CANTÙ – Cosa ci fa un ombrello “volante” in centro città?

venerdì, 13 aprile 2018

CANTÙ – Di solito serve per riparare dalla pioggia. E ce lo si tiene ben dritto sopra la testa. O comunque in un posto in cui sia facilmente accessibile. E allora la domanda non può che uscire dalla penna in un nanosecondo: che ci faceva un ombrello appeso a quota elevata in pieno centro di Cantù, per l'esattezza in via Matteotti?

Non che ovviamente la cosa rappresenti reato perseguibile per legge. Ma una strizzatina d'occhio alla bizzarria sì. Spiegare la cosa con il fatto che chi ne è proprietario non avesse un luogo più consono in cui collocarlo riesce davvero difficile. Forse che sia stato posto in quel punto per essere più a portata di sole e asciugarsi? Neppure questo profuma di plausibilità, dal momento che il protettore dalle insidie di Giove Pluvio risultava ben ritto e chiuso. Quasi un messaggio subliminale allora? Della serie, se anche un ombrello avesse per caso un'anima, "se piove ricordatemi di non tenermi in casa ma di portarmi con voi?".

Certo, un ombrello, in quanto oggetto, non risulta essere senziente. Ma, si fingesse per un solo istante che possa detenere questa qualità di esclusiva pertinenza del genere umano, potrebbe esclamare; e che è, io vi proteggo dalla pioggia e per tutta risposta mi fate accomodare fuori dalla porta, anzi, dalla finestra? In aria si è abituati a vedere aerei, uccelli, aquiloni, palloncini. Un ombrello no davvero. Ma l'immagine era troppo curiosa per non essere afferrata....al volo.

Cristiano Comelli

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