LIC – “Nessun miracolo leghista sulla polizia locale, meriti anche nostri”

lunedì, 15 giugno 2020

CANTÙ - Durante il surreale Consiglio Comunale di venerdì sera (12 giugno), nel corso del quale, nonostante tutto (perché è successo di tutto), sono stati discussi argomenti di profondo interesse per la città, si è avuta la sensazione di vivere in un mondo parallelo: parallelo all'onestà intellettuale, alle differenze congenite, al senso delle cose.

Che ci sia una maggioranza che governa e una minoranza che è all'opposizione fa parte delle cose. Che la maggioranza difenda le proprie scelte e la minoranza faccia domande nel merito e sul metodo di quelle scelte è proprio dei ruoli. Il fatto di non trovarsi in sintonia non può e non deve essere ragione di scandalo altrimenti le ragioni politiche che costituiscono le naturali e inevitabili differenze fra gli schieramenti sarebbero aria fritta.

Su alcuni temi è appropriato, se non sacrosanto, che si cerchi di trovare una quadra, altrimenti verrebbe meno l'unico, reale obiettivo che deve stare alla base delle scelte: il bene comune.

Proprio per questo motivo dire le cose come stanno è doveroso, proprio perché il bene comune non ne esca dipinto come il trofeo da portarsi a casa. Definire la programmazione dell'amministrazione targata Lavori in Corso-Cantù Rugiada (2012/2017) in tema di Polizia Locale "i Sogni nel cassetto" mentre oggi l'amministrazione in un anno gli atti li porta a casa, significa negare, non dando il corretto peso anche al lavoro fatto dal lontano 2014 ad oggi dallo stesso Comandante Aiello, che non si è dovuto partire da zero.

Non basta un anno per “portare a casa” gli atti quando si parte da zero. L’assessore Cattaneo dovrebbe sapere che per costruire una casa che regge occorre che le fondamenta siano buone, altrimenti sai che fine rischia di fare la casa? Ammettere, con serenità, che gli obiettivi che oggi si raggiungono affondano le proprie radici anche in indirizzi e scelte di allora, non solo sarebbe segno di profonda conoscenza dei fatti, ma darebbe prova di una serenità nell'approccio alle questioni che da una maggioranza che ha vinto con oltre il 60% delle preferenze le elezioni amministrative uno, legittimamente, si aspetta.

È giusto dire ai propri cittadini che si sta raggiungendo un grande risultato e prendersene il merito. Non è giusto far passare il messaggio che questa maggioranza ha fatto il miracolo. Non c'è nessun miracolo.

Basta andarsi a leggere i report della Polizia Locale che dal 2014 vengono pubblicati sul sito istituzionale del Comune per rendersi conto che quello di oggi è un punto di arrivo, non una rivoluzione caduta dal cielo con la bandiera della Lega come paracadute (interessantissime, anno dopo anno, le note in occasione di S. Sebastiano. Ai più curiosi il piacere di andarsele a cercare).

Basterebbe ricordare, per esempio, che il progetto dei varchi è stato validato dalla prefettura nel 2016 (quindi l'iter era iniziato almeno nel 2015), che i primi varchi sono stati installati nella primavera del 2017, che parte dei fondi pubblici furono reperiti allora (alla faccia dell'isolamento), che a quell'epoca era già un fatto la gara per i nuovi punti luce in città, nuovi punti luce che in progetto prevedevano la videosorveglianza.

Cantù capofila, fiore all'occhiello provinciale (e non solo), città d'esempio, oggi, arriva anche da lì. Cosa ampli? Cosa integri? Un progetto che esiste. O no? Nel nostro intervento in consiglio lo abbiamo sottolineato. E continueremo a farlo.
Perché il quadro va guardato tutto e da lontano o si finsice per non distinguere più ciò che è da ciò che potrebbe sembrare.

Lavori in Corso

 

il Canturino NEWS - supplemento quotidiano a Lario News, testata giornalistica registrata (Tribunale LC n. 234/2015)