PROSTITUZIONE MINORILE- 16enne caricata in auto, salva con amici al telefono

mercoledì, 2 settembre 2020

CANTÙ - Un 35enne con precedenti per violenza sessuale ci ha riprovato, qualche sera fa a Cantù, con una conoscente di 16 anni, ed è finito in carcere grazie anche agli amici della giovane che, allertati gli agenti, hanno tenuto i contatti con lei tramite WhatsApp.

I fatti attorno alle 22.30 di giovedì 27 agosto. In via San Giuseppe gruppetto di ragazzi, sbracciandosi, ha attirato l'attenzione della polizia locale di pattuglia. In questo modo hanno potuto raccontare che una loro amica era stata invitata a salire in auto da un adulto, descrivendo colore e modello del veicolo, dirigendosi poi verso Figino Serenza.

Grazie a chiamate vocali e messaggi WhatsApp i ragazzi hanno potuto tenere aggiornati gli agenti i quali, informati del ritorno dell'auto nel territorio di Cantù, si sono potuti appostare per sorprendere il malintenzionato, fermato proprio mentre tornava nei paraggi per far scendere dall'auto la sua vittima. Immediato l'intervento degli agenti del comandante Aiello, che hanno immobilizzato il sospettato e messo al sicuro la 16enne canturina sull'auto di servizio, tranquillizzandola e lasciando che esponesse la sua versione dei fatti.

Il 35enne, A.P., italiano e residente in città, era una conoscenza della giovane ma tra i due non vi sarebbe stata alcuna frequentazione. Lui l'avrebbe portata a Figino nella zona delle scuole e, fermato il veicolo, avrebbe tentato di baciarla e palpeggiarla. La giovane si sarebbe difesa verbalmente e ritraendosi sul sedile, chiedendo di essere riaccompagnata dagli amici.

Nel frattempo anche i carabinieri hanno raggiunto la municipale. L'uomo è stato quindi arrestato per violenza sessuale con gli aggravanti della minore età. Le banche dati hanno inoltre dimostrato che il soggetto aveva già un precedente per lo stesso reato, risalente al 2014.

Lunedì 31 agosto il magistrato, dopo aver interrogato tutti i coinvolti, ha riqualificato il reato in prostituzione minorile, adottando l'ordinanza di custodia cautelare in carcere in attesa del processo.

"Come donna prima ancora che sindaco - commenta la prima cittadina Alice Galbiati - ringrazio la polizia locale per il suo operato. I fatti sono estremamente gravi perché concernono il delicato tema della violenza sulle donne, oggetto di specifici interventi legislativi ed iniziative comunali di sensibilizzazione. Nel pieno rispetto della presunzione d’innocenza e dell’autonomia della magistratura inquirente e giudicante, notizie del genere scuotono l'animo".

 

 

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