BASKET – Cantù, il cuore non basta: stop a Cremona, salvezza da conquistare

lunedì, 4 aprile 2016

Sergey Bazarevich

Coach Sergey Bazarevich

CREMONA - Se la vittoria finale l’avesse conquistata Cantù, sicuramente ora si parlerebbe di partita memorabile, di quelle che rimangono negli annali, perché giocare due overtime a Cremona, su un campo che negli ultimi tempi è diventato proibitivo per i canturini, non è una storia che capita tutti i giorni.

Purtroppo la realtà è un’altra, ed è parecchio crudele, non solo per la sconfitta ma anche per come è maturata, dopo aver finalmente visto tanto orgoglio in campo e consapevolezza di poter vincere una partita che sembrava saldamente nelle mani degli avversari, tanto cuore e sudore lasciati sul legno del PalaRadi.

Cremona Cantù 2016La nota negativa è che, oggettivamente, continua a mancare il gioco, con la squadra che regge bene nei primi dieci minuti (21-21, Fesenko e Johnson sugli scudi), per poi sprofondare nel secondo quarto, subendo un parziale di 20-9, con la Vanoli capace di tirare 7/14 da tre punti, mentre Cantù perde Fesenko per un fallo (molto dubbio) su Marco Cusin con successivo (ed esagerato) tecnico per proteste; i padroni di casa sono ben equilibrati, con 18 punti segnati dalla panchina contro i 2 della Vitasnella, e il primo tempo si chiude 41-30 in favore di Cremona.

La seconda metà di gara si è apre con un sussulto biancoblu, subito spento da Dragovic (19 i suoi punti, messi a segno in momenti cruciali), la Vanoli si porta sul + 13 e qualcosa in quel momento scatta nei cuori dei brianzoli, forse scossi dagli Eagles che li invitano a tirare fuori gli attributi: Ukic (14 punti) e Ignerski (prestazione maiuscola, 20 punti con 4/6 da tre) si caricano sulle spalle la squadra, parziale di 9-2 e dal 51-40 la Vitasnella si porta sotto 53-49 a fine terzo quarto.

9 Sergey Bazarevich

Dalla diretta Tv: un complicatissimo schema disegnato da coach Sergey Bazarevich

Abass, Heslip (33 minuti in campo con una sola giocata costruita ad hoc per lui) e ancora Ignerski fanno esplodere il popolo canturino, vantaggio degli ospiti 53-58 e partita più viva che mai, ma McGee (18 punti) penetra continuamente il pitturato di Cantù e sul -2 Ignerski trova il pareggio in penetrazione: 70-70 e tempo supplementare.

L’over time è tiratissimo, Ignerski e Ukic sono gli unici a segnare, così come per Cremona bucano la retina solo Turner (15 punti) e Dragovic. Proprio il serbo segna il + 2 a pochi secondi dalla fine, ma di nuovo Ignerski ha la freddezza di pareggiare, 79-79.

9-Vanoli-Cremona-CantùIl secondo tempo supplementare è un assolo cremonese, la Vitasnella non ne ha più e sprofonda sino al 95-85 finale, una punizione forse eccessiva per quanto fatto dai ragazzi di Bazarevich, che in conferenza stampa ha poi sottolineato la miglior chimica di squadra di Cremona, la buona reazione canturina nel secondo tempo, i tiri liberi sbagliati (13/27, 48%) e il fatto di aver perso due partite di seguito nei finali, quando i giocatori esperti dovrebbero fare le scelte giuste ma purtroppo questo non avviene.

Gerasimenko Cremona

Il presidente Dmitry Gerasimenko a bordo campo al PalaRadi

La situazione di fatto è peggiorata, l’Acqua Vitasnella si trova ora in un gruppone con 2 punti di vantaggio su Torino (ultima in classifica) e continuano a vedersi i limiti di un gioco poco chiaro con troppe pedine in campo senza una logica (Heslip, Abass, Hodge, Lorbek), e la panchina di Bazarevich rimane argomento di discussione, con il coach che in sala stampa ha dichiarato: “Se il presidente pensa che sia meglio per la squadra che io me ne vada, me ne andrò, se ritiene io debba restare, rimarrò alla guida di Cantù”. Ragionamento che non fa una piega, settimana prossima si vola a Trento, e servono i due punti per guadagnarsi la salvezza il prima possibile.

Davide Porro

il Canturino NEWS - supplemento quotidiano a Lario News, testata giornalistica registrata (Tribunale LC n. 234/2015)