BASKET – Parla Sodini: Dobbiamo e vogliamo essere aggressivi per 40’

sabato, 9 dicembre 2017

CANTÙ – Al centro sportivo “Toto Caimi” di Vighizzolo la consueta conferenza pre gara.

Marco Sodini, capo-allenatore della Red October Cantù, ha presentato la gara casalinga contro la Virtus Segafredo Bologna, in programma domenica alle 18:15 al “PalaBancoDesio”, match valido per la decima giornata del campionato.

VIRTUS BOLOGNA, L’AVVERSARIA
"Per me la Virtus è un avversario particolare perché è proprio grazie alle “Vu Nere” che ho calcato un parquet di Serie A per la prima volta. La Virtus Bologna è una squadra che incute timore per la sua immensa storia, inoltre, in estate dopo la promozione hanno fatto proclami ambiziosi e per tutto questo merita il nostro rispetto. Tanto per cambiare la squadra è allenata da un mio amico toscano, Alessandro Ramagli, l’ennesimo del campionato. Nel gruppo hanno grandi personalità, che necessitano comunque di tempo per diventare una macchina ben oliata, questo è innegabile. Contro Bologna non dovremo dare fiducia ai loro migliori giocatori, perché di talento ne hanno in abbondanza. Bologna dispone di giocatori fisicamente molto grandi che si accoppiano meglio con i nostri lunghi, a differenza di quelli della Leonessa. A proposito della sconfitta con Brescia, siamo ancora arrabbiatissimi per la prestazione di lunedì scorso, nei primi due quarti non siamo stati capaci di giocare. Abbiamo perso la partita negli ultimi 33 secondi e non riusciamo a perdonarci il fatto che abbiamo concesso 50 punti nel solo primo tempo. Con Bologna, invece, siamo determinati a partire bene, con il giusto approccio. Speriamo di non dover ricorrere all’ennesima reazione, come accaduto nelle partite contro Venezia e Brescia, ma di partire subito bene. È tutta la settimana che chiedo ai miei ragazzi di giocare per quattro quarti, perché tra un mese e mezzo tutti si saranno dimenticati della nostra bella reazione contro Brescia. Dovremo fare attenzione ai nostri avversari perché la Virtus verrà in casa nostra con la speranza di rimanere ancora in corsa per la Coppa Italia.

Il nostro obiettivo, invece, è quello di tenerci il più lontano possibile dalla zona retrocessione. Non dobbiamo essere presuntuosi soltanto perché siamo bravi contro le grandi squadre, anche perché prima siamo costretti ad ottenere delle vittorie contro delle formazioni del nostro livello. Vogliamo migliorare noi stessi al fine di vincere queste partite, prima però dobbiamo vincere la battaglia contro noi stessi. Spero davvero che la nostra rabbia per la sconfitta con Brescia venga tramutata sul campo fin dal primo minuto di gioco, dal primo all’ultimo. Dobbiamo e vogliamo essere aggressivi per tutti i 40’, altrimenti rischiamo di diventare una squadra incompiuta e noi non vogliamo diventarlo. Questo contro la Virtus deve essere il nostro primo vero banco di prova, per noi stessi".

IL ROSTER BIANCONERO
"Bologna può contare su molti giocatori di alto livello come Alessandro Gentile e Pietro Aradori, due ai vertici della classifica marcatori. Poi ci sono giocatori esperti come Marcus Slaughter ed Oliver Lafayette, senza dimenticare Stefano Gentile, che a mio parere è un po’ sottovalutato, e Michale Umeh, che lo scorso anno diede una svolta importante alla Virtus. A questi bisogna aggiungere Filippo Baldi Rossi, acquisto da non sottovalutare, e Kenny Lawson. Nonostante sia una squadra composta da lunghi molto grossi, Bologna gioca tanto spalle a canestro con i piccoli".

IL PIANO PARTITA
"Vogliamo attaccare la Virtus costringendola a difendersi, questa sarà la nostra ricetta per provare a batterli. Dobbiamo cercare di metterli in difficoltà, obbligandoli a piegare le gambe in difesa.
Una delle chiavi del nostro gioco sarà ovviamente quella del contropiede, dobbiamo puntare sulla dinamicità dei nostri piccoli".

IL GRUPPO CHE DIVENTA SQUADRA
"Faccio l’allenatore da 24 anni ed un gruppo come questo non è affatto comune, nella mia squadra tutti hanno voglia di migliorarsi, allenamento dopo allenamento.

Questo però è anche un gruppo che ho dovuto proteggere, per questo ci alleniamo a porte chiuse. Ma ho fatto una promessa, torneremo ad allenarci a porte aperte il prima possibile. Anzi, vi anticipo che programmeremo un allenamento dove inviterò i tifosi a venire a vederci. Un gruppo diventa squadra quando c’è conoscenza reciproca all’interno del gruppo stesso, a quel punto si possono alzare i propri obiettivi oppure ci si può accontentare. Questo gruppo adesso è una squadra e squadra non lo si diventa subito".

 

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