CANTÙ - “I recenti fatti di cronaca gettano ombre inquietanti sull'aumento della presenza della criminalità organizzata: vorremmo sapere i numeri sui reati commessi sul territorio canturino negli ultimi anni”. Questo, in sintesi, il contenuto dell'interrogazione depositata dal Movimento 5 Stelle in Comune a Cantù.

Considerando che nei prossimi giorni verrà istituzionalizzata la nuova Consulta sulla Sicurezza, il livello di attenzione sul tema è alto e il Movimento 5 Stelle è deciso a dare un contributo alla causa per fare in modo che la stessa Consulta possa operare al meglio nonostante la posizione critica espressa nei giorni scorsi.

La scelta dei membri sarebbe dovuta avvenire molto tempo prima perché i componenti rimangono in carica fino allo scioglimento del Consiglio comunale che quindi esaurirà le sue funzioni prima delle elezioni comunali di maggio 2019. Cinque anni fa, il 18 marzo del 2014, il prefetto e i principali amministratori della provincia (Como, Cantù, Mariano Comense ed Erba) siglarono il Protocollo “Mille occhi sulla città” insieme a rappresentanti degli istituti di vigilanza privati. L'obiettivo era ottenere un supporto all'attività delle forze dell'ordine per prevenire e ridurre i crimini commessi su tutto i territorio.

“Le informazioni e i documenti ufficiali sul tema della sicurezza messi a disposizione dall'amministrazione comunale alle opposizioni scarseggiano – continua il consigliere del Movimento 5 Stelle Gianpaolo Tagliabue – Vorremmo conoscere quale siano i dati, le informazioni e le statistiche ufficiali in possesso dell’amministrazione comunale in tema di ordine pubblico e criminalità organizzata e non nel territorio del comune di Cantù; e quale sia l’andamento della delittuosità sul territorio del comune di Cantù negli ultimi tre anni. Infine – conclude il Movimento 5 Stelle – chiediamo al sindaco e alla giunta se ci siano
o meno altre convenzioni tra il prefetto e il Comune in tema di ordine pubblico e criminalità organizzata e non nel territorio del Comune di Cantù”.