CRISI CALCIO COMO – Arresti per bancarotta

martedì, 9 gennaio 2018

COMO - Ai domiciliari P. P. e F. F., presidente e vice del CdA del Calcio Como dal novembre 2012 fino al fallimento del luglio 2016. Gli arresti sono stati eseguiti in queste ore dagli agenti della guardia di finanza nell'ambito dell'inchiesta penale inerente al fallimento della società sportiva. I due sono accusati di bancarotta per distrazione e dissipazione, bancarotta preferenziale e reati perpetrati.

Secondo gli investigatori i due avrebbero agito attraverso, dapprima, "la costituzione nell'aprile 2014 da parte di Calcio Como Srl in favore della controllante S3C di una ipoteca volontaria su Centro Sportivo Mario Beretta per un importo di 900.000 euro a garanzia di un mutuo di fondiario concesso dalla BCC di Alzate Brianza per 600.000 euro" e due mesi dopo cedendo "da parte di Calcio Como Srl in favore della controllante S3C il medesimo complesso immobiliare, per un corrispettivo di 3.200.000 euro (e contestuale rinuncia all’ipoteca legale sui crediti vantati dalla cedente) concordando modalità di versamento ritenute pregiudizievoli per il Calcio Como". Nel dettaglio:

- € 750.000,00 venivano versati dalla S3C tramite n. 2 bonifici bancari utilizzando le somme di denaro ottenute attraverso il mutuo concesso alla controllante “S3C” dalla banca BCC di Alzate Brianza ma previa concessione da parte di “CALCIO COMO srl” di garanzia ipotecaria per la somma (di maggiore importo) di euro 900.000;
- € 1.440.000, in 12 rate da 120.000 euro cadauna con scadenza al 31.12 di ogni anno con rinuncia della CALCIO COMO SRL agli interessi legali e convenzionali sulle somme dovute dalla S3C (tale parte del prezzo non veniva però mai versata in quanto oggetto di compensazione con il debito sorto in capo “CALCIO COMO srl” in conseguenza della conclusione di un contratto di locazione in data 01.07.2014 proprio con la S3C srl, della durata di anni 12 anni avente ad oggetto proprio il Centro Sportivo Mario Beretta e con la previsione di un canone di locazione annuale, da corrispondersi da parte del CALCIO
COMO, pari a 120.000);
- € 686.205 tramite accollo Mutuo Fondario MPS;
- € 323.000 da pagarsi in più soluzioni entra il 30.06.2016 con rinuncia da parte di CALCIO COMO SRL agli interessi legali e convenzionali Detti 323.000 euro non risultano essere stati corrisposti, in quanto compensati attraverso la cessione di crediti vantati da LIMONTA SPORT SpA, TECNO-GI STRADE Srl ed IMPRESA FOTI Srl nei confronti della fallita.

A questo punto, a dicembre 2015, gli indagati procedettero all'operazione di riacquisto, senza tra l’altro provvedere alla registrazione presso l’Ufficio Marchi e Brevetti, del marchio “Calcio Como” dalla controllante “S3C” per un corrispettivo pari a 900.000 euro pur essendo stato pattuito tra le medesime parti, nel contratto di cessione concluso appena sei mesi prima il diritto di prelazione per l’acquisito alla cifra inferiore di 700.000,00 euro.

Il patrimonio della fallita Calcio Como Srl venne trasferito in favore della S3C srl della somma complessiva di 105.600 euro, di cui 75.600 e 30.000 quali parziali pagamenti di altrettante fatture emesse dalla “S3C srl” e riferite ad operazioni inesistenti. Altre tre fatture per operazioni inesistenti emesse dalla S3C apparirono per riconoscere passività e debiti inesistenti nei confronti della controllante S3C per un valore complessivo di 38.100 euro, cagionando un danno per gli altri creditori della Calcio Como Srl, tra i quali l’Erario per 414.570,59 euro, INPS per 136.877 euro e dipendenti per 199.291 euro.

I due indagati sono inoltre accusati di avere aggravato lo stato di insolvenza della Calcio Como Srl anche attraverso la protrazione dell’attività della srl dopo aver azzerato il patrimonio sociale ed omettendo di adottare i provvedimenti di ripianamento delle perdite, ricapitalizzazione della società o liquidazione della stessa, nonostante la sussistenza di uno stato di insolvenza conclamato e di una situazione debitoria complessivamente non inferiore a 6.507.538,98 euro; il sistematico inadempimento delle obbligazioni erariali (IVA, INPS etc.) per un importo complessivo pari ad 1.135.000 euro; la dissimulazione della perdita totale del patrimonio con le varie operazioni contabili e di bilancio tra cui l’ iscrizione di una plusvalenza relativa alla cessione del marchio di 699.111 euro e l’iscrizione di una plusvalenza relativa alla cessione dell’impianto Sportivo Orsenigo pari a 1.012.019 euro.

I due indagati dovranno infine rispondere per avere utilizzato per gli anni di imposta 2013, 2014, 2015 cinque fatture emesse dalla S3C SRL a fronte di operazioni inesistenti (quali pagamento di royalties e di prestazioni professionali) indicandole nelle dichiarazioni ai fini delle imposte dirette ed IVA.

Gli arresti odierni seguono il sequestro preventivo risalente ad aprile 2017 del Centro Sportivo Mario Beretta in Orsenigo, ritenuto essere il provento nonché il profitto del reato di bancarotta per distrazione e dissipazione. La Guardia di Finanza di Como è in queste ore impegnata nell’eseguire decreti di perquisizione disposti dalla Procura della Repubblica.

 

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