FRANK GAINES – La rinascita: leadership, magie e classifica marcatori

giovedì, 16 maggio 2019

CANTÙ - Che Frank Brandon Gaines, play/guardia americana classe 1990, potesse disputare una stagione strepitosa lo credevano in pochi. Questo perché in Italia non aveva lasciato particolari ricordi positivi, con ben pochi estimatori a causa delle esperienze poco esaltanti vissute tra Caserta e Pesaro nella stagione sportiva 2014-’15. Lontano dal Belpaese, però, specialmente nel’annata precedente a quella con Cantù appena conclusasi, Gaines aveva già lanciato importanti segnali di rinascita. Al Parma Perm’ (formazione russa militante in VTB League), infatti, aveva chiuso il 2017-’18 con numeri davvero importanti, in una lega comunque molto competitiva con CSKA Mosca, Khimki, Unics Kazan e Lokomotiv Kuban, solo per citare alcune delle squadre più blasonate del torneo. Una stagione che aveva indubbiamente fatto tornare in auge il nome di Frank Brandon Gaines, chiamato a prendersi la sua rivincita.

E, allora, ecco che nell’estate del 2018 la combo guard della Florida non ha voluto esitare neppure un istante, facendo la scelta giusta al momento giusto: tornare in Italia. Tanta, anzi, tantissima la voglia di riscatto di Gaines, che sapeva di poter far ricredere molte persone. Così, senza troppi fronzoli, il cecchino statunitense ha deciso di sposare il progetto della Pallacanestro Cantù, giocandosi nuovamente le sue carte nel massimo campionato italiano. Da qui in poi, a dire la verità, Gaines ci ha messo ben poco a far ricredere tutti, tirando fuori dal cilindro una magia dietro l’altra e una leadership in campo così notevole da portarlo – molto velocemente – a diventare uno dei punti di riferimento della squadra prima allenata da coach Evgeny Pashutin e da Nicola Brienza poi. Una leadership che lo ha premiato di una carica molto importante, quale quella di vicecapitano, a supporto di capitan Salvatore Parrillo, subentrato a Ike Udanoh, trasferitosi ad Avellino dopo la Final Eight di Coppa Italia.

Ma, tornando alle origini di questa stagione, che Gaines potesse fare qualcosa di davvero importante lo si era già abbastanza intuito a fine settembre, quando – nonostante l’eliminazione dalla coppa europea - il nativo di Fort Lauderdale chiuse in testa alla classifica dei marcatori dei Qualification Rounds di Basketball Champions League. Oltre 21 punti di media, nessuno come lui ai preliminari di BCL. Qualcosa dovevano pur valere quelle prestazioni in campo internazionale così convincenti. E, infatti, Gaines si è ripetuto anche in LBA, dove – partita dopo partita – è riuscito a prendersi lo scettro dei “bomber”. Oltre metà campionato a rincorrere Erik McCree e James Blackmon (entrambi giocatori della VL Pesaro), lanciatissimi verso la testa della classifica dei marcatori che, a un certo punto della stagione, sembrava impossibile da raggiungere per Gaines, rimasto comunque con regolarità tra le prime cinque posizioni della lega.

Poi, però, la svolta nel finale di stagione, con una prestazione quasi fantascientifica nel derby del Forum contro l’Olimpia Milano. Partita, quella valida per la 24esima giornata di LBA, che in questa rincorsa ha dato uno slancio decisivo al numero zero dell’Acqua S.Bernardo, autore di 44 punti in soli 31’ contro la capolista della Serie A. Una serata magica che ha permesso a Gaines di entrare di diritto nei libri dei record della Pallacanestro Cantù, insieme ad altri nomi illustri come Antonello Riva e Pace Mannion, icone del basket canturino e non solo, in grado di andare in più occasioni oltre i 40 punti. Con quella prestazione da fuoriclasse, Gaines ha rubato la scena a tutto e tutti, issandosi con merito al primo posto della classifica marcatori, poi vinta al termine di una stagione strabiliante, sia a livello individuale – per Gaines - che a livello di squadra, per una S.Bernardo Cantù che, nonostante le tante difficoltà, è arrivata a un passo da un risultato sportivo che avrebbe avuto del clamoroso. In sostanza, entrambi hanno saputo sorprendere, andando oltre ogni aspettativa iniziale.

Con 609 punti in 30 gare giocate (20.3 di media), Gaines è riuscito nell’impresa di smentire i più scettici, con i fatti e con i numeri. Lo stesso ha fatto anche la Pallacanestro Cantù, riconquistando – dentro e fuori dal campo - il rispetto di tutti. Ma, cosa più importante, il club è riuscito a riprendersi l’amore dei canturini. E questo vale molto più di una qualificazione ai playoff.

 

 

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