L’EVENTO – Libere in vetta, camminata al Cornizzolo contro la violenza sulle donne

sabato, 24 settembre 2016

CANTÙ - Le sezioni del Club Alpino Italiano di Cantù, Erba e Giussano, hanno organizzato una camminata al Cornizzolo nella giornata del 1° ottobre, dove sarà allestita anche una mostra fotografica, per mandare un messaggio forte e sentito a tutte le donne che stanno vivendo momenti di difficoltà.

Il progetto, dal nome Libereinvetta, nasce dalla condivisione di idee e pensieri riguardo il tema della violenza nei confronti delle donne. Nel corso degli ultimi anni tante sono purtroppo le storie di giovani donne abusate sia psicologicamente, sia fisicamente, racconti che hanno toccato gli organizzatori della giornata e che hanno così cercato di legarla alla grande passione che li accomuna: la montagna.

Il binomio donna-montagna mostra soprattutto carattere, dignità, forza e determinazione. E allora, può la montagna servire a tutte quelle donne che si trovano in un momento di difficoltà, a sentire il silenzio delle loro emozioni, ad ascoltare se stesse dinnanzi a cime innevate, immensi pascoli o sontuosi ghiacciai? Libereinvetta ci crede. La montagna può sostenere anche chi non l’ha mai conosciuta per davvero e deve essere teatro di collaborazione, sostegno e amore: donne e uomini, qui, possono convivere imparando a riconoscersi l’un l’altro. Le donne, dopotutto, possono e devono essere libereinvetta.

Per contribuire a mandare un messaggio di speranza a tutte le donne che in questo momento stanno vivendo momenti difficili, l'appuntamento è fissato per sabato primo ottobre sul monte Cornizzolo.

Il ritrovo è previsto per le 13.45 presso l’Alpe di Carella, con partenza prevista alle 14.00. A metà percorso il gruppo si dividerà: i partecipanti potranno infatti decidere se proseguire lungo la strada asfaltata o inerpicarsi sul sentiero che risale la cresta. Ci si incontrerà di nuovo al rifugio M. Consigliere S.E.C., dove si potrà ascoltare il concerto folk dei Tavernicoli e scoprire il progetto fotografico che accompagna l’evento. 14 scatti che rappresentano la libertà della donna nell’ambiente montano, 14 scatti come i 14 ottomila che donne e uomini hanno già raggiunto…

Successivamente sarà possibile cenare presso il rifugio, previa prenotazione alla seguente e-mail escursionisticivatesi@gmail.com

Il ricavato della giornata sarà devoluto a Telefono Donna, che ogni giorno assiste moltissime persone vittime di violenze e abusi, offrendo rifugio, sfogo e aiuto concreto a chi ancora non può sentirsi libera.

Libere In Vetta 2016

 

 

 

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