L’INTERVISTA – Recalcati: “Io, Venezia, Sacripanti, Cantù e Gerasimenko”

giovedì, 10 marzo 2016

Charlie RecalcatiCANTÙ - La scorsa settimana era al Pianella per la sfida tra Cantù e Pistoia, poi era tornato a Mestre per trovare Walter De Raffaele (attuale head coach di Venezia) e famiglia, ora è di nuovo in Brianza.

Carlo “Charlie” Recalcati, icona della Nazionale e di Cantù, un palmares infinito tra giocatore e allenatore, in questi giorni si sta rilassando dopo l’esonero da allenatore dell’Umana.

“Sto molto bene e non è un modo di dire – afferma sorridendo il Charlie – e so anche che si potrebbe pensare di trovare una persona depressa o delusa. Chiaro che c’è un fondo di dispiacere, perché avendo un lavoro “a termine” avrei voluto portarlo fino in fondo, invece così è interrotto a metà strada e non avrò mai la risposta su quello che sarebbe successo in una stagione intera”.

Recalcati è stato sollevato dall’incarico a metà febbraio, dopo parecchi giorni di tensione, dovuti alla rottura con il presidente Brugnaro: “Era una decisione nell’aria da almeno un mese – spiega serenamente Recalcati – non è quindi arrivata all’improvviso e la sto vivendo molto bene, ed è anche una sensazione nuova perché è la prima volta in vita mia che non ho impegni; quando allenavo i primi anni, mi ero tenuto l’agenzia di assicurazioni, poi con la Nazionale non ho mai staccato, lavorando durante l’estate. Ora ho la possibilità di provare qualcosa di nuovo e dirlo a 70 anni fa un po’ ridere, lo so!”

carlo recalcatiDa quando ha lasciato Cantù (1990), Carlo Recalcati non si è mai fatto mancare le uscite con gli amici canturini, anche se la gente l’ha sempre visto come avversario, come racconta in un curioso aneddoto: “Ricordo una volta che ero in banca e all’epoca allenavo Siena, dietro di me c’era una persona che evidentemente voleva dirmi qualcosa, fino a che ha preso coraggio e mi ha detto «va bene Varese, va bene anche la Fortitudo, però Siena no!»”.

Basket Cantù-Venezia 2014-2015

Una sfida tra Cantù e Venezia della scorsa stagione

Difficile trattenere qualche risata, ora Recalcati percepisce che non è più visto come avversario, e la scorsa stagione non avrebbe mai voluto incontrare Cantù ai playoff, in quella serie giunta a gara 5 al PalaTaliercio, vinta da Venezia grazie anche al palazzetto indemoniato e Metta World Peace espulso, con Renzo Colombini (preparatore atletico della Reyer) bloccato dallo stesso Recalcati a bordo campo, nel parapiglia generale che si era creato.
“Cantù era molto rinforzata dall’arrivo di Metta e sapevo che incontrarla, a livello personale, avrebbe voluto dire passare giorni importanti sul piano dello stress – confida il Charlie – e quando a fine partita dissi che “Taliercio batte Pianella” era un complimento al palazzetto più caldo d’Italia, e allo stesso tempo ai veneziani che avevano tifato in quel modo”.

Basket Carlo Recalcati

Recalcati alla guida di Venezia, in una sfida al Pianella

Prontamente, per spiegare quanto la tensione dopo una partita possa essere alta, arriva un altro aneddoto: “Pino Sacripanti disse che Renzo Colombini, preparatore anche in Nazionale con lo stesso Sacripanti, avrebbe dovuto prendere un tecnico per il suo comportamento, io e Colombini eravamo in pizzeria e leggemmo le dichiarazioni di Pino; non ho fatto in tempo a placcarlo, prese il telefono, lo chiamò e gliene disse di ogni!”.

Si potrebbe chiacchierare per ore con l’uomo e professionista Carlo Recalcati, che molto ha da insegnare, ed è quindi inevitabile provare a capire cosa farebbe, se fosse in questo momento alla guida di Cantù: “Dovrei avere innanzitutto molta pazienza, perché una squadra non la costruisci in un mese, soprattutto se ci sono stati cambiamenti a più riprese. Potenzialmente è da playoff, il tempo c’è e la classifica è molto corta, tutto passa dal processo di diventare squadra”.
“Ancora più importante – prosegue – i giocatori devono conoscersi e capire l’allenatore, arrivare ad un punto in cui quello che chiede il coach non è più un semplice “eseguire” ma fare proprio quel concetto e riuscire poi a farlo meglio”.

Gerasimenko MauriPrima del match con Pistoia, il coach canturino ha pranzato con Gerasimenko e Andrea Mauri, un incontro che gli ha permesso di conoscere il nuovo patron biancoblu: “È una persona vulcanica e ha delle grandi idee con tanta voglia di fare, ha capito l’importanza della pallacanestro per il territorio e per Cantù, e non è scontato perché quando fai un’operazione come la sua si tratta di un investimento economico, invece per lui non è semplicemente questo. Credo che Gerasimenko debba dire «voglio vincere il campionato» e deve porsi un limite temporale – aggiunge Recalcati – creando un nucleo base di squadra per continuare stagione dopo stagione, poiché quando ho vinto, è successo perché prima di me esisteva già una squadra e con piccoli cambiamenti è diventata più forte”.

Charlie Recalcati e Juary

Charlie Recalcati con Juary, una delle figure di riferimento degli Eagles

In tanti vorrebbero Carlo Recalcati come coach dei brianzoli, ma per ora nel suo futuro non c’è nulla di prestabilito: “Ho un contratto con Venezia anche l’anno prossimo e il primo passo non lo intendo fare io – chiarisce Recalcati – purtroppo il progetto con De Raffaele, di cui ho grande stima e volevo che il prossimo anno fosse allenatore, non si potrà concludere. Con lui parlavo dell’esperienza di non fare niente, non sarebbe male!”

Si lascia quindi ad una risata il Charlie; si dice che sarà interpellato per diventare presidente di Lega eppure, come conclude lui stesso:  “Non escludo nulla ma mi sento allenatore, non presidente”. Chissà..

Davide Porro

 

 

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