CANTÙ – In consiglio comunale immigrati, sprechi, Como Acqua

sabato, 3 febbraio 2018

CANTÙ – Nel corso dell’ultima seduta consiliare a Cantù, iniziata con una buona mezz’ora di ritardo, si è discusso soprattutto della possibilità di ridurre l’indennità mensile percepita da Mirko Gaudiello, il presidente del consiglio comunale – circa 400 euro al mese -, degli ultimi aggiornamenti relativi al dossier Como Acqua (il vicesindaco Ferrari ha chiesto lumi sull’avanzamento delle procedure, ma non è ancora giunta nessuna risposta) e delle ragioni che hanno condotto il sindaco Edgardo Arosio ad annullare la consegna di alcune cittadinanze onorarie ai figli nati a Cantù da coppie di immigrati.

Il punto più dibattuto è stato proprio il primo, ossia la proposta – avanzata dal gruppo “Lavori in Corso” – di ridurre dell’80% l’indennità dovuta dal Comune al presidente del consiglio comunale. Secondo Roberta Molteni, consigliere comunale di Lavori in Corso, la figura del presidente del consiglio “non è equiparabile per oneri e impegni” a quella di un assessore comunale, al quale è solitamente riconosciuta un’indennità di circa 700 euro.

Il suggerimento di Roberta Molteni è stato respinto da gran parte della maggioranza e da alcuni consiglieri d’opposizione, come il grillino Gianpaolo Tagliabue o il segretario del PD canturino, Filippo Di Gregorio. Secondo Di Gregorio, “bisogna tutelare la figura del presidente del consiglio, poiché rappresenta una delle poche garanzie per le minoranze”, mentre per Michele Ramella, consigliere comunale di Forza Italia, la proposta è da respingere perché “non sono questi i veri costi della politica”. Dopo una discussione durata più di mezz’ora, in ogni caso, il consiglio ha bocciato la proposta di riduzione con dodici voti contrari e otto favorevoli.

Durante il consiglio comunale si è tornato a discutere di Como Acqua: il grillino Tagliabue ha presentato una mozione – “Insistiamo affinché Canturina Servizi non diventi un’azienda destinata a produrre utili sulla pelle dei cittadini” -, poi respinta con ben 22 voti contrari. Secondo Matteo Ferrari, assessore alle attività produttive del Comune di Cantù, la decisione di procedere all’incorporazione per fusione delle società partecipate locali in Como Acqua rappresenta un obbligo normativo, non una scelta politica. E a proposito degli “utili” temuti dal grillino, Ferrari ha liquidato la questione con una spiegazione anche fin troppo chiara: “Canturina Servizi produce un bilancio che deve obbligatoriamente essere in attivo, ma non avviene come nelle società privatistiche: Canturina Servizi è detenuta al 100% dal Comune di Cantù”.

L’assessore ha inoltre annunciato alcuni interessanti aggiornamenti in merito al dossier di Como Acqua: “Le perizie sono in fase avanzata, e le verifiche avrebbero registrato una discrasia economica di 15 milioni di euro (“una goccia nel mare rispetto alla mole patrimoniale di Como Acqua”, secondo gli informatori del vicesindaco, n.d.r.). Stando ad alcune stime, le verifiche dovrebbero concludersi tra marzo e aprile, e a breve avremo anche il piano industriale”.

L’ultima mozione – presentata dal consigliere indipendente Alberto Novati – aveva per oggetto una richiesta di spiegazioni in merito all’annullamento, confermato nelle scorse settimane, dell’assegnazione simbolica della cittadinanza ai bimbi nati a Cantù da genitori immigrati.

Al quesito ha risposto direttamente Edgardo Arosio, il sindaco di Cantù: “L’integrazione non è un’attestazione sociale, è una crescita graduale per tutti i cittadini. L’integrazione nasce dai fatti, non dai proclami, e l’unico modo per integrarsi è immettersi nei principi della società di cui si vuole far parte. La società non dovrà mai cambiare se stessa per aiutare l’integrazione: dobbiamo rimanere noi stessi”.

R. I.

 

il Canturino NEWS - supplemento quotidiano a Lario News, testata giornalistica registrata (Tribunale LC n. 234/2015)