CANTÙ – Affaire Metrangolo: l’opposizione non ci sta e diserta contro il segretario

mercoledì, 27 maggio 2020

CANTÙ - Si fa sempre più acceso il dibattito sull'autosospensione dell'assessore Antonio Metrangolo e, dopo il rifiuto del segretario comunale alla richiesta delle opposizioni di una seduta di Consiglio per discutere della vicenda, queste ultime hanno dichiarato con un comunicato stampa che diserteranno conferenze, consigli comunali e commissioni fino a quando la situazione non muterà.

Di seguito il comunicato stampa diramato dalle forze di opposizione costituite dai gruppi consiliari di P.D.-Unire Cantù – Cantù con Noi, Lavori in Corso, Movimento Cinquestelle e Cantù Rugiada:

Le forze di opposizione del Consiglio comunale di Cantù, costituite dai gruppi consiliari di P.D.-Unire Cantù – Cantù con Noi, Lavori in Corso, Movimento Cinquestelle e Cantù Rugiada, preso atto del parere espresso dal segretario generale che nega il valore della richiesta di convocazione del Consiglio comunale sia sotto il profilo della sua efficacia ricettizia, sia sotto il profilo della sua ammissibilità, trattandosi, a parere del Segretario, di argomento che esula dalle competenze del Consiglio, osservano quanto segue.

In primo luogo, in ordine all’efficacia e validità della richiesta, richiamando lo stesso regolamento sul funzionamento del consiglio comunale che prevede la convocazione con semplice posta elettronica ordinaria sia per le conferenze capigruppo che per commissioni, sia per lo stesso Consiglio comunale. Si intende, per reciprocità, che anche le comunicazioni dei consiglieri possano avvenire con le medesime modalità.

In secondo luogo occorre rammentare che ai sensi dell’ordinamento degli enti locali (art. 42) il consiglio svolge funzioni di indirizzo e di controllo, anche nei confronti dei singoli assessori. Basti una breve ricerca in Internet per trovare decine di mozioni discusse dai Consigli Comunali in ordine all’operato dei singoli assessori (senza alcun preliminare vaglio di ammissibilità): tra le ultime ricordiamo quella relativa al Comune di Como in riferimento all’Assessore Negretti. Sul punto è opportuno, in applicazione dei principi democratici, richiamare anche la sentenza della Corte costituzione sulla sfiducia individuale dei singoli ministri (seppure non prevista dalla Costituzione) ritenuta ammissibile. Nella specie le opposizioni hanno inteso evidenziare un profilo di illegittimità dell’autosospensione dell’Assessore, nello svolgimento della funzione di controllo ed hanno chiesto che il Consiglio si esprimesse, impegnando il Sindaco a prendere una decisione sulla conferma o sulla revoca delle deleghe ad Antonio Metrangolo. Non è ravvisabile alcun conflitto di competenze e l’interpretazione del regolamento deve essere improntato alla costituzione e ai principi democratici.

Ecco la ragione per cui, sino a quando il Presidente del Consiglio Comunale non avrà deciso in merito alla convocazione del Consiglio, in presenza di un parere che si ritiene erroneo ed inaccettabile, le forze di opposizioni non parteciperanno a conferenze, commissioni e al Consiglio comunale, riservandosi ogni azione per ripristinare la piena democraticità nelle funzioni del Consiglio.

RedPol

 

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