L’INTERVISTA – Andrea “Rambo” Gianolla: “Un legame indelebile con Cantù”

giovedì, 24 marzo 2016

Gianolla Facebook 1

Gianolla vs Riva: è l'immagine che l'ex guardia di Cantù e Reyer ha scelto per la sua immagine del profilo di Facebook

CANTÙ - Provate a chiedere, a Cantù e dintorni, chi sia "Rambo". In pochi, pochissimi, vi risponderanno Sylvester Stallone: perché da queste parti "Rambo" significa solo ed esclusivamente Andrea Gianolla.

Un personaggio ancora amatissimo in Brianza e che per una serie di circostanze, in questi giorni torna prepotentemente d'attualità. Sabato si gioca il "suo" derby, Cantù-Venezia; è vicino il 25° anniversario della conquista della Coppa Korac, e lui faceva parte della squadra che vinse quel trofeo europeo; sua figlia proprio questo fine settimana sarà impegnata nelle finali nazionali che assegnano lo scudetto Under 20.

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La reunion dello scorso anno al Pianella della squadra che vinse la Coppa Korac nel 1991: Andrea Gianolla con Pace Mannion

Non poteva dunque mancare una chiaccherata con l'ex guardia canturina, oggi 51anni, allenatore di basket nella sua Marcon (vicino a Venezia), rappresentante (per lavoro capita spesso nei dintorni di Cantù) e papà di Alice e Carlotta, quest'ultima pure cestista (vanta anche presenze nelle nazionali giovanili).

Coppa Korac reunion 2

La reunion al Pianella: da sinistra Gilardi, Rossini, Gianolla e Pessina

"Cantù? Mi viene la pelle d'oca soltanto a pensarci.  Ogni volta che torno è come essere a casa - spiega Andrea -In Brianza ho passato anni fantastici e il legame rimane indelebile. E ovviamente continuo ad essere un tifoso della squadra: mi sento ancora volentieri con tanti sostenitori e quando sono in zona faccio volentieri una deviazione per salutarli direttamente".
E pensare che Andrea Gianolla a Cantù è arrivato quasi per caso, per un inghippo di mercato. Era la famosa estate del 1989, quando Antonello Riva era già stato ceduto all'Olimpia Milano e al team brianzolo era stato destinato Roberto Premier, cosa che scatenò la rivolta dei tifosi.

"Io avevo già fatto le visite mediche a Roma, avevo visitato l'appartamento in cui dovevo andare a vivere - rivela Gianolla - ma non avevo ancora firmato. Poi una telefonata nella notte: mi dissero che sarei andato a Cantù e che dovevo lasciare Roma".

Lo scambio di mercato diventò una triangolazione: Riva a Milano, Premier a Roma, Gianolla e De Piccoli a Cantù. "Alla fine sono stato fortunato - dice ancora Andrea - perché, come detto, è stata una esperienza che mi poterò dentro per sempre, con un legame unico con la città, i tifosi e la società, che era davvero una grande famiglia. Certo, ognuno aveva il suo ruolo, il presidente, il direttore sportivo, l'allenatore;  ma, ripeto, ci si sentiva come in una famiglia".

Andrea e Carlotta Gianolla

La foto della copertina Facebook di Gianolla: Andrea con la figlia Carlotta

Ma veniamo alla stretta attualità e alla gara di sabato sera. Gianolla è di Venezia, è cresciuto nella Reyer e ha la figlia Carlotta che con questa maglia giocherà le finali nazionali Under 20 nel fine settimana. Andrea non lo può dire troppo forte ma... sarà dalla parte di Cantù. "In questa partita la vedo favorita - spiega - anche perché a mio parere Venezia ha problemi di formazione, soprattutto nel settore dei lunghi e un Fesenko in forma sotto le plance potrebbe fare la differenza a favore della Vitasnella".

Andrea Gianolla

Andrea Gianolla al palasport Pianella

"Se devo essere sincero, anche se abito vicino a Venezia, quest'anno non ho visto molte volte gare della Reyer, e paradossalmente penso di conoscere meglio la Pallacanestro Cantù. Ho seguito un po' tutte le vicende, compreso l'arrivo del nuovo patron Gerasimenko, sicuramente un uomo di carattere. Ha ribaltato la squadra e per perfezionare certi meccanismi serve tempo, ma lo sforzo è stato notevole per cercare di alzare la qualità e per avere un miglioramento complessivo. Mi ha anche fatto piacere sentirlo parlare di un progetto strutturale protratto nel tempo e mi fa piacere, perché ritengo che Cantù debba tornare alla posizione che le spetta per il suo blasone".

Cantù Coppa Korac 1991 Marzorati

Il capitano Marzorati solleva la Coppa Korac vinta nel 1991 dalla Pallacanestro Cantù

E sì, perché la Pallacanestro Cantù, non va dimenticato, è uno dei club più vincenti a livello europeo. E anche Gianolla ha dato il suo contributo, visto che era nel team che il 27 marzo del 1991 conquisto la Coppa Korac al termine di una doppia infuocata finalissima con il Real Madrid: 73-71 per Cantù in Spagna, 95-93 per i brianzoli al ritorno (dopo un tempo supplementare).

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La Shampoo Clear 1990-1991, con Andrea Gianolla seduto in prima fila tra Marzorati e Mannion

"E chi se lo dimentica? Fu una festa di tutta la città, un po' come quando il Napoli vince lo scudetto. Momenti indimenticabili. Fu una finalissima dai tanti aspetti. Tiratissima e quasi drammatica sul campo, visto che la coppa fu assegnata al Pianella dopo un tempo supplementare. A un certo punto noi eravamo sotto di 18 punti, e quando tutto pareva perso arrivarono le bombe di Pace Mannion a riequilibrare la situazione. Ce la siamo giocata e... abbiamo vinto. E alla fine al Pianella ci fu una lunga e bellissima festa, quasi liberatoria, per come erano andate le cose. Ci fu anche un aspetto tragico, con l'allenatore del Real Ignacio Pinedo che si sentì male durante la sfida di andata e poi morì qualche mese dopo".

Coppa Korac reunion

Ex cestisti canturini un anno fa al Palasport Pianella: da sinistra Gilardi, Rossini, Pessina, Gianolla e Mannion

Sembra quasi un racconto epico, ma certo è che i canturini che c'erano quella sera non l'hanno mai dimenticata. "Noi ci siamo rivisti un anno fa quando Mannion è tornato in Italia ed è stato al Pianella. Ci siamo ritrovati a cena e pareva che ci fossimo salutati il giorno prima. Un bellissimo gruppo...".

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Carlotta Gianolla con la maglia della Reyer

Tornando alla gara di sabato, Gianolla non potrà essere al Pianella: "Mia figlia Carlotta gioca a basket, come me. In questa stagione era al Castel San Pietro, ma disputerà le finali nazionali Under 20 con la Reyer a Bologna nel weekend. Ovviamente andrò a seguirla". Carlotta ha seguito le orme di papà, la primogenita Alice no. "Lei non fa sport, ma mi piace ricordare che è legata a Cantù, visto che è nata a Como proprio nel periodo in cui giocavo in Brianza" conclude "Rambo". L'unico "Rambo" a Cantù e dintorni.

 

il Canturino NEWS - supplemento quotidiano a Lario News, testata giornalistica registrata (Tribunale LC n. 234/2015)