione?

Nessuna delle due. La tecnologia ha sempre diviso l'opinione pubblica, come sosteneva Umberto Eco quando parlava dell'avvento della televisione, giusto per citare un esempio. Ritengo che anche questa novità abbia pro e contro. 

Quali sono i lati positivi?

Ha permesso ai ragazzi di sviluppare il concetto di resilienza ovvero la capacità di far fronte agli ostacoli ricercando delle soluzioni, un insegnamento prezioso per la crescita di ogni individuo. Questo isolamento ci ha costretti a restare soli con noi stessi, a esplorarci in profondità e forse non eravamo più abituati a questo. Se viene a mancare la classe, si perdono anche le dinamiche interne, questo spinge i ragazzi a confrontarsi con se stessi:conoscersi significa maturare e crescere, adattarsi a questa emergenza ingegnandosi per trovare soluzioni sta spingendo i ragazzi ad uscire dalle abitudini per cercare percorsi diversi e tutto questo sarà loro utile in ogni ambito della vita. A questo aggiungo che i ragazzi stanno comprendendo che la tecnologia è certamente utile ma rimane un mezzo non un fine.

Si spieghi.

I nostri ragazzi sono nati nell'epoca della digitalizzazione, del web e degli smartphone. La tecnologia è parte integrante della loro vita, della loro quotidianità, ma oggi, lontani dai loro compagni e docenti, hanno compreso che non può sostituire la vicinanza con l'altro. Uno schermo non sostituisce gli affetti. I miei studenti ripetono spesso che sentono la mancanza della scuola ed è normale, sano, umano.

Quali sono invece gli aspetti negativi?

Indubbiamente, rispetto alla didattica tradizionale, quella a distanza ha dei limiti. Innanzitutto non tutti gli studenti dispongono di connessione internet e computer, un elemento che non va dato per scontato, e poi manca il contatto umano, il filo diretto con gli insegnanti. Osservandoli riesco a capire se sono interessati o no, se incontrano delle difficoltà, ecco perché dico che la docenza in presenza ha capacità relazionali nettamente maggiori rispetto a quella virtuale.

Alcuni genitori temono che la didattica a distanza possa inficiare il diritto allo studio e auspicavano un rientro a scuola più rapido. Cosa ne pensa?

C'era il rischio concreto di annullamento dell'anno scolastico, scongiurato proprio dalla didattica a distanza: il diritto allo studio è stato quindi assolutamente garantito, lo dimostra l'impegno degli studenti e dei docenti che con dedizione stanno portando a termine il percorso scolastico previsto.  La decisione di chiudere le scuole e la cautela nel riaprirle mi vedono favorevole: siamo di fronte a un nemico invisibile e pericoloso, sotto molti aspetti ancora sconosciuto alla scienza e dobbiamo tutelare la salute di tutti, compresi i minori. Comprendo le difficoltà logistiche dei genitori, non è facile. La didattica a distanza richiede sacrifici agli studenti, ai docenti e alle famiglie ma  in questo periodo tutti dobbiamo rinunciare a qualcosa per il bene comune, è necessario. Bisogna agire con responsabilità e solidarietà.

SDD

 

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