BIZZOZERO – L’inno alla evasione: “Anziché scontrini chiedete lo sconto”

venerdì, 4 dicembre 2015

BIZZOZEROCANTÙ - "Evadere il fisco come legittima difesa", farà di sicuro discutere l'ultima boutade del sindaco Claudio Bizzozero, che affida a un post sul suo profilo Facebook l'ultimo attacco, frontale, contro uno Stato che gli sta decisamente stretto, anche adesso che indossa la fascia tricolore. E mentre migliaia di canturini si affannano per pagare il saldo Tasi il sindaco, interpretando la loro rabbia ha pensato, bene o male decidete voi, di catalizzarla contro lo Stato.

"A differenza del passato, oggi con gli studi di settori, coi controlli sempre più pervasivi, soprattutto qui da noi, e con l'uso delle moderne tecnologie informatiche, l'evasione è ormai pressoché impossibile anche per le imprese e per i titolari di partita Iva – spiega Bizzozero - se è vero che i lavoratori dipendenti non possono evadere le imposte dirette, applicate all'origine, possono però evadere le indirette e non solo il fatidico canone Rai, ma anche rifiutandosi di farsi fare lo scontrino o la fattura ogni volta che acquistano qualcosa e chiedendo in cambio uno sconto all'esercente o professionista".

A differenza del catechismo della chiesa cattolica, per il quale non pagare le tasse è peccato, il sindaco ha eletto l'evasione tra le virtù morali. "Il fatto che io sia schiavo dovrebbe indurmi a gioire se altri riescono a non esserlo, invece di gioire se anche altri vengono trasformati in schiavi come lo sono io – prosegue - Lo Stato ha tutto l'interesse a mettere poveri contro poveri. Noi non viviamo in un paese normale dove regnano solidi principi morali. Viviamo in un paese assolutamente anormale ed immorale. In questo Paese, dire al ristoratore: "Se mi fai lo scontrino, io in questo locale non verrò mai più", è oggi una scelta etica meritevole. Se il ristoratore non mi fa lo scontrino io non pago l'Iva ed in più posso chiedere uno sconto sulle imposte che il ristoratore non pagherà, dunque potrò risparmiare il 20% dell'Iva sul totale del conto, più un altro 15% di possibile sconto del ristoratore. Questo 35% che mi resterà in tasca, io potrò utilizzarlo per il bene della mia famiglia. L'alternativa invece è pretendere lo scontrino e pagare regolarmente anche quel 35%, che però in questo caso uscirà dalle mie tasche ed andrà nelle tasche dello Stato partitocratico che lo utilizzerà non certo per il bene delle nostre famiglie ma per mantenere gli sconci privilegi. Non mi venite a dire che con quel 35% lo stato fa funzionare scuole e ospedali, perché queste sono solo palle! Con quel 35% lo Stato ci ingrassa i maiali".

L'inno all'evasione è servito, ma non vi salti in mente di farei furbi con Imu, Tari e Tasi. "Non venitemi a dire che lo stesso discorso vale per le imposte comunali – conclude il sindaco - il totale del gettito rappresenta meno del 4% del totale delle imposte, cioè briciole con cui noi Comuni cerchiamo di tenere in piedi i servizi essenziali per i cittadini e non ci ingrassiamo certo i maiali, per lo meno qui al Nord. Lo stato ci lasciasse il 96% e si tenesse il 4% e allora sì che potremmo vivere in un contesto civile, non nel paese dei maiali".

C. B. 

 

 

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