CANTÙ – Overeaters Anonymous: quando il cibo diventa ossessione

lunedì, 23 aprile 2018

CANTÙ – Il piacere della tavola: colori, aromi, gusto, esaltazione dell’estetica e del palato ma anche convivialità, feste e famiglia. Ma quando il cibo diventa ossessione, tutte queste qualità scompaiono lasciando spazio a una cella senza serratura nascosta allo sguardo esterno.

C’è chi quell’angolo buio riesce a vederlo e con esso coloro che ne sono intrappolati dentro: è Overeaters Anonymous, associazione internazionale senza scopo di lucro dedita al recupero di coloro che soffrono di fame compulsiva. Nata nel 1960 in America, Overeaters Anonymous si è diffusa in tutto il mondo e opera in Italia dal 1988 con centinaia di sedi pronte ad accogliere, in totale anonimato, uomini e donne soggetti a questo tipo di disturbo.

Una patologia ancora più complessa perché sconosciuta se non addirittura ridicolizzata, tacciata come ingordigia e golosità di chi non ha forza di volontà, da coloro che non conoscono la violenza di quel vortice incapace di far intendere e volere, tipico della fame compulsiva. Un acuto e silente dolore da cui è possibile uscire assicurano C.N., P.I., L.M., N.L. e P.P., frequentatori assidui del gruppo Overeaters Anonymous di Cantù.

Quali sono i sintomi rivelatori?

Sono tanti e diversi: controllo ossessivo delle calorie, pensare continuamente al cibo, tilt improvvisi che ti portano a divorare qualsiasi cosa in pochi minuti seguiti da sensi di colpa. Si è impotenti di fronte al cibo. Chi soffre di questo disturbo in cuor suo lo sa, anche se tenta in tutti i modi di nascondersi.

Qual è il percorso riabilitativo di Overeaters Anonymous?

Attraverso il nostro sito è possibile entrare in contatto con la sede più vicina, dopodiché si viene accolti in totale anonimato e, se si desidera, si viene affiancati da un tutor, chiamato sponsor, che aiuta il nuovo arrivato a intraprendere il percorso dei Dodici Passi.

In che cosa consiste il programma di recupero dei Dodici Passi?

Si ispira al programma degli Alcolisti Anonimi ed è un vero e proprio percorso, strutturato in dodici passi, ognuno dei quali rappresenta un traguardo da superare per poter passare al punto successivo. Attraverso questo processo, il mangiatore compulsivo riesce a cambiare la percezione di sé stesso e del cibo con l’aiuto di diversi strumenti quali un diario alimentare, il supporto dello sponsor, letture specifiche… nulla è obbligatorio e non c’è un’unica soluzione, ogni persona segue ciò che sente affine a sé.

È possibile guarire?

Bisogna considerare la fame compulsiva come una dipendenza. È possibile disintossicarsi ma se si assume nuovamente la sostanza si ritorna al punto di partenza: i mangiatori compulsivi hanno una serie di cibi che, se ingeriti, scatenano un cortocircuito nell’equilibrio alimentare della persona che li riporta al punto di non ritorno.

Chi colpisce?

Come ogni dipendenza può colpire chiunque: a volte nasce da un forte stress, a volte è presente dalla nascita, a volte vive in persone sovrappeso, a volte in persone magre che contano ossessivamente le calorie per poi correre in palestra a smaltire gli effetti di un’abbuffata. È una condizione ben nascosta ma più diffusa di quanto si pensi. Ben nascosta perché associata a un profondo senso di vergogna.

Ci si sente profondamente sbagliati ed è difficile parlarne persino con le persone care che spesso tendono a minimizzare questa situazione. Solo chi vive la medesima condizione può davvero capire la disperazione che ci sommerge durante quel cortocircuito in cui siamo incapaci di ragionare e che ci costringe a un buio che sembra senza fine. Ecco perché partecipare alle riunioni è stato fondamentale: parlarne tra di noi ci ha fatti sentire finalmente capiti, per la prima volta.

Che consiglio vi sentite di dare a coloro che soffrono di questo tipo di disturbo?

Di non sentirsi sbagliati, non all’altezza, di poco valore e scarsa volontà. La fame compulsiva non ha nulla in comune con tutto questo, è un disagio molto più profondo, una dipendenza da debellare e dalla quale può essere molto difficile venirne fuori ecco perché ci sentiamo di dire loro di provare, almeno provare, a rivolgersi a noi. Attraverso il sito di Overeaters Anonymous è possibile contattare la sede più vicina e ricevere tutte le informazioni per poter affrontare la fame compulsiva e i disturbi a esso associati.

Simona Di Domenico

Contatti:

http://www.overeatersanonymous.it/online/

 

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