CANTÙ – Siamo tutti Sansone. La salute dei capelli tra realtà e (dis)informazione

venerdì, 12 luglio 2019

CANTÙ - Alzi la mano chi desidera una bella chioma: da sempre sinonimo di fascino e bellezza, avere capelli sani, lucenti e corposi rappresenta un sogno, un miraggio cui pochi sanno resistere. Ma come ogni traguardo, per poterlo raggiungere è necessario districarsi nella giungla di speranze disattese, illusioni e inganni.

Lo sa bene Fabio Marziotti, parrucchiere e consulente tricologico, co-titolare insieme al collega Andrea Bonanomi di Fan’s parrucchieri, rinomato salone canturino.

Fabio, cos’è la tricologia?
La tricologia studia l’anatomia, la fisiologia e la patologia dei capelli e del cuoio capelluto. Io sono un tecnico del settore e offro una prima consulenza a coloro che hanno delle problematiche. In molti casi il mio contributo è sufficiente per risolvere le varie difficoltà, nei casi più complessi, invece, indirizzo i clienti da medici specializzati in tricologia.

Quali sono i campanelli d’allarme da non sottovalutare quando si parla di salute dei capelli?
Pruriti, dolore, indolenzimento oltre che perdite abbondanti o crescita non uniforme. Anche cambi drastici della struttura del capello: la perdita di tono, luce e consistenza sono spesso segnali di problemi più complessi. Quando si avvertono questi disturbi è consigliabile rivolgersi a un esperto.

Invece molti cercano soluzioni sul web.
Sì, e può essere molto dannoso, le autodiagnosi fatte sul web vanno evitate sempre. Si viene investiti da una quantità di informazioni, alcune corrette altre assolutamente false, si associano i propri disagi con le descrizioni trovate nei vari siti e ci si autoconvince di avere un certo tipo di problematica. Spesso non è così, spesso alcune anomalie hanno segnali simili ma sono differenti.

Sorvolare su certi segnali e ricorrere ad autodiagnosi sul web può essere imprudente.
Sì, con la trascuratezza e la disinformazione si rischia di non risolvere il problema oltre che conseguenze che peggiorano la situazione come l’aggravamento della qualità e la percezione di avere meno capelli, problemi capaci di creare grossi danni psicologici alle persone con rovinosi cali di autostima.

Soprattutto nell’epoca dedita alla perfezione estetica veicolata, anche, dai media.
I media propongono un ideale estetico irraggiungibile ed è compito delle persone comprendere che le immagini hanno il compito di ispirare non di dettare le regole. Possiamo ispirarci ad un ideale di salute e bellezza per migliorare il nostro aspetto e sentirci in armonia con noi stessi tenendo sempre in mente, però, che si tratta di immagini non di realtà. Se si comprende questo si evita di cadere in inutili frustrazioni che aumentano il senso di inadeguatezza.

Quali sono le regole d’oro da seguire?
Prestare attenzione ai primi campanelli d’allarme, rivolgersi alle cure di un professionista per poter avere una corretta diagnosi e giusti consigli sui prodotti idonei. Infine l’armonia: stare bene con se stessi è fondamentale, senza armonia non esiste salute né bellezza.

La scelta presente sul mercato è vasta.
Le normative europee ci mettono al riparo da prodotti dannosi. Ma per capire se un prodotto è adatto a noi occorre un professionista capace di valutare correttamente l’Inci ovvero l’elenco degli ingredienti cosmetici presenti. Ogni problema della cute necessita di particolari elementi per poter migliorare, il resto è solo marketing. Spesso ci si affida a prodotti famosi e costosi che sono sicuramente di buona qualità ma magari incapaci di portare benefici su una specifica problematica. Insomma è meglio non improvvisare.

La cosmetica può aiutare?
Sì ma deve accompagnarsi alla prevenzione. Se la problematica è degenerata è molto più complesso intervenire e bisogna diffidare di chi spaccia lozioni o creme come rimedi miracolosi per risolvere, in poco tempo, situazioni complicate o compromesse. La cosmetica è compensativa, può aiutare moltissimo ma non è miracolosa.

Simona Di Domenico

 

 

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